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CCNL Sanità 2022-2024: Cgil Fp e Uil Fpl non firmano il contratto al ribasso

19/06/2025

La Cgil Fp e la Uil Fpl non hanno firmato il nuovo CCNL Sanità 2022-2024, ritenendolo un contratto al ribasso, inadeguato e penalizzante per molte figure professionali. Denunciano disinformazione sugli arretrati e ribadiscono il loro diritto a partecipare alla contrattazione. Restano impegnate per un contratto equo e condiviso.

Di seguito il comunicato delle sigle sindacali Cgil Fp e Uil Fpl.

La CGIL FP e la UIL FPL , hanno scelto di non sottoscrivere il nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) relativo al triennio 2022-2024 DEL COMPARTO SANITà PUBBLICA. Si tratta di una decisione importante, frutto di un’attenta valutazione nel merito dei contenuti dell’intesa, che riteniamo non sia in linea con le esigenze, le aspettative e i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori del comparto.

Il contratto, benché già firmato da altri sindacati, non entrerà in vigore prima di gennaio 2026. Nel frattempo dovrà superare una lunga serie di passaggi formali, tra cui la firma definitiva con l’ARAN, il controllo della Corte dei Conti, l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri e infine la validazione del Ministero per la Pubblica Amministrazione. Dunque, a oggi, si tratta di un testo ancora lontano dall’essere operativo, sia sul piano normativo che economico.

In questi giorni, purtroppo, stanno circolando diverse FALSE informazioni che è nostro dovere smentire con forza e chiarezza. In particolare, non corrisponde al vero che gli arretrati contrattuali saranno pagati con la busta paga del mese di luglio. Si tratta di una notizia priva di fondamento, che rischia di generare aspettative tra i lavoratori. Ancora più grave è la falsa affermazione secondo cui le scriventi OO.SS non avendo firmato il contratto, saranno escluse dai tavoli di confronto e di contrattazione. Anche questa affermazione è completamente infondata: la legge riconosce pienamente il diritto alla partecipazione sindacale anche alle organizzazioni che non sottoscrivono il contratto nazionale. Questo significa che FP CGIL , UIL FPL continueranno ad essere presenti, ascoltate e attive in tutte le sedi negoziali e nei percorsi di confronto.

Le nostre segreterie regionali e territoriali continueranno a rappresentare i lavoratori esaltando il ruolo della RSU che sono le vere titolari della contrattazione integrativa aziendale.

Ma ciò che ci ha spinto a non firmare questo contratto va ben oltre gli aspetti formali. La nostra contrarietà è fondata su contenuti che riteniamo inadeguati, sbilanciati e in alcuni casi persino penalizzanti. Il nuovo CCNL introduce, ad esempio, la figura dell’assistente infermiere, che di fatto scavalca il ruolo dell’infermiere professionale senza che vi sia stato un vero confronto con le parti sociali. Gli OSS, invece, vengono fortemente penalizzati, sia sul piano del riconoscimento professionale, sia in termini di prospettive di crescita e valorizzazione. Anche gli autisti subiscono una battuta d’arresto: avevamo proposto, con convinzione, il loro passaggio alla categoria C, ma la nostra proposta è stata respinta sia da ARAN che dalle altre sigle firmatarie.

Sul fronte della mobilità e del part-time, il contratto non introduce alcun avanzamento significativo. Le decisioni continueranno a essere lasciate alle aziende, che troppo spesso oppongono dinieghi immotivati o pareri negativi, ostacolando la libertà di scelta e l’equilibrio tra vita privata e lavoro.

Per quanto riguarda gli effetti economici del nuovo CCNL, i nostri Centri Studi, in collaborazione con esperti fiscali e previdenziali, ha condotto una simulazione dettagliata degli aumenti previsti. Considerando l’indennità di vacanza contrattuale già erogata e tenendo conto delle nuove misure fiscali sul cuneo 2025, che già stanno avendo effetto sulle buste paga, il risultato è chiaro: gli aumenti netti mensili risultano estremamente contenuti. Parliamo di poco più di 41 euro per un infermiere in fascia D3, circa 33 euro per un assistente amministrativo in fascia C5, e appena 38 euro per un OSS in fascia BS5. Numeri che non rispondono in alcun modo al costo della vita, al carico di responsabilità e al valore del lavoro svolto da migliaia di professionisti ogni giorno.

Siamo convinti che, una volta percepiti gli importi reali, saranno gli stessi firmatari del contratto a dover spiegare le ragioni di una firma che rischia di deludere profondamente chi lavora nei servizi pubblici, nella sanità e negli enti locali.

La CGIL FP E la UIL FPL hanno scelto di non firmare per coerenza, per rispetto verso i lavoratori e per ribadire con forza che un vero contratto si costruisce insieme, con il confronto, la partecipazione e trasparenza.

Il nostro impegno non si ferma. Continueremo a lavorare con serietà, a tutti i livelli, per ottenere un contratto giusto, inclusivo e capace di rispondere realmente ai bisogni di chi ogni giorno garantisce il funzionamento dei servizi essenziali per il Paese.

Potenza,19/06/2025

FP CGIL UIL FPL

Sandra G. A. Guglielmi

Scarano G. G. Verrastro



archivio

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