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Alessandro e il sogno di conoscere Valentino Rossi

24/05/2020



Alessandro Sansanelli è un ragazzo di 34 anni (ne compirà 35 a giugno), vive a Sant'Arcangelo (PZ) e sin da bambino lotta con grande determinazione per superare le difficoltà che purtroppo la vita, gli ripropone giorno dopo giorno. Alessandro di fatti, è affetto da due importanti patologie, ovvero la fibrosi cistica e l'anemia mediterranea. Un vero macigno insomma, basti pensare che anche solo una di queste patologie apporta gravi condizioni di sofferenza a chiunque ne venga diagnosticato, figurarsi in questo caso dove la vita ne ha voluto aggiungerne il carico. Eppure Alessandro è un ragazzo solare, è conosciuto da tutti nella sua cittadina, fa volontariato e lo si vede sempre con il sorriso sulle labbra. “In tutti questi anni io e la mia famiglia abbiamo accolto con pazienza queste sofferenze che il Signore ha voluto per noi, dico per noi perché io e la mia famiglia siamo una cosa sola”, sono parte delle sue parole trascritte nella lettera dedicata a Valentino Rossi. Già perché questo piccolo grande eroe, oltre alla speranza di riuscire a migliorare la sua condizione fisica, ha da sempre un altro grande sogno che non lo abbandona mai, un desiderio che gli dà la forza di non abbattersi nei momenti di tristezza e che lo spinge ad andare oltre i propri limiti: conoscere Valentino Rossi. La sua stanza di fatti è un piccolo museo dedicato al n°46 più famoso della storia, per lui ha affrontato viaggi, di cui alcuni non andati proprio per il meglio e nonostante sia anche riuscito a farsi fotografare con il suo idolo, il sogno di scambiare anche poche parole con Valentino ancora non gli è stato esaudito. Per portare alla luce questo suo grande desiderio, Alessandro ha scritto una lettera al pilota italiano, riuscendo anche nell'intento di consegnargliela, purtroppo per lui però, a questa dedica non ha mai ricevuto alcuna risposta. Lui proprio non ce la fa a prendersela con il suo Vale e anzi, sa più di tutti quanto sia difficile per un campione di tale portata accontentare i suoi fans ed organizzare un incontro, anche soltanto in videochiamata, chissà, magari la lettera non è neanche riuscita a leggerla. Ecco allora che affascinati da una storia così incredibile, prima di farvi leggere le parole riportate su carta e che noi tutti speriamo possano arrivare presto all'attenzione di Valentino Rossi, vi facciamo conoscere un po' più approfonditamente Alessandro:

Ed eccoci in quella che dovrebbe essere la tua stanza. Diciamo dovrebbe, perché sembra più un museo dedicato a Valentino Rossi che una stanza da letto.

In effetti devo soltanto colorare i muri di giallo e poi è perfetta (ride!).

C'è qualcosa che non hai di VR46?

Non saprei! Ho decine di maglie originali di cui una autografata appesa sul letto, cappelli, il casco per la moto, gadget infiniti, souvenir, insomma di tutto. Però esce sempre fuori qualcosa che ancora non ho, quindi la collezione non ha mai fine.

Da dove nasce tutto questo amore?

Da quando l'ho visto per la prima volta sulla moto. Sono rimasto affascinato da questo personaggio sin da subito e la mia ammirazione nei suoi confronti è aumentata giorno dopo giorno.

Nel frattempo V. Rossi ha compiuto 41 anni. Cosa succederà quando non gareggerà più?

Per me sinceramente non cambierà più di tanto. Certo non avrò più la tensione e l'adrenalina che ho adesso quanto lo vedo correre in MotoGP, però io sono affascinato dal Valentino Rossi uomo oltre che pilota. Quindi non smetterò mai di seguirlo.

L'anno scorso sei riuscito a vederlo dal vivo, giusto?

Sì. Grazie a mio fratello che per la quarta volta mi ha portato al Mugello. Le altre tre volte non ero mai riuscito a vederlo perché lui decide di volta in volta quando andare o meno, quindi nessuno sa se arriverà o no. Si va dalla mattina e si spera di vederlo arrivare prima o poi, durante la giornata. L'anno scorso poi, sembrava totalmente impossibile perché durante la mattinata arrivò la pioggia. Negli anni precedenti non era venuto con il sole, figuriamoci ora, pensai. E invece nonostante la pioggia arrivò. Riuscii a farmi fotografare anche grazie al servizio di sicurezza che vedendomi con il PASS che mi era stato consegnato data la mia situazione fisica, mi fecero passare avanti, anche perché la maggior parte dei tifosi era andata a ripararsi per non prendersi l'acqua, mentre io sono voluto rimanere ad ogni costo in prima fila.

Emozioni?

Tantissime. Non saprei spiegarle bene. Però non sono state emozioni provate soltanto da me. Tutta la mia famiglia, da mio fratello presente al mio fianco, a mia madre che ha gioito non so quanto, nel vedere la foto arrivata tramite messaggio sul cellulare.

