Nella valle del Mercure serpeggia una certa preoccupazione, circa la questione relativa ai medici di famiglia dopo la riorganizzazione introdotta dalla Regioni. In totale, al momento, tra Rotonda, Viggianello, Castelluccio Inferiore e Castelluccio Superiore, i medici di medicina generale in servizio sono 5 ma, alla fine di questo mese, uno di loro, che riceveva a Rotonda e Viggianello, raggiungerà il limite d’età oltre il quale non potrà continuare ad esercitare e saranno circa un migliaio gli assistiti costretti ad effettuare una nuova scelta.
Un banco di prova per la riforma
Ecco quindi che, a breve, la riforma regionale sulla materia sarà chiamata ad un primo importante banco di prova. Di fatti, secondo la nuova disciplina, l’ambito di riferimento per la carenza sarà più esteso rispetto al passato ed ai comuni della valle del Mercure si aggiungeranno anche Lauria e Latronico.
In questi ultimi due, complessivamente, i medici di famiglia sono 13: tuttavia, accanto al numero, bisogna poi verificare la disponibilità ad accogliere nuovi pazienti. Ad esempio, nella valle del Mercure, sarebbero due i medici ad aver già raggiunto il massimale e, per questa ragione, impossibilitati a seguire altri cittadini. Da questo punto di vista, Lauria garantirebbe il numero maggiore di professionisti disponibili.
Fermo restando come la nuova disciplina preveda anche l’inserimento delle guardie mediche, escludendo però gli incarichi temporanei, i timori rimangono ugualmente tanti, in quanto, sempre a titolo esemplificativo, il medico che riceve a Lauria che accettasse un certo numero di pazienti dalla valle del Mercure, non è obbligato ad aprirvi uno studio. Ecco allora che gli utenti sarebbero costretti a mettersi in macchina per percorrere chilometri e chilometri all’andata ed altrettanti al ritorno.
Il nuovo modello lucano
Segnatamente, per cercare di ovviare alla mancanza di medici, la Regione ha provveduto a riorganizzare l’assistenza territoriale attraverso le cosiddette Aggregazioni funzionali territoriali (Aft), un nuovo modello per consentire l’assistenza primaria nell’intero arco della giornata, per un bacino di utenza di circa 23mila abitanti. Un sistema che si propone proprio una ricalibratura del rapporto medici/abitanti: un medico ogni 1.200 abitanti (prima il rapporto era di 1 ogni 1.000) e un pediatra ogni 850 bambini di età fino a 14 anni e non più fino a 6.
Ma si comprende quanto sarebbe fondamentale anche la presenza fisica del medico. Va da sé che, per una semplice ricetta, il problema non sussista poiché, ormai, può essere trasmessa direttamente alle farmacie. Ma, e qui ci riferiamo soprattutto agli anziani, i disagi potrebbero affiorare nei casi in cui fossero utili o necessarie visite di controllo. Ma nell’arco degli anni, il legame che si instaura con il proprio medico diventa sempre più profondo e in tanti vi si recano anche semplicemente per un consiglio. Tra l’altro, la soluzione del Pronto Soccorso è complicata dalla solita distanza tra la valle e Lagonegro, ospedale più vicino. Inoltre, anche la telemedicina non offre garanzie: basti pensare come, solamente negli ultimi sei mesi, nel Poliambulatorio di Rotonda siano stati già 5 i giorni di down della rete internet.
Per cui, è chiaro come in assenza di un’attività in loco diventi tutto più complicato. Da un punto di vista politico, la questione è stata finora affrontata per primo dal Pd di Rotonda e ad un certo punto si era diffusa la voce di un possibile passo indietro deciso in Via Verrastro, ma evidentemente l'indiscrezione era infondata.
Già lo scorso anno si rese necessario l’intervento dell’allora direttore generale dell’Asp Maraldo e del direttore Salvatore Console, per ovviare alla mancanza di un medico di famiglia tra Rotonda e Viggianello.
Gianfranco Aurilio
Lasiritide.it