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La voce della Politica
| Castronuovo. Di Sario: la ''gestione'' padronale della cosa pubblica |
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11/11/2021 | Penso sinceramente che i castronovesi dovrebbero chiedere conto all’amministrazione comunale, di tutti quei milioni di euro sbandierati 1 anno fa; quanti ne hanno visti arrivare e quali cambiamenti reali vi sono stati a Castronuovo? Poi magari, dovrebbero anche chiedere alla voce lavori appaltati, rispetto al programma-libro-manifesto dei sogni, che si capiva benissimo fosse una grande bufala. Difatti il buongiorno si è visto subito, in un paese che avrebbe dovuto essere sommerso da milioni di euro, il primo cittadino non aveva qualche migliaio di euro, per accettare la nostra proposta di costruzione di una pensilina per gli anziani davanti all’ufficio postale (viste le restrizioni dovute al covid-19). Cosa dovremmo dire noi della minoranza, che fummo attaccati in campagna elettorale sulle percentuali di presenza in consiglio comunale nella passata legislatura, quando oggi possiamo certificare una presenza nelle giunte comunali del 50% sia da parte del sindaco che della vice-sindaca, quest’ultima ben lontana dall’attivismo dimostrato lo scorso anno, (costringendo l’assessore Allegretti ad una presenza del 100%). Vogliamo poi parlare dell’adeguamento normativo dell’onorario del sindaco a circa 1.500 euro, il quale invece si era distratto nel dover aumentare il gettone di presenza dei consiglieri comunali della cospicua cifra di 4 euro! La chiusura totale rispetto alle nostre proposte si è vista anche durante la gestione dell’emergenza da covid-19, dove suggerimmo più volte di utilizzare una piccola parte dei fondi disponibili, per offrire ai cittadini che rientravano da fuori un tampone antigenico, ma si è preferito l’immobilismo o lo scaricare tutto sull’ASL e quindi l’USCO! Per non parlare del fatto che un primo cittadino rieletto al grido: “solo lui può fare il sindaco” non ha saputo gestire nemmeno l’ordinaria amministrazione a partire dal bollettino quotidiano delle positività e delle quarantene. Ovviamente non si può riassumere tutto in un documento politico, ma sollecitato da tanti cittadini, ritengo giusto evidenziare ciò che balza agli occhi di tutti e cioè, che Castronuovo sia ormai un paese spento, fermo e assente su tutti i fronti delle attività umane, persino in quello delle attività culturali e ricreative estive dove, se non fosse stato per alcuni artisti e scrittori castronovesi, avremmo assistito ad un agosto ancora più deprimente. Detto questo, non possiamo negare che di quelle diecine e diecine di voci del loro manifesto dell’inganno elettorale, soltanto qualcuna è in corso di realizzazione ( efficientamento energetico della pubblica illuminazione, polo museale, ex bungalov e area camper in località Titolo ), ma il filo conduttore della gestione “bulfariana” è l’approssimazione, l’assenza totale di programmazione e progettualità e soprattutto una costante gestione emergenziale a cominciare dal personale in dotazione al comune. Sono trascorsi quasi 2 anni dall’indizione dei 4 concorsi già tardiva all’epoca, e mentre in tanti comuni d’Italia si sono regolarmente fatti i concorsi, da noi si è solo ora arrivati alle preselezioni per 2 dei 4 posti, incapaci di gestire celermente le nuove normative anti covid-19 e contemporaneamente, in tutto questo tempo, il municipio è andato avanti con poche figure professionali saltuarie ed esterne, grazie a delle convenzioni, e di fatto, si trova ad avere un “amministratore unico” ed anche “delegato”, fusi nella stessa figura del primo cittadino. Dopo un anno non posso che sottolineare l’ennesimo fallimento politico-amministrativo della compagine bulfariana, così come accaduto negli ultimi 20 anni, se pensiamo che ci sono attività economiche che rischiano di non vedere più la luce, grazie alla più totale irresponsabilità di tecnici e amministrazione comunale, solerti quando si tratta di certe tipologie di lavori-appalti e dormienti quando si tratta di snellire le pratiche burocratiche per incentivare nuove attività economiche nel paese. Figurarsi che la