L'attenzione dei militari dell’Arma è sempre elevata, soprattutto quando si è chiamati ad intervenire per condotte da c.d. “codice rosso”. Ed è proprio grazie alla costante formazione del personale chiamato ad operare ed alla elevata sensibilità ormai sviluppata sulle tematiche in argomento, che il giorno di ferragosto, l’ennesima richiesta d’aiuto pervenuta presso i Carabinieri della Stazione di Venosa, non è rimasta inascoltata. Nel corso della mattinata, infatti, una trentaduenne di origine estera, ma ormai residente in Italia da diversi anni, si è rivolta ai militari, dopo aver subito, per verosimili motivi di gelosia, da parte del suo compagno, l’ennesima aggressione sia fisica che verbale in presenza di amici e della propria figlia minore. I Carabinieri dopo aver raccolto la denuncia della donna ed aver appreso che le condotte maltrattanti, mai denunciate in passato, si protraevano da circa 3 anni, e dopo aver sviluppato preliminari accertamenti consistiti anche nell’acquisizione dei filmati di videosorveglianza che hanno registrato l’aggressione subita e denunciata dalla donna, si sono portati presso l’abitazione del compagno di quest’ultima, un 47enne venosino, già noto alle forze dell’ordine.
Entrati in casa, la loro attenzione è stata attirata da un forte odore acre che pervadeva l’abitazione. Insospettiti, hanno quindi proceduto ad effettuare una perquisizione domiciliare che gli ha permesso di rinvenire 1,3 grammi di cocaina, 197 grammi di marijuana, n.4 bilancini di precisione, materiale per il confezionamento della sostanza stupefacente ed una katana di circa un metro avente lama di 66 cm.
Sia la droga che l’arma bianca sono stati sottoposti a sequestro mentre per l’uomo sono scattate le manette ed è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Potenza a disposizione dell'Autorità Giudiziaria. Nella mattinata di ieri, il GIP del Tribunale di Potenza, convalidava l’arresto operato dai Carabinieri e disponeva per l’uomo la misura cautelare degli arresti domiciliari. Si precisa che per l’indagato vige la presunzione di non colpevolezza fino a sentenza definitiva di condanna e che gli accertamenti investigativi sono stati sviluppati nella fase delle indagini preliminari, in attesa di essere sottoposti a vaglio giurisdizionale durante il processo, nel contraddittorio con la difesa. L'importante risultato conseguito, fanno sapere i vertici del Comando Provinciale Carabinieri di Potenza, dimostra ancora una volta l'efficacia del connubio tra la costante vigilanza delle forze dell'ordine e la preziosa fiducia riposta dai cittadini nelle Istituzioni, il cui fine è sempre e solo quello della salvaguardia dell’intera comunità.