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Incentivi illeciti su rinnovabili. Sequestro per 45 milioni di euro |
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24/10/2019 |
| Denaro e beni immobili per un totale di 45 milioni di euro sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza, su richiesta delle procure della corte dei Conti di Venezia e Bolzano, nei confronti della società QCII Basilicata srl, ritenuta responsabile di un danno erariale per oltre 65 milioni, dovuto alla percezione indebita di contributi pubblici per la realizzazione di impianti fotovoltaici.
L'istruttoria erariale è scaturita da indagini di polizia giudiziaria eseguite dal Nucleo di polizia economico finanziaria di Bolzano, che avevano portato alla denuncia alla Procura della Repubblica di Matera di una truffa aggravata ai damai dello Stato posta in essere dagli amministratori di una società italiana - la QCII Basilicata s.r.l. con sede originariamente a Padova e successivamente trasferita a Bolzano - che aveva fraudolentemente ottenuto incentivi pubblici a valere sul "l Conto Energia" e "per il ritiro dedicato dell'energia a prezzi minimi garantiti" per il fotovoltaico.
I successivi accertamenti eseguiti su delega delle Procure della Corte dei Conti di Venezia e di Bolzano dai finanzieri dei locali Nuclei di polizia economico finanziaria, hanno permesso di accertare che la QCII Basilicata srl: è proprietaria di 9 parchi fotovoltaici in Basilicata, di cui 6 con potenza superiore a 1 megawatt e 3 con potenza superiore a 100 kilowatt su particelle catastali contigue, per una superficie totale di 290.000 mq, pari a 40 campi di calcio; locato i 9 parchi a 40 società veicolo (aventi tutte la stessa denominazione, stesso indirizzo, prive di uffici, organizzazione imprenditoriale e dipendenti), interamente partecipate dalla stessa capogruppo, in modo da dividere i parchi in 246 impianti fotovoltaici e far risultare, mediante false dichiarazioni rese al G.S.E., che ciascuno dei suddetti parchi fosse in realtà di potenza inferiore a 50 kilowatt. |
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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