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Salta accordo per droni, le reazioni |
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8/05/2025 | Marrese: Il disimpegno di Total sul CED di Stigliano è un fatto grave, la Regione pretenda il rispetto degli accordi
L’annuncio del ritiro del partner industriale e la conseguente rinuncia di Total a realizzare il Centro di Eccellenza Droni nell’area di Acinello a Stigliano è un fatto grave.
Non solo per ciò che avrebbe rappresentato in termini di investimento e sviluppo, ma per il valore simbolico che questo progetto aveva assunto nella narrazione della transizione sostenibile in Basilicata.
È evidente che qualcosa non ha funzionato nei rapporti tra istituzioni e azienda.
Se dopo anni siamo ancora a commentare un passo indietro invece che un cantiere aperto, allora è necessario interrogarsi con serietà su cosa sia mancato in termini di controllo, indirizzo politico e capacità di programmazione.
La Regione Basilicata ha il dovere di garantire il rispetto degli accordi sottoscritti con le compagnie che operano sul nostro territorio.
Non è solo una questione di sviluppo economico, ma di credibilità delle istituzioni e di tutela delle comunità locali.
Chiediamo che venga fatta chiarezza, in tempi rapidi e che si apra una riflessione pubblica e trasparente su come si intenda garantire ai territori lucani un futuro che non sia più legato solo all’estrazione di risorse, ma anche a conoscenza, innovazione e nuove opportunità.
La Regione non abbassi la testa e pretenda il rispetto per gli accordi.
Da parte nostra ci batteremo per la dignità e il futuro della montagna materana.
STOP PROGETTO DRONI TOTAL — UIL: ORA BASTA, SUBITO UN PIANO PER IL DOPO PETROLIO. NON SI GIOCA SUL FUTURO DELLA REGIONE.
La decisione di Total di cancellare il progetto Droni è inaccettabile.
Dopo oltre cinque anni di discussioni, annunci e impegni, oggi ci troviamo davanti a una bocciatura che rappresenta un duro colpo per il territorio, per i lavoratori e per chi ha creduto nella possibilità di costruire un percorso serio di diversificazione e sviluppo sostenibile.
Non è più tollerabile che i grandi gruppi industriali possano giocare sulla pelle della Basilicata, annunciando e poi dismettendo progetti strategici come se fossimo una terra senza diritti e senza voce.
La UIL Basilicata dice basta agli spot e ai tavoli inconcludenti.
La conclusione del Tavolo Trasparenza di oggi perché Total presenti un progetto alternativo ai droni per confermare posti di lavoro e sviluppo dei territori interessati all’estrazione di petrolio è l’occasione per tenere un confronto urgente con il Presidente della Regione Vito Bardi, come abbiamo chiesto da tempo. La discussione sui progetti non oil deve diventare prioritaria. La Basilicata ha bisogno di un Piano regionale per il dopo petrolio che metta al centro:
• il lavoro stabile e di qualità,
• la valorizzazione delle competenze locali,
• la vera transizione energetica e produttiva.
Serve un cambio di passo immediato: è ora di costruire una nuova stagione di relazioni industriali, basata su impegni chiari, verificabili e sanzionabili. La Basilicata ha già dato abbastanza. Non possiamo più assistere a teatrini che lasciano solo macerie e delusione.
Non ci accontenteremo di parole di circostanza.
Pretendiamo certezze, tempi e risorse.
Il tempo degli alibi e delle attese è finito.
Non vogliamo più assistere a giornate come queste, dove il futuro della Basilicata viene cancellato con un colpo di spugna.
La UIL Basilicata sarà in campo, con determinazione, accanto ai lavoratori e ai territori. Ora è il momento di decidere da che parte stare.
Roberto Cifarelli: “ Matera, la città dei 15 minuti per tutti”
Nel suggestivo scenario della Statua di De Gasperi, a Matera, il candidato sindaco Roberto Cifarelli ha presentato la lista Periferie per Matera, esprimendo forte apprezzamento per “un’originale e coraggiosa esperienza politica, di indubbio valore per tutta la città”.
“Questa lista – ha dichiarato Cifarelli – nasce con l’obiettivo di portare attenzione e centralità alle periferie, affinché Matera sia una città pienamente vissuta in ogni suo spazio, con servizi diffusi e di qualità per tutti.”
Il candidato ha ribadito la sua visione di una “città dei 15 minuti”, in cui ogni cittadino possa accedere facilmente, entro un raggio di 15 minuti a piedi o in bicicletta, a tutti i servizi essenziali: scuola, poste, farmacia, mercato, spazi pubblici e sociali.
“La mia idea – ha concluso – è che ogni quartiere debba offrire una qualità della vita completa, per superare il divario tra centro e periferia. Solo così Matera potrà essere una città equa, sostenibile e davvero inclusiva.”
Accordi Petrolio, Lacorazza: “Altro fallimento del governo Bardi”
Il Capogruppo Pd: “Senza il coraggio di far diventare la vicenda ‘petrolio’ una questione nazionale e iniziare a riaprire un confronto, le minacce saranno poco più che folklore”
“Attenzione a guardare al dito e non alla luna rispetto alla realizzazione del ‘Centro Droni’ che se da una parte ha generato legittime e giuste aspettative di lavoro dall’altro la rinuncia da parte di Total è emblematica del fallimento degli accordi sottoscritti dal governo Bardi”. Così Piero Lacorazza, capogruppo del Pd del Consiglio regionale che aggiunge:
“Non si tratta di rinegoziare e trovare il modo per salvare la faccia - cosa anche auspicabile - ma di rimettere in discussione tutto, approfittare di questa circostanza per aprire sulla vicenda ‘petrolio' una questione nazionale”.
