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Scontro politico a Lavello: il consigliere Annale replica al Sindaco

19/06/2025

Dura replica del consigliere comunale Antonio Annale al Sindaco di Lavello, Pasquale Carnevale, dopo le dichiarazioni riportate sulla stampa locale. Al centro della polemica, la questione dell'ineleggibilità, i rapporti interni alla maggioranza e le tensioni post-elettorali. Di seguito, il comunicato integrale di Antonio Annale.

Mi corre l’obbligo di rispondere a un articolo sulla stampa del Sindaco Pasquale Carnevale.
Il Sindaco, evidentemente colpito nel suo ego, continua a fare minacce sulla presunta e ormai superata questione della mia ineleggibilità.
Carnevale pensa di essere ancora in campagna elettorale, riproponendo oggi che è Sindaco le stesse accuse e menzogne già cadute in precedenza.
La mia ineleggibilità non è mai esistita e mai è stata provata dal Sindaco e da qualche suo informatore legale. Lo dimostra anche il fatto che il parere espresso dal funzionario comunale, sulla delibera di Consiglio comunale votata da tutti, è a favore del sottoscritto ed elimina qualsiasi dubbio di causa di ineleggibilità.
Carnevale, quando era all’opposizione, già aveva tentato, appena nominato componente del Nucleo di Valutazione, con un esposto in Procura, di far valere ragioni inesistenti. Purtroppo per lui, la questione fu archiviata già allora perché il fatto non sussisteva.
Questi sono i metodi eticamente discutibili che usa Carnevale.
Il castello di menzogne costruito ad arte da Carnevale durante la campagna elettorale, sulla presunta ineleggibilità e su altre bugie che racconta, gli ha dato un vantaggio, ma alla lunga questi sistemi immorali non pagano e i cittadini cominciano ad aprire gli occhi.
I fatti sono tutt’altro. Andiamo per ordine.
Chiarita la questione della presunta ineleggibilità, Egli, rivolgendo accuse di incoerenza al PD e al PSI, mente sapendo di mentire.
Nessun accordo è stato mai preso con Carnevale circa la decisione di una “grazia” e di una mia dimissione, anzi Egli ha tentato un inciucio con l’opposizione, così da voler evitare problemi durante il mandato.
Carnevale, se vogliamo dirla tutta, aveva un problema nella maggioranza per la questione legata alla votazione della contestazione della mia ineleggibilità e all’incompatibilità di due consiglieri di maggioranza a seguito di contenziosi con il Comune.
I consiglieri del gruppo di Fratelli d’Italia, e per essi il segretario, oggi assessore Mangino, non erano d’accordo a votare la contestazione, anche perché il Sindaco aveva depositato la stessa senza informare la sua maggioranza, e Mangino era contrariato da questo atteggiamento.
Mangino si è fatto carico di un incontro con il Sindaco, invitandolo a desistere sulla questione per evitare di continuare ad avvelenare il clima.
Il Sindaco e una delegazione, composta dallo stesso Mangino e dal Vicesindaco Colonna, hanno invitato i segretari del PD e del PSI, compresi il consigliere Barrese e il sottoscritto, a un incontro per decidere e proporre una soluzione. Nell’occasione, il Sindaco ha proposto il ritiro del punto, motivandolo con il senso di responsabilità e l’apertura verso l’opposizione per una serena e collaborativa convivenza istituzionale.
Carnevale mi accusa ora di non aver rispettato in Consiglio comunale, sia io che gli altri, i patti. Di quali patti parla? Egli preferiva che la questione passasse senza colpo ferire. Nel mio intervento, che è agli atti del Consiglio, non solo prendo atto della decisione assunta, ma ho dovuto stigmatizzare alcuni passaggi del Sindaco circa la “fondatezza” della ineleggibilità che, secondo le sue affermazioni, rimaneva nonostante la decisione di non votare la contestazione.
Quindi Egli esprime a più riprese questa convinzione senza mai dimostrarlo giuridicamente nella sostanza e contro il parere del funzionario del Comune che contraddice il Sindaco.
Su questa sua convinzione completamente errata io stesso gli ho allora detto di non ritirare il punto, di andare avanti, perché mi sarei difeso nelle sedi opportune, chiedendo i danni morali e di immagine a tutti coloro che avrebbero votato la delibera. Questo perché sono sempre stato convinto della mia eleggibilità, supportato da pareri pro veritate e anche da un parere dell’ANCI.
Carnevale ritiene inessenziale il parere dell’ANCI sulla mia questione, ma allora dovrebbe spiegare perché, in altra occasione, Egli, da consigliere comunale di opposizione, ha chiesto al Consiglio di interpellare la stessa ANCI per un parere su un determinato argomento. Carnevale deve mettersi in pace con il cervello.
Poi c’è la questione del manifesto che ha fatto andare Carnevale su tutte le furie. Ricordo a costui che in Consiglio comunale dissi che era ed è prematuro chiedere alla minoranza di mettersi alle spalle la campagna elettorale e guardare avanti. Molte ferite sono ancora aperte, occorre tempo per rasserenare gli animi dopo aver esasperato la contesa elettorale e averla portata su binari di polarizzazione demagogica .
Siamo una lista con varie sensibilità all’interno, e molti di noi hanno subito accuse gratuite da Carnevale e dai suoi, per questo hanno reagito con un manifesto.
