Ieri 17 marzo, nel giorno della ricorrenza del 162º anniversario dell’Unità d’Italia, si è tenuta a Napoli la prima manifestazione nazionale contro l’autonomia differenziata. Tanti anche i cittadini che hanno voluto partecipare all’incontro. I sindaci presenti, tanti i lucani, hanno chiesto il ritiro del DDL Calderoli, che secondo il primo cittadino di San Paolo Albanese, Antonio Mosè Troiano, non farebbe altro che acuire le distanze economiche e sociali e dividere l’Italia. Non possiamo dividere il Paese- ha precisato Troiano- in venti staterelli, con quelli ricchi da un lato e quelli poveri dall’altro.
L’Italia è una e indivisibile. Siamo venuti in tanti: sindaci, medici, docenti, lavoratori, imprenditori, liberi professionisti, commercianti, artigiani, pensionati, disoccupati che credono nella necessità di superare le gravi diseguaglianze che condannano il nostro Paese dividendoci in “cittadini di serie A e di serie B”. Tanti gli scandali che denunciamo da anni, come quello della mortalità infantile, più alta del 50 per cento al Sud, e dei viaggi della speranza a cui sono condannati ogni anno 41 mila minorenni meridionali, senza dimenticare l'emorragia di giovani che abbandonano il Mezzogiorno, un’emorragia che va fermata e affrontata con determinazione. Tante le sottolineatura, dunque, tanti i numeri e le percentuali, dietro i quali ci sono persone in carne ed ossa, il più delle volte senza diritti. Una denuncia forte, quella di Troiano, una voce autorevole di chi vive quotidianamente i problemi di una comunità e cerca di fronteggiarli con i pochi mezzi messi a disposizione, ma la voglia di combattere e di chiedere uniformità dei diritti e degli investimenti pubblici su tutto il territorio nazionale è tanta.
Non vogliamo l'autonomia differenziata – ribadisce- che allargherà, ne sono convinto, la forbice tra Nord e Sud, ma crediamo nella possibilità di promuovere progetti da mettere sul campo tra le due aree del Paese, che consentano a entrambe di crescere. l'Italia può tornare a essere una grande nazione solo se smettiamo di chiuderci nell'egoismo delle piccole patrie, solo così ci si può rialzare, solo così sarà possibile affrontare le difficili sfide sia sul piano interno che internazionale, solo insieme vinceremo, altrimenti l’Italia diventerà terra di conquista, come lo è sempre stata prima dell’Unità che oggi ricordiamo e festeggiamo.
Vincenzo Diego