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Capitale della Cultura: Aliano ci crede

25/02/2025

“Siamo orgogliosi di sostenere Aliano in questo percorso. La cultura è un motore fondamentale per lo sviluppo e la coesione sociale, e questa candidatura rappresenta un’occasione per mostrare al mondo le eccellenze della nostra terra”. Così il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, a margine dell’audizione pubblica per la presentazione del dossier sulla candidatura di Aliano a Capitale italiana della Cultura 2027. L’incontro si è tenuto questa mattina nella sala Spadolini del Ministero della Cultura, a Roma, a cui sono intervenuti il sindaco di Aliano, Luigi De Lorenzo, l’assessore regionale alla Salute e al Pnrr, Cosimo Latronico, il Capo di Gabinetto della Regione Basilicata, Gianpiero Perri, e Annalisa Percoco della Fondazione Eni Enrico Mattei (Feem), incaricata della presentazione del dossier “che – sottolinea Bardi - mira a valorizzare Aliano come simbolo di rinascita culturale e sviluppo sostenibile, mettendo in luce le peculiarità storiche, artistiche e paesaggistiche del territorio”.

“La candidatura di Aliano – ha detto l’assessore Latronico durante l’audizione - si inserisce in una più ampia strategia regionale per la valorizzazione delle aree interne e la rigenerazione dei borghi attraverso la cultura. Quest’ultima, infatti, non è solo un elemento identitario, ma una vera e propria infrastruttura di welfare, capace di attivare servizi essenziali, creare occupazione qualificata e migliorare il benessere collettivo. Aliano incarna perfettamente la trasformazione della Basilicata: da terra di emigrazione a terra di resilienza e di benessere. La cultura – ha aggiunto Latronico – è un fattore trasversale che incide su diversi ambiti, dall’attrattività turistica alla formazione del capitale umano, fino alla coesione sociale e territoriale. Le aree interne, spesso colpite da spopolamento e marginalizzazione, possono diventare protagoniste di un modello di sviluppo più sostenibile. Questi territori sono strategici per la tutela delle risorse naturali, la transizione energetica, il rafforzamento delle filiere produttive locali e la riduzione della pressione sulle aree urbane congestionate”.

In questo quadro, la Regione Basilicata punta a fare di Aliano un modello per ridefinire le politiche culturali delle aree interne e la programmazione regionale. “L’esperienza di Aliano – ha sottolineato Latronico – dimostra concretamente come la cultura possa essere il motore della rinascita di un territorio. Per questo, vogliamo ampliare questo modello a livello regionale. Inoltre, il suo valore si inserisce nelle strategie nazionali, come conferma la proposta della Basilicata di una Zes unica per le industrie culturali e creative, oggi parte integrante della strategia nazionale sulle Zone Economiche Speciali (Zes) e del Pnrr. La Basilicata – ha concluso Latronico – ha tutte le carte in regola per diventare un laboratorio di innovazione sociale e culturale, trasformando borghi e aree interne in luoghi di crescita e sviluppo sostenibile”.

Durante la presentazione del dossier, Percoco ha evidenziato come il progetto sia frutto di un lavoro collettivo e partecipato: “Il dossier ‘Aliano, Terra dell’Altrove’ – ha detto - è il risultato di un impegno condiviso tra istituzioni, associazioni e cittadini, volto a creare un modello di sviluppo culturale sostenibile e inclusivo. Puntiamo ad una visione di sviluppo culturale basata sulla partecipazione e sulla creazione di una “comunità di saperi” ad Aliano, ispirata al modello dell’apprendimento cooperativo. L’idea – ha spiegato Percoco - è di trasformare lo scambio di conoscenze in un legame sociale, ricucendo fiducia e reciprocità. Tra i progetti chiave ci sono la Casa dei Maestri, la Banca del Tempo Culturale e la rifunzionalizzazione di un’antica azienda agricola come hub contadino della Lucania interiore, gestito da una cooperativa di comunità. Si punta a costruire una rete culturale solida, sia reale che virtuale, per connettere Aliano con un dinamismo culturale più ampio, superando i confini regionali e del Mezzogiorno. Questo approccio non solo rafforza il tessuto sociale locale ma proietta Aliano su una scena culturale nazionale e internazionale”.

Nell’evidenziare come l’idea è quella di trasformare Aliano in una “città simbolo” che “rappresenti un modo di vivere italiano basato su socialità, benessere e vicinato, elementi che risuonano profondamente nella contemporaneità”, Perri si è soffermato sul forte sostegno della Regione Basilicata alla candidatura di Aliano attraverso il coinvolgimento di diverse strutture regionali come la Lucania Film Commission, che promuove il territorio come set cinematografico grazie al suggestivo paesaggio dei calanchi, la Fondazione Matera Basilicata 2019, un’agenzia culturale regionale attiva nei processi culturali e pilastro della candidatura di Matera a Capitale europea del Mediterraneo, e l’Agenzia di Promozione Territoriale (Apt), che svolge un ruolo chiave nel promuovere il turismo culturale. Perri, infine, ha sottolineato come Aliano andrebbe a incardinarsi in un quadro generale che vede “un crescente interesse internazionale per la Basilicata, anche grazie all’effetto trainante di Matera, alle strategie di internazionalizzazione della Regione e ad eventi culturali e celebrazioni storiche, come gli 800 anni della costituzione federiciana, che contribuiscono a rafforzare la notorietà della Basilicata a livello globale”.

A conclusione dell’incontro, il sindaco De Lorenzo ha spiegato come ci sia la volontà di fondo di superare vecchi stereotipi, promuovendo una nuova narrazione di Aliano: “C’è la volontà di andare oltre l’associazione storica con “Cristo si è fermato a Eboli” di Carlo Levi, cercando di ridefinire la propria identità culturale. Il nostro paese non si riduce a questo legame letterario, ma è molto di più: è paesaggio, espressionismo astratto, arte, cultura, poesia e scrittura. Questa reinterpretazione mira a valorizzare un’immagine più ampia e contemporanea della città”.

Le città che si contendono il titolo di Capitale italiana della cultura 2027, oltre ad Aliano, sono Alberobello, Brindisi, Gallipoli, La Spezia, Pompei, Pordenone, Reggio Calabria, Sant’Andrea di Conza e Savona. La città vincitrice sarà annunciata entro il 28 marzo prossimo e beneficerà di un finanziamento di un milione di euro per realizzare le iniziative previste nel dossier di candidatura.

La Capitale italiana della cultura è stata istituita nel 2014. Il titolo viene conferito annualmente a una città dal Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro della cultura. Ad oggi, hanno ricevuto il riconoscimento Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena (2015); Mantova (2016); Pistoia (2017); Palermo (2018); Parma (2020-21); Procida (2022); Bergamo-Brescia (2023); Pesaro (2024); Agrigento (2025); L’Aquila (2026).




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