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Rotonda: al Selene la Giornata Internazionale della Pace |
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22/09/2019 |
| Ieri mattina, al cine – teatro comunale Selene di Rotonda, è stata celebrata la “Giornata Internazionale della Pace”, che quest’anno verteva su ambiente e cambiamenti climatici.
Presenti le classi quarte e quinte delle scuole elementari e le medie di Rotonda, Castelluccio Inferiore e Superiore dell’Istituto Comprensivo “Don Bosco”; oltre ai sindaci dei tre Comuni e agli ufficiali dell’Arma dei Carabinieri e dei Carabinieri Forestali.
Gli Ufficiali – “L’Arma non deve essere considerata solamente quale strumento di prevenzione e repressione ma anche per offrire il proprio contributo per avvicinare i ragazzi a tematiche di particolare rilevanza sociale”, ha osservato il maresciallo Giuseppe Regina, comandante della Stazione di Rotonda.
“Per la ricerca della pace – ci ha detto il capitano Salvatore Basilicata, comandante della Compagnia di Lagonegro che ha parlato anche di bullismo e cyberbullismo – è indispensabile perseguire la legalità, ecco perché è fondamentale che se ne diffonda la cultura fin da piccoli. Inoltre, è opportuno sopprimere ogni forma di invidia e gelosia nei confronti del prossimo per cercare di creare una comunione di interessi”.
“Fino al 2001 la nostra Costituzione non faceva alcun riferimento all’ambiente – ha ricordato il Maggiore Cristina Potenza, comandante del reparto carabinieri Parco Nazionale del Pollino – per cui, la tutela veniva collegata al diritto alla salute: dopodiché è avvenuto il passaggio da bene a valore. Ma, facendo anche riferimento all’Enciclica “Laudato sì” di Papa Francesco, il tema della pace è strettamente legato all’ambiente poiché spesso i conflitti derivano dalla corsa all’accaparramento delle risorse naturali”.
L’Onu – Tra gli interventi anche quello di Teresa Boccia, referente Onu (foto). “In tanti ci dicono – ha spiegato la referente a proposito del fenomeno dell’emigrazione – che siamo europei, quindi apparteniamo alla culla della civiltà, eppure non capiamo che la loro è una disperazione. Tanti popoli sono stati costretti a subire angherie di ogni genere e in tal senso, proprio in tema di ambiente, si pensi all’estrazione di petrolio o uranio. Le madri non vogliono certo che i loro figli attraversino il mare per giungere da noi, ma sono costrette a sopportarlo per farli scappare dalla fame e dalle guerre: che nel mondo, attualmente, sono oltre 400”.
“È stato calcolato – ha continuato la rappresentante delle Nazioni Unite – che i giovani sono in numero maggiore in Africa e America latina, per cui un domani il fenomeno avrà proporzioni ancora superiori. Ma il comportamento dei paesi avanzati spesso va in una direzione sbagliata e basti pensare, sempre in tema di ambiente, al ritiro di Trump dall’accordo di Parigi nonostante la precedente sottoscrizione di Obama. Tuttavia, l’Onu ha voluto convocare ugualmente i firmatari nella 64sima Assemblea Generale per capire cosa stanno facendo gli Stati membri”.
Il dirigente scolastico – Dopo la conclusione abbiamo parlato con il dirigente scolastico del “Don Bosco” Nicola Pongitore. “Questo incontro – ha sottolineato il preside – ha rappresentato il momento iniziale di un percorso sulla cittadinanza e legalità e sulla cittadinanza e sostenibilità. Dagli interventi di oggi sono emerse la portata dell’iniziativa e la metodologia che abbiamo intenzione di impiegare per portare a termine questo percorso, che attualmente è annuale. Naturalmente abbiamo intenzione di coinvolgere l’intero territorio, intendendolo come comunità educante”.
“Non si fa più scuola soltanto attraverso le discipline che trasmettono dei contenuti – ha evidenziato ancora Pongitore – poiché, in una società complessa come quella attuale, i contenuti non bastano in quanto sono necessarie competenze trasversali che dobbiamo trasmettere a questi ragazzi affinché comprendano ciò che gli capita introno. Ma, soprattutto, dobbiamo essere in grado di fornirgli tutti gli strumenti utili a permettergli di compiere scelte consapevoli, che ogni alunno farà come cittadino del domani. La scelta di tematiche quali i cambiamenti climatici e l’ambiente, devono essere lette proprio in quest’ottica”.
Gianfranco Aurilio
lasiritide.it
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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