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Concorsi a Castronuovo di Sant’Andrea: ‘Le mezze verità del sindaco’

13/01/2021

In veste di rappresentanti dell’opposizione nel consiglio comunale di Castronuovo, riteniamo opportuno segnalare alla collettività possibili responsabilità nella cattiva gestione della tempistica, relativa ai concorsi comunali; trovarsi senza personale è frutto di incapacità amministrativa e miopia politica! Certamente quota 100 avrebbe creato problemi nei piccoli comuni, ma quando si amministra un comune da più legislature, il cittadino si chiede: “come mai non si è riusciti a far desistere, momentaneamente, almeno parte del personale dal pensionamento”? Forse bisognava motivare i dipendenti, puntando sulla valorizzazione e sulla collaborazione, per favorire, così, un turnover indolore, gestendo anche l’accompagnamento dei nuovi assunti! Non si possono gestire i dipendenti municipali come fossero i dipendenti della propria azienda. Quanto alle disposizioni legislative, sicuramente andava fatta una lettura più puntuale e più attenta della normativa che è seguita dal 2016 in poi! Di seguito riportiamo alcune considerazioni dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani): … “Nella fase di conversione in legge del D.L. n. 4/2019 (Quota 100 –Reddito di cittadinanza) il Parlamento ha approvato alcuni importantissimi emendamenti governativi relativi alle assunzioni di personale. Si tratta delle misure, fortemente richieste dall’ANCI e necessarie per fronteggiare gli effetti della sperimentazione nel triennio 2019/2021 del pensionamento con “Quota 100”, (artt. 14-bis e 14-ter del Decreto-legge). La novità più importante introdotta nel Decreto-legge è quella che consente, nel triennio 2019-2021, di effettuare le sostituzioni del personale che cessa dal servizio nel medesimo anno in cui si verificano le cessazioni:
non sarà più necessario, come previsto dalla disciplina ordinaria, attendere l’anno successivo. Questa è una misura molto importante per i Comuni di minori dimensioni demografiche, in quanto consente di programmare in anticipo la sostituzione del personale prossimo al pensionamento, avviando le procedure per la relativa sostituzione prima che intervenga il collocamento in quiescenza, e consentendo l’assunzione immediatamente dopo. Un’altra novità riguarda la possibilità di recuperare le facoltà assunzionali non utilizzate nei cinque anni precedenti. Ricordiamo, inoltre, che la possibilità di recuperare tali facoltà residue del triennio precedente era stata ottenuta dall’ANCI con il D.L. n. 113/2016.
Le possibili responsabilità di cui parlavamo si evincono dal modus operandi del sindaco il quale si è fatto intervistare, in estate e prima di Natale, recitando, e anche male, il ruolo della vittima, lamentando una situazione a dir poco catastrofica riguardo alla mancanza di dipendenti comunali, al disservizio che ne consegue e alle responsabilità che da oltre un anno è costretto ad assumersi, firmando la maggior parte degli atti degli uffici comunali. La contraddizione e la pseudo-preoccupazione del sindaco appaiano evidenti nei comportamenti che assumerà in seguito, in termini di lentezza nell’avvio e nella gestione delle procedure concorsuali, in poche parole, potremmo tranquillamente dire che, i 4 posti messi a concorso per coprire i 4 uffici sprovvisti del personale di ruolo, sono si, la conseguenza del blocco dei concorsi pubblici, dovuto ai provvedimenti governativi, ma sicuramente si poteva fare di più, dal momento che i termini per la presentazione delle domande erano scaduti prima dell’emergenza covid-19. Appurato che non si è tenuto conto della legislatura precedente in materia di concorsi e assunzioni, anche andando ad analizzare le azioni messe in pratica dall’amministrazione, i conti non tornano. I concorsi sono stati bloccati dal 17 marzo al 17 maggio 2020 e quindi dal 18 maggio si sarebbero potute esaminare le domande, per individuare i concorrenti da escludere e quelli invece che avrebbero potuto sanare delle semplici mancanze formali, nominare anche la commissione ed organizzare la prima prova; invece, secondo noi, si è perso “volutamente” tempo, difatti, l’amministrazione, ha invitato i partecipanti ai concorsi, a sanare qualche mera irregolarità formale solo tra la fine di giugno e l’inizio di luglio (un mese e mezzo dopo lo sblocco dei concorsi). Alla luce di quanto è stato affermato c’è il sospetto che il ritardo sia stato voluto, in quanto funzionale all’avvicinarsi delle elezioni amministrative di settembre sapendo, che sarebbe intervenuto il blocco di una serie di attività del municipio nei 40 giorni antecedenti la scadenza elettorale; in parole povere si andava a comporre un puzzle che avrebbe tenuto sulle spine decine e decine di concorrenti, trasformandoli in potenziali sostenitori, tant’ è che la pubblicazione delle graduatorie è avvenuta a fine settembre, dopo la rielezione del sindaco Antonio Bulfaro, che tra convalida degli eletti, insediamento e riavvio della macchina amministrativa, ci ha portato al nuovo blocco dei concorsi verificatosi dal 4 novembre al 3 dicembre e prorogato ulteriormente al 15 gennaio 2021 con il decreto Natale. Ad oggi, a quasi un anno dalla pubblicazione dei concorsi, non si sa nulla della preselezione, almeno dei 2 posti di amministrativo, né sulla nomina della commissione, sulle modalità di svolgimento della preselezione e delle relative procedure concorsuali per le altre 2 figure professionali (uff. contabile e uff. tecnico), né tantomeno della società o chi per essa gestirà i concorsi.
Nel mezzo del cammino di questa “triste” storia, il gruppo di opposizione in consiglio comunale “CastroNuova” nelle persone, del capogruppo Matteo Belcore, di Valentino Arleo e di Alessandro Di Sario quest’ultimo nella funzione, anche, di segretario locale del PD, esprime il sospetto che lo slittamento dei concorsi sia stato in qualche modo favorito per concentrarsi sull'imminente campagna elettorale, tenendo sulle spine decine di giovani concorrenti e le loro famiglie. A nostro avviso vi è un’ ulteriore aggravante nel disegno di conservazione del potere e di accentramento di funzioni nella persona del sindaco, vale a dire: aver bandito posti a concorso per soli esami e non invece per titoli ed esami, come avrebbe fatto un municipio moderno e responsabile nel voler reclutare personale veramente preparato e qualificato, il concorso per soli esami è una formula obsoleta e che da più potere discrezionale alla commissione; facendo, invece, un concorso per titoli ed esami si sarebbe data la possibilità a ciascun candidato di partecipare mettendo in gioco le proprie competenze sia da un punto di vista esperienziale che formativo.


Ovviamente noi ci limitiamo ad esporre i fatti, a leggere le incongruenze, ad esprimere delle idee, ma lasciamo ai lettori le riflessioni e le conclusioni su questa vicenda; concludiamo esprimendo anche la nostra paura in merito alla trasparenza nel futuro espletamento dei concorsi, e soprattutto facendo un grosso in bocca al lupo a tutti i partecipanti, nella speranza che, con il contributo di nuovi importantissimi innesti nella macchina amministrativa, il nostro municipio torni a correre.




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