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La voce della Politica
Bolognetti: ''sospendo l’azione nonviolenta in corso. Ecco perchè'' |
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18/10/2025 | Per onorare e corrispondere all’intervento del Portavoce Nazionale di Forza Italia, on. Raffaele Nevi, sospendo l’azione nonviolenta in corso. Resta intatta la questione che ho posto della violazione sistematica e reiterata dell’art. 294 C.P.
L’ho citato qualche giorno fa e voglio farlo ancora. Marco Pannella, nel 1989, in una lettera in cui annunciava le sue dimissioni da deputato tra l’altro scriveva: “Dovunque si volga lo sguardo il prevalere di impulsi, riflessi, violenze istituzionali e sociali di carattere inequivocabilmente fascistico mi appare tragicamente chiaro. Se manca, o sembra mancare, la violenza squadristica, con le sue vittime e i suoi assassini, è perché l'assassinio dell'immagine, della verità, della tolleranza, delle idee, delle stesse leggi e del loro fondamento morale, la Costituzione, lo si compie oggi ogni ora, in modo più completo, profondo, radicale di allora, attraverso l'opera dei mass-media (in primo luogo la RAI-TV)”.
Quelle dimissioni non a caso, contrariamente a una prassi consolidata, furono immediatamente accettate.
Le parole pronunciate da Marco allora sono oggi più che mai attuali, anzi attuali, ahimé, oggi più di ieri. La peste, quella del topo di Orano, descritta dallo scrittore franco-algerino Albert Camus, dilaga in Italia e non solo.
È stato fin troppo eloquente in queste settimane il tombale silenzio dell’ODG, della FNSI e della Rai-Tv in tutte le sue articolazioni, sulle questioni che una volta di più mi son fatto carico di porre, dando corpo a una inestinguibile fame e sete di verità e democrazia.
Ancora e ancora ripeto con Luigi Sturzo: “Non c’è libertà dove c’è menzogna; perché la libertà è figlia della verità”. In qualche modo a fare eco a questa affermazione troviamo quel Gaetano Salvemini che affermava: “Mentre la verità si allaccia ai calzari, la bugia fa dieci volte il giro del mondo”.
Se parlo di manganello e olio di ricino non uso parole gratuite, ma mi limito a descrivere un contesto fatto di rimozioni sistematiche e di un diritto umano ripetutamente negato: il diritto umano alla conoscenza. Diritto umano alla conoscenza che è sinonimo di democrazia.
Bene, prendo atto che in un silenzio rotto solo da alcune eccezioni devo incassare e portare a casa minacce, intimidazioni e le parole incommentabili di un giornalista di Rainews, Alfredo Digiovampaolo, che mi ha definito complice di un genocidio per le mie riflessioni, non allineate, sulla vicenda israelo-palestinese.
Ho provato ad onorare me stesso e i miei interlocutori. Sono stato rigoroso, perché son rigoroso in primis con me stesso.
Ringrazio quella stampa lucana che mi ha dato voce e anche quella che mi ha cancellato; così come dico grazie a Radio Libertà, all’Associazione giornalisti 2.0, all’Avanti e a quei compagni e amici che ci hanno messo la faccia per sostenere la campagna “Io sto con Maurizio Bolognetti in difesa dell’art. 21 della Costituzione e contro ogni forma di totalitarismo e mefitico conformismo”.
Ieri, nell’esprimere a caldo una dovuta e doverosa solidarietà a Sigfrido Ranucci, vittima di un vile attentato, scrivevo: “Ciò detto vorrei chiedere a tutti e a ciascuno: cosa ne pensate della patente violazione da parte della Rai dell'Art. 294 del Codice penale? Ci sono anche altre bombe. Le bombe che uccidono anime e coscienze pur senza togliere la vita. Sono le quotidiane bombe della disinformazione, della manipolazione, della censura, della rimozione sistematica di idee e contenuti. Queste bombe fanno male a una intera comunità e al Paese tutto. E son queste le bombe che denuncio da una vita intera”.
Certo non è questo il momento per sottolineare che anche la mitica Report, in alcune occasioni, è stata manganello di regime. Oggi è il giorno e il momento per stringersi intorno a Ranucci e alla sua famiglia.
Ho scritto nelle scorse ore alla Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni. Fiducioso aspetto una sua risposta. Intanto, non posso che prendere atto che anche le parole di Nevi sono state inghiottite dal silenzio, come in precedenza era accaduto con Bardi e Latronico e chiunque abbia osato nominarmi.
Un moto di gratitudine sorge spontaneo per il dr. Tommaso Ciacca, che quotidianamente mi ha assistito sia pur a distanza; così come un grazie lo devo ad altri due medici: il dr. Giuseppe Rossi e il dr. Giovanni Auletta.
Ho una volta di più messo a repentaglio quel che resta della mia salute per delle ottime ragioni. Ora è il momento di tirare il fiato. È passata l'afasia. I muti, hanno riacquistato la voce, i ciechi la vista, i sordi l’udito. Miracoli del settantennio di metamorfosi del male.
Lo sentite l'odore della putrefazione? Il corpo della democrazia che marcisce?
Spero proprio di sì. O forse vi siete abituati e vi sembra aria pura? Del resto è facile abituarsi considerando le armi di distrazione di massa, la disinformazione, la rimozione, la manipolazione. Cos'è mafia? Ci sono mafie che non sparano e bombe silenziose fatte esplodere quotidianamente. In questi 70 anni hanno minato e fatto saltare in aria la Costituzione, lo Stato di diritto democratico, tutto. Solo macerie. Ma anche quelle vengono scambiate per ville hollywoodiane. Il pensiero unico, il politicamente, corretto, i nipotini di Stalin che manco sanno di esserlo, i tifosi di Hamas, gli utili idioti di sempre, il conformismo degli anticonformisti, le cittadinanze onorarie distribuite un tanto al kilo.
E dietro l'angolo, compagni, amici, camerati, un mondo in cui i totalitarismi sono maggioranza, le democrazie si trasformano in oligarchie e il capitalismo si fa capitalismo della sorveglianza.
Siamo nel 1925 e non nel 2025. In questo contesto ci sguazzano come pesci in mare aperto personaggi in cerca d’autore che cadono sempre puntualmente in piedi. Siamo circondati da squali che suadenti vi raccontano che loro sono per il "bene comune". Comune o loro? Cos'è mafia? Chiedetevelo!!! Sia chiaro, ho detto sospendo. Per chi come me segue la via del Satyagraha (insistenza per la verità), il ricorso agli strumenti della lotta nonviolenta non sono mai una rinuncia definitiva.
Spes contra spem.
Di Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani, già membro del Consiglio Nazionale dei “Club Pannella”, iscritto all’Odg e alla Fnsi e collaboratore di Radio Radicale dal 2010 al 2022.
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