“In occasione del bilancio – evidenzia l’esponente del Pd - ultima in ordine d’arrivo, avevo ribadito che tra le risorse bruciate dalle compensazioni (in due anni 100 milioni di euro per coprire il deficit in sanità) e la fragilità dei progetti No OIL la verità è stata resa chiara: Bardi ha fallito”.
“Non bastano le minacce dell’assessore Cupparo; che magari rientreranno perché si troverà una via d’uscita. Senza il coraggio di far diventare la vicenda ‘petrolio’ una questione nazionale e iniziare a riaprire un confronto le minacce saranno poco più che folklore. Come è accaduto per l’acqua – conclude Lacorazza - anche sul petrolio si piega la testa e quindi anche il futuro della Basilicata”.
Total, Cavallo (Cisl): «Passo indietro della compagnia petrolifera sul progetto droni è un brutto colpo per il territorio»
Potenza, 8 maggio 2025 – «Apprendiamo con preoccupazione e stupore la decisione di Total di fare marcia indietro sul progetto che prevedeva la fabbricazione dei droni in Basilicata, annunciata nel corso del tavolo della trasparenza. Si tratta di una scelta inaccettabile che tradisce le aspettative di un intero territorio e vanifica mesi di impegni, promesse e progettualità». È quanto dichiara il segretario generale della Cisl Basilicata Vincenzo Cavallo secondo cui «il centro d’eccellenza previsto a Stigliano rappresentava un’opportunità concreta di sviluppo, innovazione e occupazione per un’area troppo spesso dimenticata, come accade a molte delle nostre aree interne. Non è questo il modello di responsabilità sociale che deve improntare il rapporto tra grandi imprese e territorio. La scelta di destinare le risorse previste per l’investimento alla Regione – continua il segretario della Cisl – è un parziale risarcimento del danno arrecato alle comunità interessate che attendono progetti chiari, investimenti mirati e soprattutto rispetto e lavoro. La Cisl condanna con fermezza questa retromarcia che rischia di compromettere ulteriormente il rapporto, già non idilliaco, tra compagnie petrolifere e territorio. Dalla Giunta regionale ci aspettiamo non vane parole di circostanza ma una presa di posizione netta affinché vengano individuate in tempi rapidi soluzioni alternative a tutela dello sviluppo e del lavoro per il territorio interessato».
Mega (Cgil Basilicata), De Nicola (Cgil Potenza): "Inaccettabile la decisione di Total di fermare il progetto droni a Stigliano. La Regione apra un tavolo con il governo nazionale: bisogna fermare con urgenza questo disegno di depredazione della nostra regione"
"È inaccettabile il comportamento assunto da Total, che ha comunicato oggi all'incontro con i sindacati e l'assessore alle Attività produttive della Regione Basilicata che il progetto industriale “Droni”, che prevedeva la realizzazione di un nuovo impianto produttivo a Stigliano, con entrata in funzione nei primi mesi del 2026, non si farà. Un tassello strategico per la creazione di una nuova filiera industriale in Basilicata in vista di un futuro di uscita dalla dipendenza dal petrolio, con un impatto positivo sull’occupazione e sulla formazione di nuove competenze. L'ennesimo smacco verso la Basilicata, già depredata dalle multinazionali che continuano a dettare leggi laddove lo Stato è completamente assente". Lo denunciano il segretario generale della Cgil Basilicata Fernando Mega e il segretario della Cgil di Potenza, Emanuele De Nicola, che hanno partecipato all'incontro di oggi a Potenza. "L'ennesima conferma - continuano - di quanto come Cgil denunciamo da tempo rispetto ai ritardi dei progetti no oil e della riconversione industriale verso la transizione energetica. È inaccettabile anche il ruolo del governo centrale, che continua a non tenere conto del contributo energetico dell'8% che la Basilicata dà al paese, ottenendo in cambio solo una depredazione del territorio. Purtroppo la desertificazione industriale della nostra regione prosegue, prefigurando uno scenario che dobbiamo assolutamente scongiurare. Dopo Stellantis, non possiamo perdere un altro importante sito produttivo per l'economia lucana, al netto della non più prorogabile attuazione degli interventi a favore di un futuro industriale sostenibile. Si tratta di rendere concreti gli impegni assunti da Eni e Total per le compensazioni ambientali in termini di utilizzo delle royalties e delle tecnologie più innovative per realizzare per tempo la transizione energetica da qui ai prossimi quindici anni. Il tutto salvaguardando l’occupazione e l’intero tessuto economico e sociale non solo delle aree interessate ma di tutta la Basilicata.
Le scelte vanno fatte ora. Chiediamo -concludono Mega e De Nicola - che la Regione Basilicata apra con urgenza un tavolo con il governo nazionale affinché fermi questo scellerato disegno di depredazione della Basilicata, in difesa del territorio e dell'occupazione.
Total rispetti il patto di sito che ha concesso alla multinazionale di estrarre in Basilicata e che prevede progetti no oil per la transizione e l'occupazione. Come Cgil non staremo a guardare".
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Desta particolare sgomento la traduzione di una potenziale e strategica scelta lungimirante della Regione Basilicata in una vera e propria mortificazione per la comunità di Muro Lucano e per l’intero Marmo Platano, verificatasi a seguito del comunicato della C...-->continua |
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