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Rapporto Migrantes: la “”ricetta”" del Gruppo Cestari per arginare “fuga” e spopolamento

10/11/2022



Operare a favore dello sviluppo delle Regioni del Sud a rischio spopolamento con una serie di progetti di investimento di grandi dimensioni utili a creare nuovi posti di lavoro e condizioni di vita migliori per i residenti. E’ questa la “ricetta” alla base della strategia che il Gruppo Cestari persegue e che dopo il Rapporto Migrantes con i dati della ulteriore fuga dei giovani dalla Basilicata e dalle altre regioni meridionali diventa ancor più strategica. Per chi come noi, attraverso l’attività della Camera ItalAfrica – sottolinea Alfredo Carmine Cestari – si misura con l’altro tipo di migrazione, quella delle popolazioni africane verso l’Italia e l’Europa, diventa essenziale conciliare azioni per governare i differenti fenomeni migratori. Al centro la strategia perseguita c'è “Sud, polo magnetico”, che in sintesi consiste nel mettere a disposizione del sistema economico, produttivo e istituzionale il prodotto delle analisi socio-economiche quale strumento di supporto alla individuazione di nuovi mercati per le imprese del Sud che si trovano davanti una realtà trasformata dalla crisi e nella quale sono chiamate ad operare con maggiore competitività. In questa nuova sfida, di portata epocale per il nostro sistema economico-produttivo, Sud Polo Magnetico cerca di rappresentare un punto di riferimento per il mondo delle imprese e delle professioni operanti nel Sud del Paese mettendo a disposizione esperienze più che trentennali di imprenditori e professionisti che hanno garantito con passione civile e coscienza sociale la loro adesione a questo progetto. Un luogo, uno strumento, un nodo nella rete dello sviluppo in grado di realizzare relazioni virtuose tra gli attori dello sviluppo (istituzioni politiche e finanziarie, imprese, professionisti, ecc.) A partire dal sistema degli incentivi sia per il settore pubblico che per quello privato. Un percorso che la Premier Meloni ha definito il ""modello Mattei"" e che noi seguiamo da anni. Inoltre – aggiunge – intendiamo formare i futuri manager dell’export, mediante una formazione dal taglio pratico ed operativo, integrata da attività sul campo quali: esercitazioni, case studies, collegamenti con uffici esteri ICE, incontri con associazioni e realtà aziendali, ecc., stage presso le aziende individuate attraverso la manifestazione d’interesse rivolta alle imprese. Di qui l’iniziativa degli stage retribuiti per giovani lucani/e che nelle sedi del Gruppo di Napoli, Roma, Milano e Bruxelles, nonché negli uffici del continente africano, avranno l’opportunità di approcciarsi al mondo del lavoro. Formare i giovani perché diventino il sostegno alle aziende dei territori del Sud nelle sfide sui mercati internazionali – spiega Cestari - è un’ulteriore spinta per le piccole e medie imprese.




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