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La voce della Politica
| ''Resilienza del popolo lucano batte sia il virus che le carenze della Regione' |
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15/04/2020 | Non si tratta di fortuna se il virus non ha sfondato nella nostra regione, ma hanno giocato a nostro favore lo spopolamento e, soprattutto, i comportamenti virtuosi della popolazione, la quale ha svolto un ruolo fondamentale in questa battaglia. Complimenti!
Al popolo lucano ed ai sindaci che lo rappresentano che stanno dimostrando, in questo difficile frangente, una grande maturità ed una straordinaria capacità di rispettare le regole.
A tutto il personale sanitario, ospedaliero e territoriale, che sta svolgendo, in maniera inappuntabile, il proprio compito, lavorando in operoso silenzio.
A tutto il mondo del volontariato grazie al quale tutti i cittadini, anche i più deboli, sono stati raggiunti.
Lo stesso, purtroppo, non si può dire della classe dirigente regionale che non sta interpretando il proprio ruolo nella maniera migliore.
Carenti e pasticciate sono state la comunicazione e l’informazione.
L’ organizzazione dell’assistenza si è caratterizzata per approssimazione ed improvvisazione , evidenziando assoluta incapacità ad anticipare i problemi.
Eppure lo avevamo detto, la nostra regione poteva considerarsi fortunata, sia per lo scarso numero di abitanti, che per il tempo avuto a disposizione per prepararsi ad affrontare l’emergenza.
Già nei primi giorni del lockdown abbiamo dovuto assistere ad un incredibile balletto di ordinanze, da parte del governatore Bardi. Senza contare le esternazioni, a dir poco imbarazzanti, dell’Assessore alla salute Leone che, prima si scaglia contro i medici di base, individuando in essi, piuttosto che nella propria incapacità organizzativa, il diffondersi del contagio, poi, nella stessa intervista, si autoaccusa di aver allegramente contravvenuto alle regole e, negli ultimi giorni, per tenere buona la popolazione del suo bacino elettorale, si lancia in una anticipazione di un piano sanitario, probabilmente ancora da scrivere, promettendo la promozione a DEA di primo livello dell’Ospedale di Policoro.
D’altro canto si assiste quotidianamente ad una insufficiente informazione sui protocolli comportamentali per la popolazione.
Si registra, inoltre, una mancanza di trasparenza sulle decisioni, che va dalla incomprensibile selezione dei candidati ai tamponi diagnostici, fino all’imperscrutabile motivazione che ha portato a smembrare i cinque moduli dell’ospedale da campo previsti per Policoro, riservato ai pazienti Covid del meridione, destinandone tre alla città di Potenza, che non ci sembra sia particolarmente centrale rispetto alle regioni limitrofe.
I medici di famiglia, fino a qualche giorno fa, erano letteralmente allo sbando per l’assenza di linee guida diagnostico-terapeutiche e l’impossibilità ad approvvigionarsi di DPI. Oggi, finalmente, con la partenza delle Unità Speciali Covid, pur fra mille difficoltà e criticità, si assiste ad un iniziale cambio di passo, nella tardiva consapevolezza del ruolo fondamentale del territorio nella lotta al virus.
LA NOSTRA PREOCCUPAZIONE È RIVOLTA, IN QUESTO MOMENTO, AL FUTURO, PERCHE’ LE FASI SUCCESSIVE DELLA EPIDEMIA, NELLA NOSTRA REGIONE, DEVONO ASSOLUTAMENTE ESSERE AFFRONTATE NELLA MANIERA PIÙ SISTEMATICA E RAZIONALE POSSIBILE.
Quando le misure di distanziamento sociale verranno ammorbidite la partita per il contrasto al virus ed alla sua diffusione si giocherà prevalentemente su quattro fronti:
1. DIAGNOSI PRECOCE DELLA POPOLAZIONE A RISCHIO
Estendere l’esecuzione dei tamponi ai paucisintomatici, ai conviventi dei positivi, al personale sanitario ospedaliero e territoriale, alle forze dell’ordine, al personale impiegato nel front office ed agli anziani residenti in case di riposo ed RSA. Nel contempo bisogna attivare le risorse dei laboratori pubblici e, al bisogno, anche di quelli privati.
2. PROTEZIONE INDIVIDUALE DELLA POPOLAZIONE CON ADEGUATI DISPOSITIVI
Mascherine obbligatorie per chiunque esca da casa, disponibili facilmente e gratuite per tutti. Dispositivi adeguati per il personale sanitario.
3. INFORMAZIONE PUNTUALE ED EDUCAZIONE SANITARIA DELLA CITTADINANZA
Le parole d’ordine dovranno essere trasparenza, correttezza e coerenza dell’informazione per evitare di dare messaggi discordanti che ingenerano confusione nella popolazione.
4. PROGRAMMAZIONE
Alla luce della rivoluzione copernicana che deriva da questo evento epocale sarà necessario immaginare un piano socio-sanitario regionale che rafforzi e razionalizzi sia la rete ospedaliera che quella territoriale, privilegiando il pubblico sul privato, ed operare sin da subito per l’istituzione della facoltà di medicina e chirurgia in Basilicata, tutto ciò anche con l’obiettivo di arginare l’emorragia della migrazione sanitaria.
Una pianificazione che, guardando al futuro, tenga ben presente le diverse realtà regionali e riconsegni alla zona sud della Basilicata il ruolo che le compete, in considerazione della sua peculiare orografia e della sua storia e restituisca all’Ospedale unico del Lagonegrese la funzione centrale di hub rispetto ad una rete territoriale riorganizzata e riqualificata, che rappresenti , oltre che la risposta adeguata alla domanda di salute della popolazione, anche un volano per il rilancio dell’economia del nostro territorio.
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