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Coronavirus: si attendono provvedimenti per Moliterno e ospedale di Villa d'Agri |
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17/03/2020 |
| Questa mattina altri due tamponi sono risultati positivi in Basilicata: si tratta di due persone ‘’della provincia di Potenza’’ come ha scritto, in una nota, la task force regionale. Sale a venti, dunque, il numero dei tamponi processati e riscontrati positivi nella nostra regione. Ma adesso tutta l’attenzione e le attese sono per un territorio in particolare: la Val d’Agri. Sono fino ad ora ufficialmente 4, infatti, i tamponi risultati positivi nel solo Comune di Moliterno anche se uno dei due tamponi processati questa mattina, da indiscrezioni di stampa, sarebbe di Moliterno. Il primo è stato quello di una 57enne che, da quanto abbiamo appreso e da quanto ci aveva comunicato il sindaco moliternese, non usciva di casa da una ventina di giorni almeno per problemi non riconducibili alla sintomatologia del covid-19. Solo che due giorni fa si è recata al vicino ospedale di Villa d’Agri (nel Comune di Marsicovetere) per un controllo prima di essere trasferita al San Carlo di Potenza dove poi è stata riscontrata la positività al virus.
Ieri è arrivata la notizia del contagio avvenuto per altre tre persone vicine alla donna: tra queste c’è il marito, pneumologo all’ospedale di Villa D’Agri.
Circostanza, questa, che allarga di molto la lente di ingrandimento rispetto alla rete di contatti, sia personali che professionali, con le altre persone.
Restiamo in attesa, per questa mattina, delle decisioni che la Regione Basilicata, l’azienda sanitaria e di concerto con i sindaci, prenderanno e quali provvedimenti saranno adottati si spera al più presto.
Dovrà scattare la sanificazione del presidio ospedaliero e, forse, la quarantena per tutto il personale e per i pazienti che sono stati in contatto con il medico.
Molti sindaci, intanto, da ieri sera stanno chiedendo ai concittadini di segnalare con urgenza il loro eventuale passaggio presso il presidio valdagrino negli ultimi 15 giorni.
Mariapaola Vergallito
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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