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Matera. Badante arrestata per maltrattamenti nei confronti di un'anziana

27/05/2024



La Polizia di Stato di Matera ha tratto in arresto una donna, di nazionalità ucraina, regolare sul territorio italiano, per il reato ipotizzato di maltrattamenti in famiglia aggravati. Si tratta del primo arresto, operato in questa provincia, in applicazione della legge del 24 novembre 2023, n. 168, recante disposizioni per il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica, che prevede la possibilità di effettuare l’arresto differito in flagranza, sulla base di video relativi a condotte illecite, commesse in un momento precedente.
Il 15 maggio, a seguito della richiesta di intervento della figlia, gli agenti della Squadra Mobile e delle Volanti si sono recati presso l’abitazione di un’anziana donna, ultraottantenne, con disabilità e varie patologie, residente a Matera, dove hanno appreso di alcuni gravi episodi di maltrattamento che sarebbero stati commessi della badante, nei confronti della persona indifesa che doveva accudire. A supporto, sono stati acquisiti video, estrapolati dal sistema di videosorveglianza che la figlia aveva installato in alcune stanze dell’abitazione, con il consenso della collaboratrice domestica, al fine di monitorarne le condotte, dopo aver notato la presenza di lividi sul corpo della madre. Dall’esame delle immagini e degli audio delle registrazioni, risulterebbe che la badante, dopo aver sgridato e brutalmente redarguito l’anziana che si rifiutava di fare colazione, l’avrebbe condotta nel corridoio, privo della copertura delle telecamere, colpendola al volto con almeno due schiaffi, fino a farla piangere e supplicare di smettere. Inoltre, si evidenzierebbero una serie di comportamenti violenti, come ad esempio schiaffi sugli arti superiori e inferiori.
Portata in ospedale, la vittima è stata visitata e poi dimessa con prognosi di edema facciale e contusioni multiple agli arti inferiori. Pertanto, considerati gli elementi raccolti a suo carico, la badante è stata tratta in arresto e condotta in carcere, a disposizione dell’Autorità giudiziaria. Il GIP, dopo aver convalidato l’arresto, ha confermato la custodia in carcere per l’indagata.
Si rappresenta che gli accertamenti vanno intesi, salvo ulteriori approfondimenti e in attesa del giudizio, nel rispetto dei diritti della persona indagata, della presunzione di innocenza e della necessaria verifica dibattimentale.




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