Sessant’anni fa, nella notte del 21 ottobre 1965, Lauria fu scossa da una delle pagine più dolorose della sua storia recente: la tragedia delle condotte. In quella notte, tre giovani padri di famiglia – Bruno Emidio, Giacomo Antonio Cantisani e Giovanni Viscione, quest'ultimo originario di Castelluccio Superiore – persero la vita mentre lavoravano alla realizzazione della conduttura lunga 15 chilometri che collegava la diga di Cogliandrino alla centrale Enel di Castrocucco, lungo il fiume Noce. Un’esplosione improvvisa, causata dallo scoppio di una mina inesplosa, interruppe bruscamente le loro vite e provocò anche sei feriti, alcuni dei quali riportarono gravi conseguenze permanenti.
Quella tragedia lasciò un segno profondo nella comunità di Lauria e di Castelluccio Superiore, dove il dolore per la perdita si intrecciò con la consapevolezza dei rischi e dei sacrifici affrontati ogni giorno da tanti lavoratori impegnati nei cantieri del dopoguerra. A distanza di sessant’anni, il ricordo di Bruno Emidio, Giacomo Antonio Cantisani e Giovanni Viscione resta vivo nella memoria collettiva. La loro storia continua a rappresentare un simbolo di dedizione e sacrificio, un monito sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e un richiamo all’importanza di non dimenticare chi ha perso la vita costruendo il futuro della propria terra.
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