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Attivo il conto corrente per le donazioni.C&P: ''aiutiamo la sanità lucana'' |
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16/03/2020 |
| La Regione Basilicata ha attivato un conto corrente sul quale è possibile effettuare una donazione per l’emergenza Coronavirus: IBAN IT19Q0542404297000000000382 - Banca Popolare di Bari intestato a “Regione Basilicata”. Attraverso il conto corrente chiunque può offrire il proprio contributo, con una donazione, per sostenere gli sforzi del servizio sanitario regionale e consentire l’acquisto di dispositivi medici. E in questo contesto chiunque sia in grado di poter dare il suo contributo è importante che lasci una scia che possa essere seguita anche da altri. Come è, per esempio, il gesto di Antonio Cupparo, proprietario della C&P Srl di Francavilla in Sinni, che ha deciso di donare 10 mila euro alle strutture sanitarie lucane attraverso il conto corrente aperto dalla Regione Basilicata.
Cupparo è anche noto per essere il presidente del Francavilla, società che disputa il campionato di calcio di Serie D nel girone H.
“Una donazione che ha l’obiettivo di aiutare il sistema sanitario lucano qualora, ma ci auguriamo tutti di no, fosse necessario potenziarlo per un peggioramento dell’emergenza”, ci ha spiegato lo stesso Cupparo che, nel suo ruolo di imprenditore, affronta anche un altro tipo di emergenza: quella legata al mondo della produttività.
Oltre che un imprenditore, lei è anche il presidente di una squadra di calcio che è ferma da tempo: crede che usciremo presto dall’emergenza?
Lo spero, d’altronde questo è l’auspicio di tutti e non solo il mio. Ma non lo dico pensando a quando si potrà tornare a giocare a calcio, ma pensando a quando potremo tornare alla vita di tutti i giorni e alla possibilità di riavere rapporti con tutti e riprendere a lavorare tranquillamente. Dopodiché, perché no, si spera anche di ritornare a divertirsi seguendo anche una squadra di calcio.
Come azienda adesso siete fermi?
Sì, nonostante le prescrizioni, sia governative che regionali, ci consentano di continuare a lavorare abbiamo deciso di fermarci per tutelare la salute di tutti i nostri collaboratori. Abbiamo ritenuto opportuno agire così perché in questo momento dobbiamo pensare tutti ad evitare il contagio. Inoltre, abbiamo pensato non fosse giusto costringere le persone a lavorare con la preoccupazione addosso. In questo momento dobbiamo tutti sperare che l’emergenza passi prima possibile, fronteggiando la propagazione del virus.
Quanto tempo crede potranno reggere le imprese senza lavorare?
Non sono in grado di fare una simile previsione, ma in questo momento ritengo che sia assolutamente necessario e preminente preservare la salute. Per quanto riguarda il futuro, ho grandissima fiducia nel popolo lucano ed italiano che sapranno fare di tutto e di più per recuperare il tempo perso e ripartire alla grande, come siamo abituati a fare e come abbiamo sempre fatto nella storia della nostra Nazione e della nostra Regione. Ma ribadisco che in questo momento, nei limiti del possibile, non dobbiamo pensare ai danni economici ma a stare a casa. E dobbiamo rimanerci soprattutto per coloro che sono sottoposti ad uno stress terribile: come gli operatori sanitari, piuttosto che quelli delle filiera medica e alimentare, o gli autotrasportatori che permettono che arrivino le medicine e che gli scaffali dei supermercati siano pieni. Teniamo presente che la filiera medica e quella alimentare è indispensabile vadano avanti, altrimenti ci sarebbe davvero il caos. Per permettere che questo avvenga, a mio avviso, è necessario che tutti quelli che non sono strettamente legati a questo genere di attività debbano lasciare libere le strade, permettendo che il loro fondamentale lavoro prosegua in sicurezza e tranquillità. Noi dobbiamo dare questo contributo, prima ci fermiamo e prima ripartiremo. Ma se ci fermiamo poco alla volta, allora arriveremo al punto in cui tutti saremo costretti a farlo forzatamente. Non possiamo prevedere quando potremo ripartire, si spera nel giro di qualche settimana ma ancora nemmeno gli esperti lo sanno: per cui, a noi non resta che fare attenzione e rispettare le prescrizioni.
Gianfranco Aurilio
lasiritide.it
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