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San Carlo, terapia intensiva neonatale: ultimi due trasferimenti |
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22/08/2019 |
| Dopo la chiusura temporanea del reparto neonatale di terapia intensiva del San Carlo di Potenza, sono stati effettuati gli ultimi due trasferimenti, verso il Santo Bono di Napoli e il Bambin Gesù di Roma, di neonati venuti al mondo prematuramente.
Secondo quanto riferito dalla redazione del Tg3 Basilicata, alcuni medici dovrebbero rientrare dalla malattia lunedì prossimo; mentre il nuovo primario Antonio Sisto, dovrebbe arrivare prima della data del 15 settembre indicata come deadline dai vertici regionali.
Il problema riguarda anche le donne in attesa, e con particolari patologie in atto, che se al di sotto delle 34 settimane di gravidanza dovranno recarsi altrove: anche se, in caso di emergenze, il Pronto Soccorso del nosocomio del capoluogo è pronto a permettere, quanto meno, che possano partorire.
Ma non si placano le polemiche intorno a una triste vicenda, originata dalla malattia di 5 su 6 medici assenti (uno in aspettativa).
“Se ci sono responsabilità verranno individuate e qualcuno ne subirà le conseguenze”, aveva tuonato l’assessore Regionale alla Sanità Rocco Leone.
Lo stesso assessore, ieri, ci aveva detto essere “strano che 5 medici su 6 si mettano tutti insieme in malattia. Tre di questi hanno partecipato al concorso, senza vincerlo”.
“Da ora in avanti – aveva proseguito Leone – le selezioni saranno assolutamente trasparenti e il nuovo primario è risultato vincitore poiché persona di grandissimo spessore. Non che gli altri candidati non lo fossero, ma lui è risultato il migliore. E da ora in poi sarà sempre così: chissà, forse questo criterio potrebbe aver destabilizzato qualcuno”.
In difesa dei medici è scesa l’associazione “Cucciolo Onlus”, che già da tempo aveva denunciato una situazione “ormai al collasso”, che ha parlato di “reparto eccellente, il cui personale medico e sanitario viene sottoposto a turni massacranti”.
La Regione, per bocca dello stesso Leone e del presidente del Consiglio Carmine Cicala, ha fatto sapere che sosterrà anche economicamente i genitori interessati dall’interruzione del servizio che, comprensibilmente, sono molto preoccupati per gli spostamenti cui sono stati costretti i propri piccoli.
Intanto, su indicazione del governatore Bardi, il Dipartimento regionale alla Sanità ha avviato una commissione di inchiesta interna per un’ampia verifica di quanto accaduto.
L’esiguo numero di medici specializzati, e l’impossibilità di essere sostituiti dai pediatri, ha reso tutto più complicato. A queste difficoltà si sono aggiunti i rifiuti di oltre 60 medici, annunciati da tempo dal direttore generale del presidio ospedaliero Barresi, di accettare Potenza come destinazione.
Gianfranco Aurilio
lasiritide.it
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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