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CONI Basilicata porta le Giornate Nazionali dello Sport a Venosa e Palazzo San Gervasio: 2 giorni di sport e inclusion |
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11/06/2025
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| Il CONI Basilicata è lieto di presentare le due Giornate Nazionali dello Sport che si terranno su tutto il territorio nazionale il 14 e 15 di giugno, in concomitanza con la celebrazione del Giubileo degli Sportivi. In particolare, il CONI Basilicata ha deciso di rendere queste giornate per la prima volta “itineranti”, quindi non più focalizzate sui due capoluoghi Potenza e Matera, come sempre accaduto, ma valorizzando il territorio lucano portando questo evento nel 2025 a Venosa e a Palazzo San Gervasio, rispettivamente nella Villa Comunale e in Piazza San Rocco, dalle 10:30 alle 22:30.
Le giornate saranno una grande festa all’insegna di chi ama e pratica lo sport con tantissime discipline rappresentate, ospite d’onore sarà Amaurys Perez medaglia olimpica della Pallanuoto a Londra 2012. Inoltre, l’importante evento sarà l’occasione per ricordare quanto il ruolo dello sport sia importante per sostenere i valori della pace, dell’inclusione, dell’amicizia e del rispetto di culture e storie diverse.
“In questo senso – sottolinea il Presidente del CONI Basilicata, Giovanni Salvia – lo sport non può e non deve rimanere silente. Abbiamo il dovere di gridare stop a tutte le guerre e di far comprendere l’enormità della tragedia che sta accadendo a Gaza oltre che in Ucraina. Lo faremo attraverso due striscioni che rappresenteranno il pensiero di tutti gli sportivi. Del resto, le Olimpiadi un tempo fermavano tutte le guerre proprio per la capacità ed il ruolo assunto nei valori più alti dallo sport. Oggi – conclude Salvia – non c’è più tempo e dobbiamo invitare tutti i Governi ad assumersi delle precise responsabilità di fronte alla storia ed alla umanità, per questo motivo ho invitato tutti i miei colleghi Presidenti dei CONI regionali a seguire il nostro esempio”. |
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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