Fabrizio Ventre, fratello di Luca, l’imprenditore 35enne di origini lucane morto nel giorno di capodanno dopo essere stato immobilizzato da un agente all’interno dell’Ambasciata italiana a Montevideo, ha reso noti alcuni aggiornamenti sulla vicenda giudiziaria.
“Dagli interrogatori del vigilantes fa sapere Fabrizio - abbiamo appreso che Luca non ha scavalcato l'ambasciata ma aveva scavalcato una proprietà attigua e si trovata nel patio - giardino della residenza dell'ambasciatore. Il vigilantes si è accorto di Luca e dalla porta blindata che divide l'ambasciata con altra proprietà, ha identificato e fatto entrare Luca. Abbiamo quindi un ingresso in ambasciata del tutto regolare. Come confermato dall'interrogatorio trascritto e tradotto - prosegue il fratello - Luca era molto spaventato ma assolutamente tranquillo e pacifico, tanto che la stessa guardia aveva deciso di aprirgli la porta blindata”.
Come dimostrano le immagini della videosorveglianza, Luca era stato immobilizzato da un agente uruguaiano con una presa che ricorda quella subita dall'afroamericano George Floyd.
Secondo il dottor Giulio Sacchetti, medico legale incaricato dalla Procura della Repubblica di Roma di effettuare la seconda autopsia - la prima era stata eseguita nello Stato sudamericano - la morte è avvenuta per “asfissia meccanica violenta, dovuta a prolungata costruzione del collo che provocò l’ipossia cerebrale”. Dopo la morte l'autopsia, eseguita da un medico legale uruguaiano, aveva concluso come Luca Ventre, che ha lasciato una figlia di sei mesi, sarebbe morto in seguito ad un malore, tesi poi smentita dalla perizia medico legale della Procura di Roma.
Accanto alle indagini condotte in Italia, si attendono ancora sviluppi dalla magistratura uruguaiana.
“Le indagini in Uruguay procedono a passo di Lumaca - prosegue Fabrizio - ‘Stranamente’ i nostri precedenti avvocati hanno deciso di dimettersi dal caso in quanto andranno ad insegnare all'Università. Abbiamo dovuto quindi cambiare avvocato. Sulle motivazioni delle dimissioni, lascio a voi giungere alle conclusioni .L'attuale avvocato penalista si incontrerà con il procuratore di Montevideo intorno al prossimo 11 novembre; dovremmo poi attivare vertenza alla corte internazionale per la situazione in Uruguay. A fine Ottobre, avremo un incontro con procuratore Colaiocco per aggiornamenti. Nel frattempo, abbiamo attivato una campagna di raccolta fondi che non ha al momento dato grande esito”.
I fondi raccolti saranno impegnati per supportare le spese legali, le perizie tecniche e tutto quanto sarà necessario per affrontare i diversi casi di giudizio in Italia e all'estero. Le eventuali risorse inutilizzate cosi come gli eventuali rimborsi giudiziari confluiranno nella costituenda Fondazione Luca Ventre Onlus. https://www.gofundme.com/f/verit-e-giustizia-per-luca-ventre?utm_campaign=p_cp+share-sheet&utm_medium=copy_link_all&utm_source=customer
Lasiritide.it