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Melfi: il M5S sollecita interventi pubblici per lavoro e produzione

23/08/2025

La situazione industriale di Melfi preoccupa per l’incertezza sul futuro occupazionale e produttivo. Il Movimento 5 Stelle sollecita interventi pubblici strutturati a livello nazionale ed europeo, vincolati a investimenti, tutela dei posti di lavoro e diversificazione produttiva, chiedendo trasparenza e monitoraggio costante per garantire stabilità a lavoratori e imprese dell’indotto.
Segue comunicato stampa.

La metamorfosi industriale del nostro tempo rischia di trasformarsi in una carneficina sociale, perpetrata nel silenzio complice delle istituzioni. L’epicentro di questa tragedia ha un nome preciso: Melfi, dove migliaia di famiglie vivono sospese nel limbo dell’incertezza, mentre decine di imprese dell’indotto assistono impotenti al disfacimento di un ecosistema produttivo costruito in decenni di sacrifici. La cassa integrazione perpetua, il rinvio dei nuovi modelli automobilistici e l’assenza di garanzie sul futuro produttivo rappresentano i sintomi di un disegno inquietante: la subalternità della politica industriale europea agli interessi speculativi delle multinazionali e alle logiche di un riarmo irrazionale che divora risorse sottraendole alla transizione ecologica.

Dal privilegiato osservatorio della segreteria della Commissione Difesa, assisto quotidianamente al paradosso di un continente che destina centinaia di miliardi alle spese militari mentre abdica al dovere di accompagnare i lavoratori verso un futuro produttivo sostenibile. Già lo scorso febbraio, con il Presidente Giuseppe Conte, avevamo invocato un intervento pubblico strutturato, capace di superare la logica degli incentivi estemporanei per abbracciare un vero piano industriale nazionale ed europeo.

In questa prospettiva si inquadra la proposta dell’ex presidente INPS Pasquale Tridico: il Piano SURE potenziato, uno strumento da 500 miliardi alimentato da risorse comuni europee e vincolato a obiettivi di occupazione, formazione e investimenti territoriali. Come Movimento 5 Stelle, orchestriamo questa battaglia su tutti i fronti: dalle interrogazioni parlamentari alle richieste al Governo, esigendo che ogni centesimo destinato a Stellantis sia subordinato a impegni cristallini: volumi produttivi garantiti, esclusione categorica di esuberi, investimenti sull’indotto e diversificazione del mix produttivo di Melfi.

A livello regionale, continuiamo a sollecitare un tavolo permanente di monitoraggio trimestrale che vigili sulle linee produttive, sui livelli occupazionali e sugli investimenti programmati, perché trasparenza e controllo democratico rappresentano gli unici antidoti contro promesse vuote e rinvii strategici. La Basilicata non può essere declassata a laboratorio di ammortizzatori sociali permanenti, ma deve rimanere una piattaforma produttiva strategica per l’Italia e l’Europa.

È una chiamata alla responsabilità collettiva: il Governo abbandoni la logica emergenziale e si trasformi in protagonista attivo, insieme all’Unione europea, di un grande intervento pubblico che accompagni la transizione senza immolare il lavoro. Sindacati, istituzioni locali e forze politiche devono convergere su questa richiesta con determinazione, perché il tempo delle mezze misure è scaduto.

La transizione ecologica tradirà se stessa se non saprà coniugarsi con la giustizia sociale: proteggere i posti di lavoro esistenti, crearne di nuovi e migliori, garantire un futuro produttivo dignitoso a Melfi e alla Basilicata, mentre l’Europa destina risorse ingenti al riarmo contraddicendo i principi fondativi del progetto europeo.



On. Arnaldo Lomuti

coordinatore regionale M5S Basilicata

Camera dei Deputati



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