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Clima di intimidazione a Lavello, l’allarme di ''Siamo Lavello''

23/07/2025

«Siamo sinceramente allarmati dal clima squadristico che sta soffocando Lavello». A lanciare l’allarme è il gruppo consiliare di minoranza “Siamo Lavello”, che denuncia con forza un clima crescente di intimidazione e discriminazione politica, alimentato – secondo i consiglieri – da esponenti dell’amministrazione comunale. Al centro delle accuse, un episodio che coinvolgerebbe l’assessora alla Cultura Antonietta Di Stefano.
Segue comunicato.

“Siamo sinceramente allarmati dal clima squadristico che sta soffocando Lavello. Sebbene si resti, per ora, nell’ambito delle persecuzioni via social e delle provocazioni verbali, non possiamo più permetterci di sottovalutare la gravità della situazione. Per questo la denunciamo con forza, prima che la deriva diventi irreversibile”.

È quanto afferma il gruppo consiliare di minoranza “Siamo Lavello”.

“Veniamo subito ai fatti. Da quanto ci è stato riferito, e da quanto abbiamo potuto verificare direttamente, l’assessora alla Cultura Antonietta Di Stefano si sarebbe resa protagonista di un episodio increscioso, che non può restare privo di conseguenze. Rivolgendosi al titolare di un bar del centro, avrebbe affermato che il rilascio delle autorizzazioni è una questione politica, non amministrativa e che non doveva aspettarsi più nulla. Per rispetto dei cittadini e dei lettori non riportiamo le parole esatte, inaudite per gravità e soprattutto volgarità. Si tratta di un fatto gravissimo, che richiede un’immediata presa di posizione da parte del sindaco. Chiediamo che intervenga senza esitazioni e pretenda le dimissioni dell’assessora. Siamo al cospetto di un caso di bullismo istituzionale, ancora più grave se si considera che l’esercente ha presentato ben tre richieste protocollate per ottenere la chiusura temporanea della strada in orario pomeridiano, al fine di ampliare i tavoli all’aperto. A oggi non ha ricevuto alcuna risposta, se non questa affermazione discutibile da parte di un’amministratrice che sembra utilizzare il proprio ruolo per intimidire chi lavora onestamente ed esercita i propri diritti”.

“Quando l’esercente ha fatto notare che richieste simili, presentate da altri colleghi, sono state invece accolte, la verità è apparsa evidente, nessun impedimento tecnico ma una discriminazione motivata da ragioni politiche, o presunte tali”.

“Non troviamo riscontri oggettivi nemmeno rispetto alle recenti esternazioni social dell’assessora Di Stefano, che ha accusato genericamente le associazioni locali di sperperi di denaro pubblico e di rendicontazioni approssimative. Se queste accuse fossero fondate, costituirebbero anche una grave offesa agli uffici e ai funzionari comunali, dipinti come poco attenti o asserviti a logiche politiche. Un atteggiamento da giustiziere morale che mal si concilia con il ruolo di chi amministra la cosa pubblica, e che appare invece orientato a colpire chi è percepito, a torto o a ragione, come non allineato o avversario”.

“Si tratta di accuse gravi, infondate e offensive, rivolte a realtà associative che, al contrario, hanno dimostrato negli anni serietà, competenza e dedizione, contribuendo concretamente alla vita culturale e sociale della nostra comunità. Questo è solo l’ennesimo episodio di una pericolosa deriva antidemocratica. Anche queste sono forme di discriminazione che la comunità non può tollerare. Lavello è diventata una città in cui confronto civile, dialettica politica e dissenso sono soffocati da atteggiamenti aggressivi, antipolitici e autoritari, da una visione distorta del potere, piegato non all’interesse collettivo ma agli impulsi vendicativi di alcuni assessori”.

“Vorremmo ricordare al sindaco Carnevale di aver nominato in Giunta una persona che è stata costretta a chiudere il proprio profilo Facebook e a riaprirlo depurato dagli insulti rivolti al colto e all’inclito. Oggi, invece, non viene tollerata neppure una manifestazione di dissenso, vissuta come lesa maestà. Chi osa dissentire diventa bersaglio di attacchi coordinati, di shitstorm, di veri e propri linciaggi mediatici da parte dei suoi sostenitori. Ma chi pensa di intimidire i cittadini di Lavello con questo squadrismo, nei bar o sui social, si sbaglia di grosso”.

“Tutto questo accade mentre l’amministrazione continua a ignorare le questioni realmente cruciali per il futuro della città, riconversione industriale, pianificazione territoriale, crisi del settore agricolo, programmazione culturale. Temi totalmente elusi da una Giunta che invece utilizza la politica per regolare conti e colpire chi dissente”.

“Chiediamo al sindaco di intervenire con fermezza, assumendosi la responsabilità politica di aver inserito nella sua squadra persone chiaramente inadatte, che scambiano il ruolo istituzionale per un’arena di conflitto personale. Lo invitiamo inoltre a prendere le distanze da atteggiamenti altrettanto gravi messi in atto da persone a lui vicine, che – celandosi dietro falsi profili – alimentano ogni giorno sui social un clima di sospetto e illazione, contribuendo a rendere tossico il dibattito pubblico”.



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