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Centrale Frido: il Ministero risponde a Laghi e scrive a Regione e Parco

20/04/2020



Nuovo capitolo nella vicenda della realizzazione di una centrale idroelettrica sul fiume Frido, con una risposta del Ministero dell’Ambiente ad una missiva inviata dal presidente Isde International, e membro dei Direttivo del Parco del Pollino, Ferdinando Laghi.
Ma, rispondendo a Laghi, il dicastero guidato da Sergio Costa si è rivolto anche alla Regione Basilicata e allo stesso Ente Parco Nazionale del Pollino.
“Si richiede a codesta Regione e all’Ente in indirizzo – scrive il Ministero – di voler cortesemente dare riscontro in modo diretto e dettagliato ai quesiti ed alle osservazioni trasmesse dal segnalante,
al fine di accertare eventuali difformità rispetto agli obiettivi di conservazione del sito Natura 2000 e prevenire il verificarsi di possibili contrasti con quanto previsto dagli artt.. 727-bis e 733-bis del Codice Penale”.
Laghi è impegnato da tempo nella battaglia contro la realizzazione dell’impianto idroelettrico sul fiume Frido (987 kw di Potenza in agro dei Comuni di Viggianello, San Severino Lucano e Chiaromonte) e, per questo, aveva chiesto l’annullamento in autotutela da parte della Regione Basilicata della delibera di Giunta n. 42 del 20 gennaio di quest’anno, che ha “rideterminato i termini di validità del giudizio favorevole di compatibilità ambientale”, stabilita con un’altra delibera dell’anno precedente, “per un periodo di 18 mesi decorrenti dalla comunicazione della data di ripresa dei lavori”.
Il Ministero chiede, inoltre, “se l'istruttoria finalizzata alla proroga ed alla successiva rideterminazione del Giudizio di Compatibilità ambientale della procedura integrata VIA-VIncA, abbia tenuto conto degli elementi valutativi introdotti dalle Linee Guida Nazionali per la Valutazione di Incidenza, in considerazione della necessità di verificare la sussistenza di eventuali modifiche intercorse allo stato ed agli obiettivi di conservazione determinati per gli habitat e specie di interesse comunitario presenti nel sito Natura 2000, rispetto alle valutazioni precedentemente condotte nella DGR n. 835 del 9 luglio 2013”.
Con particolare riferimento “al rispetto dell’art. 6, paragrafi 2 e 3, della Direttiva 92/43/CEE Habitat”, nonché di quanto previsto dal Testo Unico dell’Ambiente, “per quanto concerne la tutela delle risorse idriche, nonché dagli strumenti di pianificazione e regolazione dell’Ente Parco nazionale del Pollino”.
Abbiamo riportato, a più riprese, quanto sta succedendo intorno a questo progetto per discutere del quale, prima del lockdown e delle misure distanziamento sociale, era stato convocato un tavolo tecnico in Regione che poi è stato rinviato a data da destinarsi.
Ma la settimana scorsa, prima che scadessero i termini, le associazioni Lipu, Wwf e Italia Nostra hanno deciso di impugnare davanti al Tar di Potenza proprio la delibera n. 42.

Gianfranco Aurilio
Lasiritide.it



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