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ISFOE: “Progetto bloccato ingiustamente, occasione persa per Metaponto”

5/09/2025

Tra qualche giorno saranno passati esattamente tre anni dall’annuncio, nel settembre 2022, di un bando di riqualificazione dello Stadio “Massimino” e del Centro servizi turistici di Metaponto. L’iniziativa mirava a valorizzare due strutture abbandonate da anni, situate tra il borgo e il lido, trasformandole in attrattori turistici e spazi funzionali per la comunità.
Parallelamente, lo stesso Comune aveva avviato un bando di alienazione per una villa sul lungomare, anch’essa di proprietà comunale, con l’obiettivo di destinarla a struttura ricettiva o ad attività commerciali. La gara ha già un vincitore e, una volta completate le procedure burocratiche, l’immobile potrà finalmente essere recuperato e messo a disposizione del territorio.
Questi due bandi rappresentano i primi passi concreti di un progetto più ampio di rilancio di Metaponto, volto a ridare vita al borgo e al lido e a stimolare l’economia locale attraverso interventi mirati sul patrimonio comunale.
Sulla vicenda, però, ha qualcosa da dire la società ISFOE, che partecipò (unica) proprio al bando di concessione e valorizzazione dell’impianto di calcio di Metaponto – Santa Palagina.
Il bando, pubblicato con scadenza il 15 novembre 2022, si è concluso dopo oltre due anni con un diniego motivato da presunte difformità urbanistiche del sito rispetto al progetto candidato in palese contraddizione con quanto previsto dallo stesso bando nel quale si prevedeva espressamente la riconversione e il cambio di destinazione d’uso del sito per la realizzazione delle nuove iniziative.
Secondo quanto dichiarato da ISFOE, la proposta prevedeva la creazione di due parchi tematici – “Basilicata in miniatura” e “Magna Grecia Park” – con servizi turistici destinati a scuole e visitatori provenienti da altre regioni, con l’obiettivo di valorizzare la costa metapontina anche fuori stagione e creare circa 40 posti di lavoro. Il sito individuato era un’area in disuso, vicina alla stazione ferroviaria, considerata dalla società idonea per la sua accessibilità ai turisti.
La società ha dichiarato che i rapporti con il Comune sarebbero stati caratterizzati da ritardi e mancanza di riscontri. Alcuni membri della giunta, sempre secondo ISFOE, avrebbero dichiarato di non conoscere il progetto, mentre la società ha continuato a investire in progettazione e in ulteriori istanze di finanziamento, rinunciando anche a contributi per l’impossibilità di dimostrare il possesso del sito.
ISFOE segnala inoltre che le comunicazioni formali inviate al Comune e al segretario comunale, tra PEC e richieste di verifica della regolarità del procedimento, non avrebbero ricevuto alcuna risposta. Solo grazie a un accesso agli atti nel dicembre 2024, la società ha appreso che la concessione era stata negata in seguito a un parere di difformità urbanistica emesso nel novembre 2023 rilasciato paradossalmente lo stesso giorno in cui il Consiglio Comunale approvava la Variante generale del Regolamento Urbanistico che destinava quell’area proprio a servizi turistici.
Il bando prevedeva “ la riqualificazione e riconversione dei beni tramite interventi di recupero , restauro, ristrutturazione anche con l’introduzione di nuove destinazioni d’uso finalizzate allo svolgimento di attività economiche “ e risulta pertanto del tutto incomprensibile e presumibilmente illegittima la motivazione con la quale si è esclusa la società dalla procedura.
Secondo ISFOE, dalla documentazione acquisita emergono discrepanze tra i verbali della commissione di gara: una prima copia indicava la conformità urbanistica del progetto, mentre la versione ufficiale successiva riportava una non conformità, escludendo la società dall’aggiudicazione.
La società ha inoltre dichiarato che il progetto rispondeva ai requisiti del bando, finalizzato alla valorizzazione del patrimonio pubblico attraverso interventi di recupero e iniziative socio-culturali. A giudizio di ISFOE, la vicenda ha così impedito la realizzazione dell’investimento, con potenziali ricadute sulla comunità locale e sull’occupazione.
Infine, ISFOE segnala che la cauzione versata per la partecipazione al bando non sarebbe stata ancora restituita dall’amministrazione comunale, dopo oltre due anni, evidenziando, a giudizio della società, aspetti della gestione della procedura che meritano maggiore trasparenza ed accertamenti di carattere legale.



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