Carnevale forse dimentica le calunnie dette in campagna elettorale da Lui e dai suoi candidati nei nostri confronti, uno in particolare che si è tanto divertito a scrivere post ingiuriosi, infamanti, volgari. Tant’è che oggi è salito alle cronache giornalistiche per proclami razzisti.
Una vergogna. Carnevale avrebbe dovuto farlo dimettere subito, invece non solo lo ha nominato assessore ma lo giustifica anche a mezzo stampa. In politica non esiste il fatto personale, tutto riguarda la collettività se si ricoprono incarichi pubblici, anche se gli episodi incriminati si riferiscono al passato più o meno recente.
Il Sindaco non può far finta di nulla: lo ha scelto per fare l’assessore ed ora è anche una sua responsabilità.
Proporrò a breve, a tutto il gruppo e ai partiti della lista SiAmo Lavello, una mozione al Consiglio sull’argomento.
Carnevale, all’indomani del Consiglio in cui, con tutta la sua maggioranza, si è espresso non favorevolmente alla mia ineleggibilità, è stato accusato dai suoi di mancata coerenza. Così, colpito dal fuoco amico, si è messo a minacciare al telefono i segretari di PSI e del PD con queste testuali parole: “Entro martedì dovete far dimettere Annale, altrimenti sarete messi in un angolo come minoranza così come Carretta ha fatto con noi”.
I segretari, sconvolti da questo atteggiamento autoritario, hanno rispedito le accuse al mittente, ribadendo che nessun accordo era stato fatto in cambio di questa sedicente “grazia” al sottoscritto.
Se questo è l’approccio di Carnevale, una domanda nasce spontanea: quale è il limite che separa il Tenente Colonnello Carnevale dal Carnevale Sindaco?
Quale reazione ci dobbiamo aspettare se, come minoranza, denunciamo gli atti della maggioranza o dello stesso Sindaco? Rappresaglie? Ritorsioni? Ancora minacce?
Grave è il messaggio che Carnevale, attraverso i social, manda ai cittadini che non l’hanno votato: di non rivolgersi alla minoranza per qualsiasi questione.
Da questo messaggio si intuisce che Egli non è e non sarà mai il Sindaco di tutti. Della serie: “chi non è come me è contro di me”.
Se Carnevale ha confuso il Comune per una Caserma, l’opposizione sarà pronta a dimostrargli che ha sbagliato indirizzo.
Quanto al mantra del mio tesseramento a Forza Italia, è bene anche qui chiarire la mia posizione. Ho preso la tessera di Forza Italia nell’ottobre del 2024 per invito di un amico, non ero iscritto a nessun partito fino ad allora. Non ho mai partecipato a riunioni di FI, a congressi o manifestazioni. La tessera è scaduta il 31 dicembre 2024.
Per vicende interne al PSI che non sto qui a raccontare, io e altri compagni non eravamo più iscritti. A gennaio 2025, la sezione del PSI di Lavello ritrova le ragioni, insieme al segretario regionale e ad altri compagni, per riprendere un dialogo, e a gennaio tutti ci iscriviamo al PSI.
Quindi altra infamante accusa quella proferita da Carnevale, secondo la quale mi sarei candidato a Sindaco quale iscritto a FI.
Di cosa sono accusato, dunque? Menzogne, speculazioni politiche di basso profilo per sviare l’attenzione dai problemi e dalle proposte di una campagna elettorale nella quale Carnevale ha promesso mare e monti ed ora ha già difficoltà a far quadrare.
Quanto alla minaccia che fa Carnevale circa l’intenzione di alcuni cittadini, sempre i soliti, di avviare un’azione popolare per la decadenza, vorrei dire al Sindaco Carnevale che evidentemente è accecato dall’odio e dal voler fare del male a una persona democraticamente eletta. Il Consiglio si è già espresso e non si può mortificare la democrazia con l’odio personale.
Sull’altra questione, che invece riguarda un’eventuale incompatibilità per una causa pendente con il Comune, ricordo che non sono mai stato messo in mora dal Comune, perché la causa è ancora pendente in Cassazione. Quando ci sarà la decisione e il Comune mi metterà in mora, pagherò il dovuto, come hanno fatto due suoi assessori.
A meno che Carnevale non abbia intenzione di utilizzare questo argomento per chiedere le mie dimissioni.
L’altra accusa che Egli mi rivolge è riferita a un messaggio che io avrei inviato a lui durante la preparazione delle liste chiedendogli di entrare nella sua lista. Falso anche questo, mai inviato messaggi.
Invece ho un messaggio in cui Egli scrive al sottoscritto per parlare con il mio segretario di partito, dicendomi che le porte sono aperte.
Egregio Sindaco, non sarà facile liberarsi di me. Lo so che la mia figura in Consiglio le mette ansia perché ho esperienza, conosco i fatti, so leggere le carte, nonostante quello che scriveva sui post il tuo indegno assessore: “che te ne fai di un laureato fuori corso”.
Sono orgoglioso di far parte di un gruppo politico e di aver saputo costruire assieme ad altri una coalizione politica di centrosinistra che guarda al futuro della nostra comunità.
Una coalizione che non ha paura delle sue minacce, che conosce i problemi di Lavello e sa anche come affrontarli.
Piuttosto, Sindaco e Tenente Colonnello, cerchi di risolvere il problema della sua aspettativa, perché sembra che non l’abbia ancora fatto, tradendo i cittadini di Lavello con la promessa di un suo impegno sette giorni su sette, e invece sembra che sarà tre giorni a Matera e due a Lavello.
Insomma, si decida: o fa il Sindaco con metodi democratici, o fa il Carabiniere con i sistemi da Caserma.

Antonio Annale
Consigliere Comunale Lavello



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