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'Attentato contro i diritti politici del cittadino':Bolognetti scrive a Giorgia Meloni

17/10/2025

Gentile Signora Presidente,
le scrivo perché mi dico certo di poter incontrare la sua sensibilità e la sua attenzione rispetto ai temi che vado ponendo da circa 40 anni e in particolare, in questo caso, sulla questione del rispetto del diritto umano alla conoscenza in relazione al conflitto tra Israele e i terroristi di Hamas, che in queste ore ben stanno facendo comprendere chi sono e cosa rappresentano.
Sto provando a difendere come sempre, Signora Presidente, un diritto che è sinonimo di democrazia e che, nella misura in cui viene negato, rappresenta una ferita inferta alla stessa.
Succede, Signora Presidente, che per aver osato assumere sulla vicenda israelo-palestinese posizioni non “ortodosse” rispetto al pensiero unico che alcuni vorrebbero imporre, pensiero di certo non in linea con quanto espresso dalle opposizioni e da frange che alcuni definiscono massimaliste, io sia stato minacciato pesantemente e fatto oggetto di reiterate intimidazioni attraverso i social network (vedere lettera al Ministro Piantedosi) e, manco a dirlo, censurato.
C’è violenza nella censura praticata nei miei confronti e che finisce per riverberarsi sul diritto dei cittadini a poter conoscere.
C’è chi riferendosi alle sopra citate frange, come dicevo, ha usato la parola massimalisti. Brutalmente e sinteticamente io affermo che costoro sono semplicemente gli eredi di coloro che sfilavano sventolando il libretto rosso di Mao o che negli anni ’30 definivano l’antitotalitario Carlo Rosselli un “socialfascista”. Già visto, purtroppo, Signora Presidente.
Tornando alla questione censura/rimozione, tocca, ahimé, segnalare che un giornalista di Rainews ha impunemente potuto affermare che le posizioni che esprimo mi rendono complice di un genocidio.
Signora Presidente, io non voglio evocare la patente violazione dell’art. 294 del Codice penale che pure, a mio avviso, si è ancora una volta consumata, ma le chiedo se sia giusto, corretto, che io non abbia avuto uno spazio adeguato per poter illustrare le mie posizioni e le posizioni dell’Associazione che rappresento.
E certo non starò a dirle del tombale silenzio da parte dell’ODG e della FNSI alle quali pure mi son rivolto, essendo anche un loro iscritto.
Credo che lei più di ogni altro possa comprendere quanto sia sgradevole ricevere un messaggio in cui il mittente auspica che io venga impiccato e appeso a testa in giù. Solo un imbecille? Mi consenta di dubitarne. Io credo, invece, che quel messaggio abbia rappresentato e rappresenti il clima ostile e di odio che si è creato in questo nostro Paese. Non è la prima volta, Signora Presidente, che vengo fatto oggetto di intimidazioni e minacce.
Non staro a dirle che le stesse dichiarazioni del Presidente della Giunta regionale, Vito Bardi, che ha osato esprimermi solidarietà sono state incredibilmente rimosse e censurate dalla Rai; analogo destino è toccato alla bella dichiarazione fatta da un autorevole esponente del suo partito: Cosimo Latronico. Latronico, già deputato come Ella sa e che oggi ricopre la carica di Assessore regionale alla Sanità nella Giunta Bardi.

Niente, Signora Presidente, come se non avessero parlato. Rimossi al pari del sottoscritto, che oltre a vantare una lunga militanza politica, ha potuto godere nel corso della sua vita della fiducia e della stima di Marco Pannella.
Le mie opinioni su Hamas, sulla “Flotilla”, sui tunisini che abbandonano la nave, sull’Onu, su democrazia e totalitarismi non hanno diritto di cittadinanza.
Ma quel che a mio avviso è più grave, ripeto, è il fatto che così facendo la Rai abbia negato ai cittadini un principio fondamentale di ogni democrazia: il diritto umano a poter conoscere per deliberare o, se vuole, l’einaudiano diritto alla conoscenza.
Su quanto sottoposto alla sua attenzione ho avviato dal 7 ottobre un’azione nonviolenta di digiuno (solo acqua e qualche caffè) che in data 10 ottobre ho deciso di rafforzare, alternando un giorno di digiuno e un giorno di sciopero della sete (niente acqua e niente cibo).
Signora Presidente, non voglio abusare oltre del suo prezioso tempo, ma le chiedo di esprimersi nelle forme e nei modi che riterrà più opportuni sulla vicenda che le ho segnalato. Un suo intervento che possa essere reso pubblico sarebbe quanto mai importante.
Nel salutarla cordialmente, nell’augurarle buon lavoro e nell’esprimere l’auspicio di poter ricevere un riscontro, colgo l’occasione per porgerle i miei più cordiali saluti.
Latronico, lì 16 ottobre 2025



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