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Vaccini nelle aziende: su hub in Basilicata deciderà il Commissario ma molte aziende hanno dato disponibilità |
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16/04/2021 |
|  C’è grande soddisfazione in Confindustria Basilicata per l’adesione successiva alla sottoscrizione del Governo e delle parti sociali, avvenuta lo scorso 6 aprile, del protocollo che disciplina ‘le realizzazione di piani aziendali finalizzati all’attivazione di punti straordinari di vaccinazione’, adottato su invito del ministro del Lavoro e delle politiche sociali e del ministro della Salute. In seguito all’invito del presidente Francesco Somma, erano stati immediatamente individuati 64 spazi aziendali, su tutto il territorio regionale, che il sistema imprenditoriale lucano è pronto a mettere a disposizione per un contributo logistico alla somministrazione del vaccino ai dipendenti ed alle loro famiglie. Ma, come ci spiega Maria Teresa Labanca, addetta stampa di Confindustria Basilicata, successivamente sono state “tante altre” le imprese che hanno offerto la propria disponibilità. “La chiamata era durata appena sei giorni - prosegue Labanca - per cui siamo molto soddisfatti dalla risposta delle imprese lucane, che hanno contribuito alla mappatura di circa 7.500 imprese a livello nazionale. Di queste, quasi 500, saranno state scelte quali hub di comunità, per cui vaccineranno non solo i propri dipendenti. Tuttavia, al momento, non possiamo ancora stabilire se siano previsti hub in Basilicata perché a decidere sarà direttamente la struttura commissariale che fa capo a Figliuolo. Inoltre, è prevista dal protocollo la possibilità di vaccinare i propri dipendenti per le imprese con dimensioni più limitate”. Il disciplinare prevede un ruolo fondamentale delle Regioni, in quanto ‘la fornitura dei vaccini, dei dispositivi per la somministrazione (siringhe/aghi) e la messa a disposizione degli strumenti formativi previsti e degli strumenti per la registrazione delle vaccinazioni eseguite è a carico dei Servizi Sanitari Regionali territorialmente competenti’. “Abbiamo già avviato una interlocuzione con la Regione Basilicata, tuttora in corso, che a breve ci dovrebbe portare a definire, con maggiore precisione, un coordinamento per procedere in questa direzione - precisa ancora Labanca - Dopodiché, le aziende potranno comunicare anche il numero di dipendenti che vorranno immunizzarsi. Per cui, parliamo di un passaggio fondamentale per garantire che la macchina funzioni. Tuttavia, fermo restando che noi già ci stiamo muovendo nella direzione che ho indicato, è chiaro che la vaccinazione nelle aziende potrà partire nel momento in cui sarà a disposizione un numero di vaccini congruo e dopo la messa in sicurezza delle fasce deboli. Per cui, da una parte attendiamo delle indicazioni più chiare a livello nazionale, e, dall’altra, a livello regionale ci stiamo muovendo per declinare al meglio quanto previsto dal protocollo. Ma devo dire che siamo davvero molto soddisfatti per la risposta delle imprese all’appello del presidente Somma, in quanto abbiamo immediatamente riscontrato un’adesione massiccia poiché il settore produttivo vuole mettere in assoluta sicurezza i luoghi di lavoro ed i dipendenti, in modo da poter spingere per una vera ripartenza che avvenga al più presto e che sia degna di tale nome”.
Gianfranco Aurilio
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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