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Vertenza Smart Paper, i sindaci: bene i posti di lavoro ma servono garanzie sulle sedi |
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10/09/2025 |
|  I sindaci di Sant’Angelo Le Fratte, Satriano di Lucania e Tito, in una nota congiunta, accolgono positivamente l’annuncio sul mantenimento dei livelli occupazionali emerso dall’incontro odierno in Regione sulla vertenza Smart Paper. Restano però forti preoccupazioni: Ostuni, Vita e Laurino sottolineano la mancanza di garanzie sulla salvaguardia delle sedi di Tito e Sant’Angelo, ribadendo la necessità di un tavolo permanente per vigilare sul rispetto degli impegni e tutelare presidi fondamentali per il territorio. Segue il comunicato stampa A seguito dell’incontro svoltosi questa mattina presso la Regione Basilicata per discutere della vertenza Smart Paper — incontro chiesto ufficialmente anche dai noi Sindaci di Sant’Angelo Le Fratte, Satriano di Lucania e Tito senza tuttavia aver ricevuto alcuna risposta né convocazione per il tavolo odierno — accogliamo con favore la notizia del mantenimento dei livelli occupazionali. Si tratta di una garanzia importante per le tante lavoratrici e i tanti lavoratori coinvolti e rappresenta una prima risposta alle loro legittime preoccupazioni. Esprimiamo, tuttavia, rammarico per la mancanza di certezze riguardo al rispetto della territorialità e alla salvaguardia delle sedi lavorative di Tito e Sant’Angelo Le Fratte. Riteniamo fondamentale mantenere aperto il tavolo di confronto per vigilare sull’effettiva attuazione delle garanzie fornite sui livelli occupazionali e, allo stesso tempo, tutelare le sedi esistenti, che costituiscono un valore aggiunto per tutto il territorio. La loro eventuale perdita, oltre a generare disagi per i lavoratori, comporterebbe un ulteriore depauperamento produttivo che la Regione Basilicata non può permettersi. Il Sindaco di Sant’Angelo Le Fratte, Vincenzo Ostuni Il Sindaco di Satriano di Lucania, Umberto Vita Il Sindaco di Tito, Fabio Laurino |
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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