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Rotonda, elezioni comunali: il Tar deciderà a gennaio sull’annullamento

3/10/2019



Tutto rimandato al nuovo anno, è questo l’epilogo dell’udienza di ieri di fronte al Tar della Basilicata che dovrà decidere se annullare o meno le elezioni comunali di Rotonda dello scorso 26 maggio. La prossima udienza, in occasione della quale dovrebbe anche arrivare la sentenza, è stata fissata per il 15 gennaio, ma prima di esprimersi il collegio giudicante ha deciso di chiedere una documentazione specifica agli organi preposti.

Le motivazioni del rinvio – Segnatamente, nella Camera di Consiglio si è deciso il rinvio per “disporre – si legge nell’ordinanza – l’acquisizione di una documentata relazione amministrativa sui fatti di causa da parte del presidente della prima sottocommissione elettorale circondariale di Lagonegro, con particolare riferimento alle modalità di acquisizione, all’avvenuto esame e all’approvazione delle “liste sezionali aggiunte”, ivi compresa quella di cui al verbale dell’Ufficio elettorale comunale n.86 del 23 aprile del 2019, e se queste ultime abbiano recato i nominativi dei cittadini comunitari di sesso maschile e femminile”.
Inoltre è stato ritenuto necessario acquisire dal prefetto di Potenza, “copia autentica delle liste elettorali aggiunte trasmesse dalla sottocommissione elettorale”.

Il ricorso – La vicenda nasce in seguito al ricorso di Domenico La Valle, candidato sindaco con la lista “Rotonda Domani” e sconfitto da Rocco Bruno per appena 30 voti, che si era rivolto alla giustizia amministrativa per ottenere, era scritto nel ricorso, “l’annullamento delle intere operazioni elettorali per l’elezione del sindaco e del Consiglio Comunale di Rotonda, o in subordine delle sezioni numero 1, 2, 3, e 5”, poiché è “sostanzialmente illegittima l’iscrizione di ben 55 cittadini comunitari (tutti originari della Romania) nelle liste elettorali aggiunte”.
La Valle è assistito dall’avvocato Dario Gioia del Foro di Lagonegro, il sindaco e la maggioranza dall’avvocato Giuseppe Guastamacchia del Foro di Milano.
Circa il verbale dell’Ufficio Elettorale Comunale n.86 del 23 aprile, La Valle sosteneva nel ricorso che “non è stato mai trasmesso alla Commissione Elettorale Circondariale”, ma “al Prefetto ed al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale”; e, per questo, “non è stato mai approvato dalla Commissione Elettorale Circondariale”.
“L’elemento principale del ricorso – spiegava l’avvocato Gioia – risiede nel mancato invio alla Commissione Elettorale Circondariale del verbale di revisione dinamica straordinaria delle liste elettorali aggiunte per l’iscrizione di questi 55 elettori comunitari che, in considerazione di questo, non avrebbero mai potuto esercitare il diritto di voto in quanto non potevano confluire nelle liste elettorali comunali”.

La votazione – I votanti erano stati 2373 su un totale di 3465, Rocco Bruno era stato confermato sindaco al termine di un incredibile testa a testa nonostante la lista “Rotonda Domani” fosse composta da 9 candidati, oltre al capolista La Valle, contro i 12, più Bruno, della lista “Uniti per Rotonda”.
Al termine dello spoglio, la compagine capeggiata da Bruno era risultata vincitrice con 1177 voti contro i 1147 di quella di La Valle: ma ne era uscito un paese politicamente spaccato in due.
Gli effetti si notarono immediatamente, con la tensione salita alle stelle in Piazza Vittorio Emanuele III il giorno 27, subito dopo la conclusione dello scrutinio.
I disordini erano proseguiti per pochi minuti e senza ulteriori strascichi ma a farne le spese era stato proprio Domenico La Valle che, investito da un’auto, fortunatamente se l’era cavata con una decina di giorni di prognosi dopo essere stato trasportato con il 118 all’Ospedale di Lagonegro.

Gianfranco Aurilio
lasiritide.it



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