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Nell'inferno di Roma anche il poliziotto lucano Francesco D'Onofrio, ora ricoverato

4/07/2025



È stato uno dei primi ad arrivare sul luogo dell’esplosione. Francesco D'Onofrio, lucano di Sant’Arcangelo, lo abbiamo conosciuto negli anni per i suoi successi sul tatami di tutto il mondo, rappresentando con onore l’Italia nel karate. Una passione trasmessa dal padre Vincenzo e condivisa da tutta la sua famiglia, da sempre unita e presente nel suo percorso.


Dopo una parentesi anche nel calcio, Francesco ha scelto la via del servizio: con determinazione e impegno è entrato in Polizia, portando con sé la stessa disciplina che lo aveva reso un campione nello sport. Questa mattina, in servizio a Roma, Francesco era tra gli agenti intervenuti per primi al distributore di benzina in via dei Gordiani, teatro di un’esplosione devastante. L’allarme è scattato subito dopo la prima deflagrazione.


C’era da mettere in sicurezza l’area e soprattutto da evacuare i presenti, tra cui una comitiva di bambini di un campo estivo. Francesco, con i colleghi, si è precipitato ad aiutare. Alcune persone erano anche rimaste intrappolate in un gabbiotto; poi è è avvenuta la seconda esplosione, molto più violenta. L’onda d’urto ha colpito in pieno i soccorritori già presenti sul posto. Tra loro anche Francesco, che ha riportato ustioni in diverse parti del corpo. Nonostante la violenza dell'esplosione, è rimasto sempre vigile e cosciente. A proteggerlo in parte, la presenza di un fabbricato vicino che ha deviato l’impatto diretto dell’onda d’urto, pur non evitando che Francesco venisse sbalzato contro un’auto.


Ora si trova ricoverato all’ospedale Umberto I. Le sue condizioni sono stabili ed è riuscito a comunicare con la sua famiglia, alla quale ha raccontato l'accaduto. A dircelo è proprio papà Vincenzo, che con la voce rotta dall’emozione parla del coraggio del figlio: “Francesco era lì, con i colleghi. Sapeva che c’era da evacuare delle persone, non si è tirato indietro. Anche dopo l’esplosione, ha fatto il suo dovere con lucidità e forza”. Nel pomeriggio sono arrivati il Capo della Polizia, il Prefetto e il Questore. Gli hanno espresso piena vicinanza e lo hanno ringraziato per il coraggio dimostrato.


Lui e un ispettore hanno salvato alcune persone che erano tornate in ufficio per recuperare dei documenti. A Francesco e a tutti i feriti va il nostro abbraccio. La forza sempre dimostrata nella sua vita, nello sport come nel lavoro (perchè non è la prima volta che di Francesco D'Onofrio raccontiamo coraggio e determinazione nell'affrontare anche situazioni ostiche) servirà ad affrontare anche questo. Con il cuore siamo vicini a lui e alla sua famiglia.


 


Mariapaola Vergallito


lasiritide.it




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