Tuo fratello è la persona che ti sta sempre vicino in questi viaggi?

Sì, mio fratello Carlo fa enormi sacrifici e per questo non smetterò mai di dirgli grazie. Lui abita a Roma, lontano dalla Basilicata ma nonostante questo riesce a venire giù, farmi salire in macchina e portarmi al Mugello. Lo ha fatto per ben quattro volte, so bene che certe cose si fanno soltanto per amore.

Se non sbaglio una volta lo hai fatto anche preoccupare e non poco, giusto?

Emmm. Sì! La terza volta che siamo saliti ho perso molti liquidi e mi hanno dovuto soccorrere e portare all'ospedale del Mugello. Fu un grande spavento soprattutto per mio fratello e i miei familiari dopo che lo hanno scoperto. In realtà i medici avrebbero voluto ricoverarmi però io ho preferito firmare e tornarmene.

Tutto questo per Valentino!

Valentino mi dà la forza per andare avanti.

Già perché di forza immagino ce ne voglia tanta.

Ho due patologie gravi come la fibrosi cistica e l'anemia mediterranea. Queste inoltre hanno causato nel tempo anche altri problemi che mi hanno costretto prima a rinunciare a metà del polmone, per poi passare all'esportazione della milza. Inoltre il diabete mi impedisce tra le altre cose di camminare, ragion per cui la fatica nei movimenti risulta sempre più presente, devo fare spesso ricorso all'ossigeno e tenere sotto controllo il cuore.

E la vita diventa un via vai continuo.

La mia vita si divide tra casa e ospedale poiché circa ogni 10 giorni, per via dell'anemia mediterranea ,devo fare le trasfusioni e, ogni 2 mesi diciamo, devo fare terapie di 15-20 giorni in ospedale per ripristinare la funzionalità dei polmoni che giorno per giorno si affaticano sempre di più per vie delle infezioni e, possono portare la chiusura totale delle vie aeree e del soffocamento.

Per fortuna però non sei solo.

Assolutamente no. Io, mia madre, mio padre, mia sorella, mio fratello, i miei nipoti e la famiglia tutta quindi, siamo un'unica cosa. So bene quanto sia difficile come situazione. Facciamo avanti e dietro dagli ospedali, un po' di tempo fa sono stato ricoverato 40 giorni ed oltre a mia madre che era già li per assistermi, un giorno ho avuto la sorpresa di mio fratello che è venuto a trovarmi senza avvisarmi. E' sceso da Roma, si è fermato in ospedale due giorni senza mai uscire e poi è rientrato direttamente a casa sua per riprendere a lavorare. Per fortuna i medici hanno fatto dormire nella stanza sia mia madre che mio fratello, così abbiamo condiviso entrambe le giornate assieme. Ecco, stare in ospedale al mio fianco sin da quando sono bambino, assistermi ogni giorno anche se a casa, portarmi al Mugello nonostante le mie condizioni cliniche, regalarmi tutto quello che può riguardare Valentino Rossi e tanto ma, tanto altro ancora, so che comporta grandi sacrifici e questo non lo dimenticherò mai.

La tua famiglia, V. Rossi ma anche il tuo carattere ti aiutano molto.

Io nonostante tutto ho sempre voglia di guadare il lato positivo. Certo ci sono i momenti no, come a tutti, però ho la mi famiglia qui a Sant'Arcangelo che mi sta sempre vicino, mio fratello che dedica gran parte della sua vita a me e tanti amici che mi vogliono bene. In più ho Valentino da seguire!

Hai citato gli amici. A Sant'Arcangelo tutti ti vogliono bene e sappiamo che fai volontariato.

Per fortuna ho molti amici, quindi ricevo tanti regali che riguardano Valentino Rossi. A parte gli scherzi ho un carattere che mi permette di vivere la mia situazione senza problemi con gli altri. Ho imparato a conviverci e quando riesco faccio anche volontariato. Purtroppo non posso lavorare e allora cerco di dare comunque il mio contributo per la collettività.

Oltre che dai familiari, grande forza riesci ad ottenerla dalla passione generata da un campione dello sport. Succede che tu sappia, anche ad altri ragazzi che vivono nelle tue condizioni?

Questa è una cosa che purtroppo succede solo a me, o almeno è così per quello che ho potuto constatare io in questi anni. Quasi tutti si lasciano andare e non riescono a dar un senso a tutto quello che succede al di fuori dell'ospedale. Non hanno la forza di godersi i piaceri che la vita garantisce anche a chi vive nelle nostre condizioni. Nei nostri reparti l'unico che troverete a letto con la maglia di Valentino Rossi sono io, non vedrete maglie che possano riguardare magari squadre di calcio o altri sport. Nel mio piccolo ho provato anche a contagiare altra gente, cercare di fare capire loro che la malattia non deve fermarci, ma non sono mai riuscito nell'intendo.

Tu tra l'altro sei anche tifoso di una squadra di calcio.

Ovviamente tifo Inter (come V. Rossi).

Ovviamente. Va bene, la chiudiamo così l'intervista?

