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Caccia alle castagne nel Parco del Pollino: l’allarme delle guide per l’overtourism |
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11/10/2025 |
|  La stagione autunnale sappiamo essere quella delle castagne, una ricerca che da parte dei turisti è diventata ormai spasmodica tanto che è opinione molto diffusa tra le guide sia arrivato il momento di intervenire, soprattutto quando ci si trova all’interno di boschi - tra l’altro, anche privati - in un’area protetta come il Parco Nazionale del Pollino. Una pressione - riguardante anche i territori di Viggianello, Rotonda, Mormanno, San Severino Lucano e Laino - che può generare danni all’ambiente se non gestita in modo corretto, innanzitutto, da un punto di vista della promozione. Ed è proprio quello che denuncia la maggior parte delle guide del Parco, in allarme poiché si vuole evitare il ripetersi di quanto successo in passato, con una calca anche di oltre 200 persone, contemporaneamente, nello stesso bosco. «La nostra missione è far conoscere il parco con le sue bellezze, ma da quasi 5 anni hanno cominciato a pompare questa situazione e, da un paio, si sta verificando una presenza sempre più massiccia», ci spiega una guida storica. Sempre più spesso, le agenzie vendono pacchetti che prevedono la certezza di reperire queste che vengono considerate delle vere e proprie prelibatezze. «Chi arriva - aggiunge la guida - si dimostra davvero agguerrito, in quanto convinto di trovare le castagne e le pretende ad ogni costo. Siamo consapevoli che il crescente flusso di visitatori muova l’economia, ma non possiamo sottometterci sempre al guadagno e basta. Tra l’altro, da noi, non ci sono coltivazioni di castagne. Alle agenzie è stato suggerito di indicare si facciano passeggiate nei boschi alla ricerca di castagne, piuttosto che di funghi, in modo da non lasciar intendere vengano certamente trovati». Proprio per le conseguenze di questo fenomeno di overtourism, un bosco misto di proprietà privata tra Rotonda e Mormanno, che prima era liberamente accessibile, adesso è stato giustamente recintato.
Gianfranco Aurilio Lasiritide.it |
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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