|
PON Legalità: i progetti ammessi in Basilicata per l'integrazione |
---|
20/01/2020 |
| Sono stati ammessi a finanziamento, con le risorse del PON Legalità, 55 nuovi progetti per l'accoglienza e l'integrazione/inclusione di migranti, per un totale di oltre 24 milioni. Di questi 1,5 milioni sono destinati alla Basilicata.
I progetti rientrano tra quelli previsti dall'Asse 7 - Linea di azione 7.1.1, relative al recupero, adeguamento e rifunzionalizzazione di beni pubblici, anche confiscati alla criminalità organizzata, da destinare a strutture per l'accoglienza e l'integrazione degli immigrati regolari, dei richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale, umanitaria e sussidiaria nei comuni delle regioni meno sviluppate alle quali il PON si rivolge (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia), cioè quelle nelle quali i fenomeni di criminalità frenano in modo significativo lo sviluppo socio-economico del territorio.
Nella sezione "Progetti" dello stesso sito dati e informazioni sui progetti ammessi a finanziamento, sulle dotazioni complessive per ognuna delle 7 assi e sulle risorse assegnate ai progetti per asse a valere sulle risorse del PON legalità 2014-2020, che conta su una dotazione finanziaria complessiva di 610.333.334 euro, dei quali 447,250 milioni di euro di sostegno europeo e 163.083.334 euro di finanziamento nazionale.
I Progetti ammessi in Basilicata
Miglioramento dell'accoglienza e dell'integrazione a San Severino lucano € 287.983,18
Progetto per la realizzazione di un centro culturale di aggregazione sociale sito nel comune di Palazzo San Gervasio Pon legalità 2014-2020 - asse 7 .azione 7.1.1. del comune di Palazzo San Gervasio per valore di €500.000
“CEFOMI” centro formazione migranti del comune di Latronico per un valore di € 476.000
Recupero ed adeguamento del centro sociale da destinare a strutture per accoglienza ed integrazione degli immigrati regolari nel comune di San Fele per un valore di € 210.000
lasiritide.it |
CRONACA
SPORT
|
Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
 |