Come la chiudiamo così!?

Perché vuoi aggiungere altro?

Va bene il racconto della mia vita e anzi vi ringrazio, però hai dimenticato la cosa più importante.

Vero, la lettera!

Siamo qui soprattutto per questo, o no? (ride, di nuovo!).

Vai, racconta.

Il mio più grande desiderio, è quello di conoscere Valentino Rossi. L'anno scorso quando ho fatto la foto con lui, dove tra l'altro era accompagnato dalla fidanzata e dai piloti della sua accademia, non sono riuscito a parlarci. E' stata comunque l'emozione più forte della mia vita e aver fatto la foto con la fidanzata e gli altri piloti poi, ha reso ancora più particolare la giornata. Però come dicevo prima, non ci ho parlato, anche se sono comunque riuscito a consegnargli la lettera che ho scritto per lui e che ha messo in tasca. Purtroppo però, a questa non ho mai ricevuta risposta, per questo chiedo aiuto anche a voi, con la speranza che prima o poi possa essere letta da Valentino.

Come, non sei arrabbiato con lui? L'ha presa ma non ti ha risposto.

No, no, ma quale arrabbiato. Chissà quante ne riceve di lettere. Non credo neanche l'abbia potuta leggere, non scherziamo.

E quindi cosa gli chiediamo?

Gli chiedo soltanto di darmi la possibilità di scambiarci due parole. Sono pronto a raggiungerlo dovunque, anche domani e per pochi minuti. So che è difficile e non è colpa sua se si tratta di un sogno non facile da realizzare, però magari parlarci anche in videochiamata mi renderebbe il ragazzo più felice del mondo.

Carlino La Grotta





Ciao Valentino,
sono un giovane di 34 anni e mi chiamo Alessandro Sansanelli, vivo in un piccolo paese della Basilicata ti scrivo nella grande speranza di poterti incontrare un giorno anche a vedere un allenamento al MOTORANCH perché sono sicuro che ciò mi farebbe felice essendo un tuo fans grandissimo. Sono nato affetto da due importanti patologie: FIBROSI CISTICA E ANEMIA MEDITERRANEA. In tutti questi anni io e la mia famiglia abbiamo accolto con pazienza queste sofferenze che il Signore ha voluto per noi, dico per noi perché io e la mia famiglia siamo una cosa sola. Queste patologie hanno causato nel tempo altri problemi, ho dovuto togliere una metà del polmone e tolto la milza il diabete che ho da qualche tempo impedisce tra le altre cose di camminare perché ha danneggiato in modo particolare le mie gambe, sono nati problemi di disfunzione cardiaca che affaticano il mio cuore e quindi per tutti questi motivi mi muovo sempre meno anche perché ciò bisogno del ossigeno. In conseguenza di tutto ciò la mia vita si divide tra casa e ospedale poiché circa ogni 10 giorni devo fare le trasfusioni per combattere i danni da anemia mediterranea, e circa ogni 2 mesi devo fare terapie di circa 15-20 giorni in ospedale per ripristinare la funzionalità dei polmoni che giorno per giorno si affaticano sempre di più per vie delle infezioni a portare fin la chiusura totale delle vie aeree e allo soffocamento però prima che accade questo avrei questo grandissimo sogno il tuo incontro. Oramai ho imparato a convivere con queste mie malattie e per combatterle, siccome non lavoro, cerco di rendermi utile con la collettività, nel mio piccolo, nei brevi periodi durante i quali sto’ un poco meglio. La cosa che più mi dispiace, non è tanto la mia vita quanto i sacrifici che fanno i miei genitori oramai stanchi dei tanti viaggi che facciamo e nel dividere le mie sofferenze. Ciò che mi ha
sostenuto in questi anni è stato proprio il loro grande amore per me e non avermi mai fatto notare la loro stanchezza ma oggi che sono adulto sono io a rendermi conto della loro sofferenza. Nonostante ciò la gente che mi conosce dice che sono un campione proprio come te a portare 2 malattie molto pesanti sono una persona molto solare e positiva verso la vita, infatti nonostante tutte le mie patologie sono sempre venuto ai Motor Show e al Mugello dove partecipavi, nella grande speranza di incontrarti, speranza vana fino ad ora in quanto la fortuna non mi ha assistito nel fare accadere un incontro fortuito con te, sono tra l’altro un grande accumulatore dei tuoi gadget, maglie, cappelli, moto, ecc, ed un iscritto al tuo fan club da tanti anni. Sono già felice che tu leggi queste mie poche riga e spero che non ti ho annoiato, però il mio cuore desidera incontrarti perché sono certo che sarebbe una grande gioia e un sogno grandissimo. Ti ringrazio per il tempo che mi dedicherai e spero che il nostro incontro sia motivo di gioia anche per te oltre all’infinita felicità che mi darai.
Per qualsiasi informazione vi do il mio numero personale e indirizzo e-mail : alexsansanelli@tiscali.it oppure 3475089301
Con grande simpatia e affetto Alessandro Sansanelli e forza VR4




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