legislatura è iniziata con la conclusione di tutti i sondaggi e le relazioni propedeutiche alla stesura del nuovo P.R.G. che aspettiamo da 34 anni, pagate le parcelle ed approvato anche il Regolamento Edilizio ed invece, dopo un anno tutto fermo, impelagati per giunta, nelle pratiche edilizie dei privati, dimenticate anche quelle da oltre 30 anni; come avevamo previsto e detto in consiglio comunale, anche su questo versante, fumo negli occhi, si pagano parcelle professionali per il disbrigo di diecine e diecine di pratiche ma alla fine si partorisce un topolino difatti, ci si limita a fare i passacarte, a chiedere soldi ai privati ed a creargli solo problemi, con un risultato catastrofico per l’ammodernamento urbanistico del paese; si sentenzia insomma la morte edilizia di Castronuovo e si perderà l’occasione storica, offerta dall’Europa, di rendere le nostre case del centro storico, antisismiche e di classe energetica superiore. I danni di questa politica scellerata e avventuriera, saranno incalcolabili per la nostra comunità. Gli argomenti sarebbero tantissimi, ne citerò solo alcuni altri, a cominciare dall’incapacità di tenere puliti interi quartieri storici del paese come Manca, Catuna, Castello e Trappeto; potrei parlare del fatto che si autorizzano cittadini simpatici a pensare di fare i boscaioli nel perimetro urbano, in barba a qualsiasi normativa; dovrei a lungo parlare della vicenda scandalosa “dell’isola ecologica che non c’è”, mentre i 200.000 euro sono 2 anni che sono stati assegnati dalla Regione Basilicata ed anche qui, danni incalcolabili per la comunità castronovese alle prese con i rifiuti ingombranti da non poter smaltire; bisogna qui aggiungere l’ulteriore aggravante di questa situazione, che provoca 2 effetti: da una parte la lievitazione dei costi per il comune, dall’altra gare d’appalto per la raccolta differenziata alle quali non rispondono mai altre aziende, consapevoli che Castronuovo non sia conveniente per nessuno. Penso che un’altra caratteristica negativa di codesta amministrazione, a causa della “cultura” deformante del sindaco, sia la totale assenza di reale partecipazione dei cittadini nei processi decisionali, insomma, dietro la maschera del dialogo si nasconde una costante volontà di decidere da soli nel chiuso delle stanze e spesso mettendo in atto comportamenti evasivi con i più e velatamente irritati nei confronti di cittadini non elettori della lista “insieme per il futuro”, la solita storia ventennale dei figli e figliastri. Potrei andare avanti per ore ad elencare argomenti degni di nota, come la destinazione d’uso che si vorrà realmente dare al “Centro di Raccolta” in contrada Terzo, immobile completato per il quale il primo cittadino pensa di aver svolto egregiamente il proprio ruolo avendo speso altri soldi pubblici, ma senza sapere cosa farne realmente di quella struttura; probabilmente, sarà alla ricerca di alcuni amici elettori in vista della futura gestione. Castronuovo di Sant’Andrea 1 anno fa era “caput mundi” l’ombelico del mondo, un paese in fermento dove sembravano giocarsi i destini della nazione ed invece, il pallone si è sgonfiato per lasciare sul terreno una comunità arresa e sconsolata che si sente abbandonata e non rispettata; mi assale allora il dubbio che come da oltre 20 anni a questa parte, fare il sindaco di Castronuovo sia solo una cartina di tornasole per il primo cittadino, una semplice carica di prestigio, insomma, una carta jolly da spendere in tutte le sedi per fini che poco hanno a che fare con il bene del paese o il benessere dei castronovesi. Concludo dicendo che se da una parte posso anche riconoscere un certo impegno materiale dei consiglieri di maggioranza, dall’altra, gli stessi sono tenuti completamente sotto scacco dal primo cittadino, ed il consiglio comunale, ormai da anni, è stato privato della sua reale funzione di garanzia di libertà e di confronto democratico. Oggi sembra di stare non in un’assise cittadina ma negli uffici amministrativi di un’azienda privata.
Il consigliere di minoranza del gruppo CastroNuova e segretario locale del Partito Democratico, Alessandro Di Sario. |
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