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La voce della Politica
Basilicata. Norme in materia di energia, Consiglio approva pdl |
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13/07/2021 | Il Consiglio regionale ha approvato, oggi, alla unanimità (con14 voti favorevoli di FI, Lega, FdI,M5s e Pl) una proposta di legge che detta modifiche alla legge regionale n.1/2010 (Norme in materia di energia e Piano di Indirizzo Energetico Ambientale Regionale) e alla legge regionale n.8/2012 (Disposizioni in materia di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili). Il testo normativo approvato è il frutto di tre proposte di legge di iniziativa, le prime due dei consiglieri Acito, Bellettieri e Piro (Fi) e la terza del consigliere Aliandro (Lega).
Contemperare l’esigenza di limitare l’impatto ambientale derivante dall’impiego di notevoli porzioni del territorio regionale per impianti di fotovoltaico con quella di incentivare l’utilizzo delle fonti energie rinnovabili (FER): è l’obiettivo che ci si prefigge di raggiungere con la pdl licenziata dalla massima Assise territoriale. “E’ apparso opportuno - viene evidenziato nella relazione illustrativa - procedere a ridimensionare il criterio già previsto dalla normativa per razionalizzare la realizzazione di impianti fotovoltaici e per contenerne l’impatto, limitatamente alle aree particolarmente sensibili a questa tipologia di impianti. Rimane fermo l’assetto normativo per il quale è nell’ambito del procedimento unico la sede propria della valutazione caso per caso della fattibilità di tali tipi di impianti”.
Con l’articolo 1 vengono apportate alcune modifiche al Piano di indirizzo energetico regionale (Piear). In particolare la potenza massima dell’impianto potrà essere aumentata del 20 per cento qualora i progetti comprendono interventi a supporto dello sviluppo locale, commisurati all’entità del progetto, ed in grado di concorrere, nel loro complesso, agli obiettivi del Piear. La Giunta regionale provvederà a definire le tipologie, le condizioni, la congruità e le modalità di valutazione e attuazione degli interventi di sviluppo locale. I procedimenti in corso al 120esimo giorno successivo all’entrata in vigore della legge sono conclusi ai sensi della previgente normativa qualora riferiti a progetti completi della soluzione di connessione. In attuazione della legge regionale n.32/2018, al fine di agevolare la costituzione di “distretti energetici” o “valli energetiche” per lo sviluppo delle tecnologie e la produzione di “idrogeno” in Basilicata, il dipartimento ambiente effettua uno studio di valutazione per la estensione della previsione ad aree contermini alle zone industriali o aree industriali dismesse non superiori a 2 chilometri.
Con l’articolo 2 si prevede di rendere la produzione di energia elettrica regionale maggiormente efficiente, attraverso “l’adeguamento dei requisiti minimi previsti per la costruzione e l’esercizio di impianti eolici alla convenienza economica dell’impianto stesso, che fa affidamento principalmente sulla disponibilità del potenziale di vento e sul rendimento di una turbina eolica ed evitando, così, il divario tra installato e produzioni effettive. Ridefiniti, pertanto, i parametri e precisamente: superiori ai 6 m/s per la velocità media annua del vento a 25 m dal suolo superiore e a un minimo di 2500 ore equivalenti di funzionamento dell’aerogeneratore. Aumentato anche il periodo di rilevazione a tre anni. “L’aumento - viene precisato nella relazione - risulta congruente con l’aleatorietà del fenomeno ‘vento’ conseguente a condizioni di origine estremamente variabili e mira a un efficientamento della produzione regionale di energia da eolico”.
L’art.3 abroga la lettera b) comma 1 dell’art.11 (Potenze installabili) della legge regionale n.8/2012 (Disposizioni in materia di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili). “L’articolo3 – si legge sempre nella relazione illustrativa – si rende necessario al fine di dare contezza dell’effettivo raggiungimento delle soglie previste nel Piear circa la potenza di energia prodotta da fonti rinnovabili alla Regione Basilicata senza incidere sulle autorizzazioni ancora da approvare. L’esclusione degli impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili di potenza nominale non superiore a 200 kW dal computo dell’incremento di produzione, di cui alla parte III, paragrafo 1.2.3. tabella 1-4 del Piear, non trova giustificazione alcuna. Includere, quindi, come altre Regioni fanno da sempre, anche gli impianti al di sotto dei 200 MW nel computo per il raggiungimento delle predette soglie non comporta pregiudizio alcuno ma favorisce una rappresentazione reale della produzione di eolico”.
Sono intervenuti nel dibattito i consiglieri Braia, Acito, Quarto, Sileo, Perrino.
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