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Luce ai margini: La Fiaccola Olimpica e l’Italia dimenticata

31/05/2025

Quando inizio a scrivere sul display mancano 251 giorni,11 ore, 17 minuti,4 secondi ai Giochi Olimpici invernali di Milano Cortina 2026. Una bella vetrina per quelle Regioni. La cultura di quei luoghi, le tradizioni tutte, il turismo, l’economia avranno tanto giovamento. Un corredo di ricchezze che segnerà quei luoghi per sempre, come succede da anni. Bene! Siamo tutti contenti… La fiaccola Olimpica (“La Fiamma Olimpica”) tra pochi mesi attraverserà lo stivale. “Un’avventura indimenticabile attraverso l’Italia e gli italiani – questo si legge sul portale dei Giochi Olimpici e Paralimpici invernali- alla scoperta di una nuova idea di bellezza che sottolinei lo Spirito Italiano, fatto di creatività, calore, talento, dinamismo. La storia di ciascun tedoforo accenderà le nostre emozioni, rendendoci orgogliosi di far parte di un evento globale e ispirerà le nuove generazioni con i valori di Pace, Amicizia, Speranza e Spirito di Squadra”. Ancora bene, molto bene!... Una mappa indica le località, tante, certo, ma a mio avviso, da anni, da sempre, tante località continuano ad essere saltate, cancellate dalla mente, cancellate dalla storia, eppure hanno segnato le Olimpiadi e tanti altri giochi dell’antichità. Atleti di valore, città che hanno contribuito a scrivere pagine memorabili, epiche. Di Olimpiadi da queste parti manco a parlarne, mancano le strutture, chissà perché e per colpa di chi. Sempre ai margini. Diamo una svolta, rispolveriamo luoghi, atleti, memoria, storie. Facciamolo già con la Fiaccola Olimpica. Ricordiamo anche Policoro, Metaponto, Sibari, Crotone. Grandi atleti magno greci sono nel mito, nell’olimpo dello sport: Cleombroto, Alessidamo, Dorieo, Icco, Astylos, Phayllos. Le loro vittorie sono ancora oggi memorabili. Poi il più grande, Milone di Krotone. Il suo nome è tramandato dai più grandi storici, le sue gesta entrate nel mito. Tante le vittorie: sei ai giochi olimpici, una delle quali nella categoria juniores, sette ai giochi Pitici, incluse anche una junior, dieci ai giochi Istmici e nove ai giochi Nemei. Per un periodo di trent'anni fu il grande favorito, prima tra i ragazzi, poi tra gli uomini. Solo qualche esempio, solo qualche nome, ma tanti altri hanno scritto pagine indimenticabili. A loro sono dedicate statue, componimenti, onori. Le loro gesta, le grida, gli allori si ascoltano e si vedono ancora oggi nel silenzio dei magnifici musei di Krotone, Metaponto, Sibari, Policoro ( l’antica Eraclea. Chi non ricorda la battaglia tra Pirro e i Romani), si incontrano e si respirano le gesta tra le antiche strade delle aree archeologiche, mentre si cammina ammirati, timorosi e rispettosi. Il profumo delle ginestre, il verde dei capperi, dei boschi si confonde con il sapore della salsedine del Mare Jonio, culla di popoli e civiltà; il profumo intenso della natura si confonde con le vette del pollino, il fragore dei torrenti. Nella mente e nel cuore albergano le gesta, le magnifiche architetture, i primi popoli di questi posti incantati che diedero il nome al nostro Paese, battezzandola Italia. Signor Presidente della Repubblica, Signora presidente del Consiglio dei ministri, a lei Ministro per lo Sport, ai signori Presidenti delle regioni, a voi Dirigenti dei Comitati Olimpici, a voi Organizzatori di Milano Cortina 2026, a voi Sponsor, tanti, fate un gesto non solo simbolico, forse siamo ancora in tempo. Non possiamo lasciare i nostri miti, le nostre leggende, la storia, le tante storie ancora per una volta ai margini. Aggiungiamo questi luoghi nel grande viaggio della Fiaccola Olimpica, onoriamo la memoria, il mito, la storia. La torcia si posi sul tripode di queste terre che videro volti vecchi e nuovi dare nuova linfa, speranza e gloria a una parte del mondo narrato da sempre. Accendiamo in questi siti, dopo secoli e secoli, il braciere dello sport e della vita. E poi, se possibile, d’accordo, almeno per una volta, cerchiamo di organizzare, un giorno, in queste città dei grandi Giochi. Facciamolo per dare voce e speranza a questi luoghi, facciamolo per l’economia, il turismo, facciamolo per i nostri giovani, facciamolo per onorare donne e uomini, facciamolo per ricordare i loro sacrifici, tanti, in Italia e nel mondo. Sacrifici e sudori che hanno contribuito a fare grande l’Italia, a rendere il nostro Paese più coeso, libero e forte. Insomma, facciamo!...


Vincenzo Diego





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