Calvera

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18/04/2024 - Proposta No scorie :USL interregionale calabro lucana per l’ Ospedale di Policoro

Avevamo analizzato il problema nel 2011 quando siamo stati tra i fautori ...-->continua

18/04/2024 - Fardella: 3 denunciati a piede libero per spaccio, indagini in corso

A Fardella tre persone sono state denunciate a piede libero per detenzion...-->continua

18/04/2024 - Nova Siri: 36enne arrestato dai carabinieri per atti persecutori nei confronti dell’ex compagna

I Carabinieri della Compagnia di Policoro hanno tratto in arresto un 36enne della provincia materana, per aver posto...-->continua

SPORT

18/04/2024 - Distensioni su panca: per il castelluccese Donato, Coppa Italia e assoluti

Grande risultato per Dario Donato che, conquistando a Senise l’oro nella Coppa Italia Nazionale di distensioni su panca, ha ottenuto una straordinaria...-->continua

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NEWS BREVI

1/12/2021 Ultimo lotto Bradanica, domani alle 11.30 l’apertura al traffico

Come annunciato nei giorni scorsi verrà aperto domani, 2 dicembre, l’ultimo lotto “La Martella” della strada Statale “Bradanica”.
L’apertura al traffico è in programma alle ore 11.30 al km 135 lato La Martella.
Sarà presente l’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Donatella Merra.

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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldi
di don Marcello Cozzi

Parlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come direbbe Papa Francesco, alimentando ingiustizie sociali scortica la pelle di tanta povera gente, mortifica il futuro di popoli interi e arma i poveri gli uni contro gli altri.
Bisogna parlare di p...-->continua


 

INFORMAZIONI  
 

CALVERA

Altitudine: m 615 |

Superficie: Kmq 15 |

Popolazione: 620 abitanti (Calveresi) |

 Vette: monti Zingarello e Bruzio |

 Comuni limitrofi: Carbone, Castronuovo Sant'Andrea, San Chirico Raparo, Teana

 

STORIA

 

La prima traccia di Calvera si ha nel 1053 in una carta geografica greca. Il nome, scritto in greco καλαυρας, tradotto significa “bell’ aria”. La prima notizia documentata risale all’epoca angioina nel 1280, in questo documento sono riportate tutte le terre della Basilicata, che corrisponde all’incirca all’attuale provincia.
Documenti più recenti del 1865 dimostrano che molti paesi dalla Basilicata come Cersosimo, Episcopia, Carbone, Chiaromonte, Policoro e Calvera erano invasi in passato da popoli greci, questo a causa delle persecuzioni del VIII secolo, dopo che l’imperatore greco abolì conventi e vietò di portare l’abito, la conseguenza fu l’immigrazione non solo di monaci ma anche di molti laici. I monaci costruirono a Calvera un monastero e influenzarono molto la nostra cultura, ad esempio basta pensare alle molte denominazioni grecaniche come calanga = frana da axaia o catuoie = locale a piano terra da καταγαιος sotterraneo. Anche l’ economia ebbe dei cambiamenti, infatti fino agli inizi del 1800 vi era la coltivazione del gesso e del baco da seta, tipiche attività greche.
Nel 1134 Beato Nilo abate del monastero di Carbone comprò il castello di Calvera per il prezzo di (500) cinquecento ducati dai fratelli Alessandro e Riccardo signori di Chiaromonte.
L’ atto di compravendita è scritto in latino, la data scritta sul contratto è indicata secondo l’ era di Costantinopoli o bizantina , parte con 5509 anni a.C. per questo equivale al 1134 (6643 – 5509) dell’era cristiana.
Sono stati trovati dei ruderi a pochi chilometri dal centro abitato su una collina e si pensa che lì possa essere il castello. Il quel periodo, il castello non aveva una buona stabilità e tranquillità, a causa di contese tra il monastero di carbone e dai vescovi d’Anglona e Tursi.
In seguito, fu occupata per un breve periodo di tempo da Giulio di “Sant Arcangelo”, di cui non si hanno molte notizie ed in fine ritornò nelle mani del monastero di Carbone.
La vita religiosa di Calvera e la tranquillità del monastero erano perturbate dall’attivata eretica di fraticelli scomunicati dal pontefice Bonifacio VIII che, per sottrarsi al castigo, fuggirono verso la Sicilia e in tale viaggio fecero dimora in queste terre. Professavano una vita solitaria e predicavano la comunità dei beni, a tal eccesso arrivavano a fare comuni anche le donne, seminando così i loro errori.
A Calvera fu costruito dai monaci Francescani un ospizio, è provato da uno stemma in pietra riportante il noto simbolo delle due mani incrociate con al centro in basso la scritta “armis seraficis”, lo stemma fa parte della collezione di pietre scolpite d’epoca della famiglia Mazzilli.

Dopo tre secoli il Castello venne conquistato da Ercole di “San Severino” (considerato il primo barone di Calvera) poi finì all’ultimo erede che fu Francesco San Severino.
Nel 1732 il feudo di Calvera fu in possesso del barone Don Giuseppe Donnaperna, che morì solo un anno dopo, il suo successore fu Giovan Battista ( fratello carnale), governò per nove anni e gli successe la nipote Donna Felice Donnaperna l’ultima Baronessa di Calvera, morì nel 1786 senza parenti successibili.
 

a cura di Libertella Rossella
Fonte: "Cenni storici su Calvera"

 

 

 

 

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