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In alcuni comuni stop ai mercati: sos degli ambulanti |
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6/11/2020 |
| ‘’La Basilicata è zona gialla ma le ordinanze di molti comuni prevedono la sospensione dei mercati e delle fiere. E, come al solito, noi siamo la categoria che, con le chiusure e senza ristori, rischia di scomparire del tutto’’. Lo avevamo incontrato nel pieno della prima ondata Covid e del primo lockdown. Oggi, dopo i mesi estivi che avevano fatto perlomeno respirare il settore, Mario Semeraro, venditore ambulante di origini non lucane ma che vive a Chiaromonte, vuole esprimere tutto il rammarico a nome della categoria. Una categoria che, ci dice, in Basilicata conta circa mille persone. “E parliamo soltanto di chi ha solo licenza di ambulante, escludendo chi ha anche un negozio- ci dice- e quindi dichi vive e sopravvive solo grazie a fiere o mercati’’. Ma qual è il problema che gli ambulanti segnalano? ‘’Molti Comuni lucani- ci spiega- hanno emesso ordinanza sindacale di chiusura dei mercati. Ma facendo così, per il Governo, che deve prevedere i ristori alle attività chiuse, non esistiamo. Viviamo in una specie di limbo perché da un lato siamo zona gialla e dall’altro, però, la nostra categoria è tagliata del tutto fuori a causa di provvedimenti singoli intrapresi da molti Comuni’’. “Quello che ci fa ancora più male- continua- è che nessuno di noi è stato mai nemmeno coinvolto in una possibile discussione o in un confronto rispetto all’opportunità della sospensione dei mercati, anche organizzati in un certo modo e prevedendo il distanziamento’’. Quindi la categoria dei venditori ambulanti rientra, di diritto, in quella categoria che si definisce ‘’dei dimenticati’’? ‘’Ci sono mercati sospesi già da tempo- continua Semeraro- e tra l’altro le settimane che ci aspettano sono quelle decisive perché da un lato abbiamo provveduto all’approvvigionamento della merce invernale, dall’altro abbiamo scadenze che dobbiamo rispettare. E se non riusciremo a vendere la merce già acquistata la situazione precipiterà. La nostra è sul serio una condizione tragica. Rischiamo di scomparire. Lancio davvero un appello ai sindaci che è quello di valutare eventuali chiusure e di confrontarsi con le categorie che ne uscirebbero danneggiate, senza alcun aiuto ’’.
Mariapaola Vergallito
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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