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Transizione ecologica: in Val d'Agri nasce la ''comunità solare''

30/11/2022



Viviamo un periodo difficilissimo per via dei rincari delle bollette eppure, proprio in questo momento drammatico, in Basilicata si è fatto un primo passo verso una vera transizione ecologica attraverso le fonti rinnovabili. Tra l’altro, l’iniziativa parte in un territorio particolare, il cui panorama è offuscato dalla trivelle, e prevede la nascita della prima comunità solare che consente di produrre e scambiare energia attraverso i pannelli solari e della quale possono far parte anche coloro che non dispongono dell’impianto.


Il sistema, oltre che una maggiore tutela ambientale garantita dall’energia pulita, consente importanti risparmi in bolletta oltre che la possibilità di ottenere dei premi. È questo il sunto della progetto avviato nell’alta Val d’Agri - la prima comunità solare anche del Mezzogiorno, mentre, nel resto dello stivale, ne sono state avviate altre 8 - che consente i benefici alle prime dieci famiglie che ne sono entrare a far parte e che vivono nei comuni di: Viggiano, Marsicovetere, Sarconi, Marsico Nuovo, Paterno, Tramutola, Grumento Nova, Moliterno, Spinoso e Montemurro.


“Visto che si tratta di un territorio scarsamente popolato, abbiamo avviato la comunità unendo più comuni che adesso potranno autoconsumare collettivamente l’energia che producono, attraverso i loro impianti fotovoltaici”. Leonardo Setti, docente all’Università di Bologna di energia rinnovabile e biocombustibili, e di pianificazione e politica energetica, ha approfondito ai nostri microfoni questo progetto lungimirante che acquisisce un’ulteriore valenza proprio in quanto avviato in un’area che sappiamo rappresentare il principale bacino petrolifero d’Italia.



“L’energia prodotta dai panelli finisce nei contatori di chiunque faccia parte della rete - prosegue il prof - che è una rete nazionale, in quanto così avviene dappertutto. Per cui, ci si scambia energia all’interno di una grande comunità. Noi abbiamo installato nelle case degli strumenti, smart meters, che leggono i contatori sia di produzione che di consumo, e così possiamo capire quanta sia l’energia scambiata nella rete. i cittadini della Val d’Agri si sono messi insieme per avviare questo tipo di attività. Ogni chilowattora che la comunità produce e consuma viene premiato da un punto di vista economico direttamente sulla bolletta elettrica di chi ne fa parte. E questo vale per entrambe le componenti poiché, nelle comunità solari così come in quelle energetiche, è fondamentale tanto il produttore quanto il consumatore e l’autosostentamento procede tranquillamente anche durante i mesi invernali”.


Il professore è un precursore delle comunità energetiche, di cui oggi finalmente si parla con insistenza, tanto che nel 2010 aveva dato vita alle comunità solari attive nel bolognese nei comuni di Medicina, Sasso Marconi e Casalecchio. A supporto di queste realtà c’è il Centro per le Comunità Solari, associazione privata senza scopo di lucro, nata nel 2015 con il compito di sviluppare strumenti utili per accompagnare le famiglie nella transizione energetica e che oggi è la più grande rete di autoconsumo collettivo a livello nazionale ed effettua un monitoraggio suddiviso per sezioni comunali, eccetto, appunto, per la Basilicata dove, come ci è stato spiegato, sono stati uniti più comuni. L’obiettivo del network è contrastare il cambiamento climatico in corso e eliminare le diseguaglianze tra i popoli generate dai combustibili fossili, dando a tutti i cittadini aderenti la possibilità di accedere alle fonti rinnovabili; muoversi in modo sostenibile; riqualificare le proprie case a costo zero e ridurre il costo dell'energia per la luce e il riscaldamento.


“Il progetto lavora con la rete elettrica italiana, con il Centro monitoriamo unicamente i misuratori per capire quanto si produce e consuma in autonomia, perché questo è l’autoconsumo collettivo come definito dalla legge n. 8 del 2020, approvata per regolare le comunità energetiche. Per il resto non lasciamo tutto uguale”, conclude Setti.


 


Gianfranco Aurilio


Lasiritide.it




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