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Cersosimo. La statale 481 che collega la Basilicata alla Calabria resta ancora chiusa a Km 10+600 |
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18/04/2020 |
| La Statale 481 che collega la Basilicata alla Calabria resta ancora interrotta al Kilometro 10+600, e a quanto pare resterà così per molto tempo. Le notizie non sono buone. La situazione si aggrava di giorno in giorno. La frana ora spinge con forza e i danni si fanno ingenti. A quanto pare, l’ampio fronte franoso dalle alture continua a scendere, terra e acqua ancora invadono le carreggiate, ma in queste ore si apprende che una forte spinta sta provocando una serie di danni strutturali. Il bitume è saltato, la strada si è alzata su più punti, mentre quello che nei giorni scorsi il signor Ferdinando Tarantino aveva denunciato sul nostro giornale si è verificato: un pilastro, una parete del ponte, nei pressi della sua azienda, sta per cadere, dunque è stata disposta la chiusura, mentre qualche centinaio di metri più su, un altro viadotto è seriamente compromesso, evidenti lesioni lo rendono praticamente vulnerabile. I tecnici dell’Anas hanno fatto dei rilievi che evidenziano una serie di criticità, decidendo così di chiudere ulteriori tratti. I viadotti interessati hanno bisogno di lavori strutturali, sono in pericolo, potrebbero non resistere alla spinta della frana che si divide su due fronti. In pericolo anche case coloniche e una masseria, quella di Ferdinando Tarantino, che proprio non ci sta a vedere i sacrifici di tanti anni della sua famiglia vanificati in questo modo. Le lesioni dalle parti del porticato aumentano di ora in ora, la paura è tanta. Il signor Tarantino chiede alle istituzioni di intervenire, contesta le dichiarazioni del sindaco di Cersosimo che la frana riguardi solo i privati e l’Anas, “non è cosi, sottolinea, non può essere così”. L’angoscia si legge negli occhi, si vorrebbe fare tanto, di più, ed ecco ancora una richiesta di intervento, quello della protezione civile regionale, dell’assessorato ai lavori pubblici della Regione per verifiche sul posto, per interventi immediati in emergenza e subito dopo, con un progetto organico, interventi di messa in sicurezza dell’intera area.”I privati – continua Tarantino - non hanno a disposizioni risorse tali da poter fronteggiare un evento del genere, non è neanche di loro competenza. Bisogna capire l’origine, la causa scatenante, probabilmente a monte, nei pressi di una strada che collega il nostro comune con Oriolo, sottolinea ancora Tarantino, servono verifiche”. Non si vuole polemizzare ad ogni costo, quello che si chiede sono interventi decisi e immediati. Tarantino lancia un appello al primo cittadino, agli amministratori, ai tecnici del comune, chiede a loro di attivarsi presso le sedi competenti, ma allo stesso tempo l’appello viene rivolto anche all’assessore Cupparo, alla sua sensibilità di uomo, di politico e di imprenditore: “Ci aiuti, le nostre aziende rischiano di chiudere, sarebbe un colpo durissimo alla nostra già fragile economia, metterebbe in ginocchio più di una famiglia, oltre a provocare, come già si sta registrando, disagi enormi tra le due Regioni”
Vincenzo Diego |
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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