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La voce della Politica
Siindaco di San Paolo A. su incontro su futuro della Val Sarmento |
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2/08/2025 | Questo, se non erro, è il primo Incontro/Dibattito, dalla sua istituzione, che inizia ad analizzare i problemi che attanagliano la nostra Area, cercando di mettere in campo alcune soluzioni, tant’è che anche il titolo, introducendo la presentazione di un libro, recita: “Quale futuro per la Valsarmento?”
Scrivere un libro è una cosa bellissima, pertanto, forti complimenti vanno agli autori, Arch. Caterina Raimondi e Dott.Maurizio Lazzari, di questo Libro “Cersosimo la Città ritrovata” e a tutti coloro che hanno collaborato affinché lo stesso venisse realizzato.
Ho letto la corposa Prefazione del Prof. Piergiuseppe Pontrandolfie mi ha molto colpito la frase conclusiva:
“Solo promuovendo una riforma radicale degli attuali assetti politico-amministrativi degli Enti Locali e delle Regioni, da un lato, ed una rinnovata cultura della pianificazione e programmazione economico-territoriale riferita a nuove e pertinenti geografie territoriali istituzionali, dall’altro, potrà prendere forma e svilupparsi un graduale processo di riequilibrio territoriale delle diverse aree del Paese, soprattutto a vantaggio dei territori più interni e marginali.”
Ecco, parliamo di Aree interne.
Cosa sono? Quante persone vi abitano?
Sono quelle aree posizionate nelle zone più interne del Paese Italia, cioè più a margine rispetto ai grossi Centri.
A livello nazionale complessivamente si tratta di 124 Aree di progetto, individuando quattri categorie: Comuni di cintura, intermedi, periferici e ultraperiferici e solo le ultime tre categorie coinvolgono 3.834 Comuni (su 7.904, quindi, pari al 48,51% del totale italiano), in cui vivono quasi 13 milioni di abitanti.
In Basilicata su un totale di 131 Comuni ben 126 si trovano in Aree Interne, con una popolazione pari a 410.136 rispetto alla popolazione complessiva pari a 554.086.
Sono dati ufficiali che ho estrapolato dall’Agenzia per la Coesione Territoriale.
Questi territori, da oltre un decennio, sono oggetto di una specifica Strategia nazionale.
Vi ricordate il ministro Francesco Barca?
E’ stato anche qui a Noepoli per parlare, appunto, di aree interne.
Era il 2013.
Lo stesso Barca affermava "Le Aree Interne sono la spina dorsale del paese Italia".
Ma al di là di qualche finanziamento ai Comuni, è stato fatto ben poco.
Perché questo interesse per le Aree Interne?
Perché sono realtà segnate da problemi gravi e strutturali: calo demografico, invecchiamento, fuga dei giovani, scarsa crescita economica, carenze nei servizi essenziali – sanità, scuola, mobilità – che alimentano un circolo vizioso di marginalizzazione e abbandono.
Qual è la sfida?
Rimettere al centro le Aree interne.
È per questo che diventa indispensabile affrontare con la giusta attenzione il tema delle Aree interne che, come analizzato prima,interessa una buona parte del territorio nazionale e del territorio lucano.
Ignorarle significa condannare vaste zone del Paese alla desertificazione, con danni irreversibili all’equilibrio territoriale, sociale ed economico. E con costi, anche finanziari, più alti degli investimenti necessari per supportarle adeguatamente.
Serve una riflessione condivisa e sistematica, da tradurre in un'azione politica coerente, guidata da una visione strategica capace di mobilitare tutte le forze – politiche, sociali, economiche e istituzionali – a partire dal Parlamento Nazionale e dai Consigli Regionali.
Va costruita un’agenda politica seria, ambiziosa, degna della sfida epocale che abbiamo davanti.
Un’agenda che non consideri le Aree Interne un problema da gestire, ma una risorsa da valorizzare, per i servizi ambientali, agricoli e sociali che offrono all’intero Paese.
Perció va avviato un confronto ampio, aperto a tutti, perché tutti – nessuno escluso – siamo coinvolti nel destino delle Aree Interne.
Vanno trovate soluzioni concrete, investimenti mirati, strumenti tecnico-legislativi per intervenire su sanità, istruzione, mobilità e qualità della vita.
Senza questo impegno, resta solo la fredda analisi contenuta nel Piano Strategico Nazionale delle Aree Interne approvato a Marzo 2025, ma reso pubblico solo a Giugno 2025, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri –Dipartimento per le Politiche di Coesione che, a fondo pagina 45, recita: “Accompagnare il percorso di spopolamento irreversibile, in modo da renderlo socialmente dignitoso per chi ancora vi abita.”
Al di là della evidenza scientifica che può e deve essere considerata, mi fa particolarmente male leggere, in un piano di governo, una tale ammissione di incapacità nel provare a operare un qualche tentativo di rianimazione, per stare in campo medico.
Come a dire: si salvi chi può.
No. Noi vogliamo e dobbiamo costruire un’altra strada.
E per costruirla dobbiamo combattere, lottare, essere coesi.
Tutti insieme, perché, come diceva lo scrittore e filosofo tedesco,Bertolt Brecht, “Chi combatte rischia di perdere, ma chi non combatte ha già perso.”
Mosè Antonio Troiano
Sindaco di San Paolo Albanese (Pz) |
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