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Basilicata. In Consiglio regionale si è discusso di crisi idrica |
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21/07/2025 |
|  Nel pomeriggio si è tenuta la seduta del Consiglio regionale dedicata all’emergenza idrica. Il presidente Bardi ha illustrato un’analisi della crisi idrica regionale, aggravata da incendi nell’area di Metaponto, su cui si discuterà domani. L’assessore all’Agricoltura Cicala ha elencato le misure adottate per il settore primario, soffermandosi in particolare sugli interventi in corso per il risparmio idrico e la razionalizzazione dell’uso dell’acqua in agricoltura. Ha evidenziato l’urgenza di agire su più fronti, dall’ammodernamento delle reti alla comunicazione puntuale delle disponibilità idriche, chiedendo “unità d’intenti per garantire risposte concrete agli agricoltori lucani”. L’assessore Cupparo ha preannunciato azioni specifiche per le aree colpite. Nel dibattito, Chiorazzo ha criticato il modello gestionale inefficace e avanzato proposte: stato d’emergenza esteso, task force, piano per le perdite, indennizzi agli agricoltori. Bochicchio ha chiesto un commissario ad acta, denunciando ritardi e contraddizioni politiche. Marrese ha proposto una legge per rafforzare il ruolo regionale nella gestione idrica, mentre Picerno ha lanciato nuove idee, tra cui un credito idrico e un fondo per giovani. Cifarelli ha sollecitato trasparenza e l’istituzione di un Osservatorio regionale dell’acqua. Pittella ha invocato un piano strategico condiviso, criticando l’attuale governance di Acque del Sud. Araneo, Verri e Lacorazza hanno denunciato il fallimento del governo regionale. Napoli ha annunciato una legge per restituire alla Basilicata il controllo sull’idroelettrico. La seduta riprenderà domani. Segue il comunicato della Regione. Si è svolta nel pomeriggio la seduta del Consiglio regionale dedicata all’emergenza idrica, presieduta prima dal vicepresidente Angelo Chiorazzo e poi dal presidente Pittella. In apertura, Chiorazzo ha comunicato che, come da accordo raggiunto nella Conferenza dei capigruppo, il punto sulle “criticità e le prospettive a fronte degli ultimi violenti incendi che hanno interessato l’area della Riserva naturale Biogenetica di Metaponto” sarà affrontato nella seduta consiliare prevista per domani. La riunione dell’Assemblea si è aperta con la relazione del presidente della Giunta, Vito Bardi, che ha offerto “un’analisi articolata, concreta e trasparente della situazione idrica in cui versa la nostra Regione.” Poi la comunicazione di Bardi sull’incendio che ha colpito Metaponto nei giorni scorsi. A seguire, è intervenuto l’assessore all’Agricoltura, Carmine Cicala, che ha illustrato le “soluzioni e gli obiettivi messi in campo” e ha fatto il punto sugli interventi in corso e sull’attuale situazione delle risorse idriche destinate al comparto agricolo. Infine, ha preso la parola anche l’assessore alle Attività produttive, Franco Cupparo, che ha anticipato il proprio intervento sulle criticità e le prospettive per Metaponto all’indomani degli incendi, annunciando azioni e risorse destinate all’emergenza. Ne è seguito un ampio e articolato dibattito con gli interventi dei Consiglieri regionali. Il Vicepresidente del Consiglio regionale, Chiorazzo, ha evidenziato “come la crisi idrica che sta colpendo la Basilicata – con pesanti ripercussioni sulle comunità e, in particolare, sulle imprese agricole – sia il risultato di un modello gestionale inefficace, che continua a generare gravi inefficienze sul piano economico, produttivo e sociale”. Ha ribadito la necessità “di affrontare l’emergenza con strumenti nuovi e azioni concrete, tra cui l’estensione dello stato di emergenza all’intero territorio regionale; l’istituzione di una Commissione speciale consiliare sul sistema idrico; la costituzione di una task force regionale per la gestione strategica della risorsa idrica; la nomina di un Commissario ad acta per accelerare l’esecuzione degli interventi infrastrutturali; un piano di interventi straordinari sulle perdite idriche; la revisione delle funzioni e delle competenze del Consorzio di Bonifica; la tempestiva comunicazione delle disponibilità idriche per i diversi usi; e l’individuazione di indennizzi per gli agricoltori danneggiati”. Ha inoltre richiamato “l’importanza di rendere permanente il tavolo interregionale sull’acqua, quale sede stabile di confronto e coordinamento anche per definire una strategia condivisa sulla governance della società Acque del Sud”. Un appello ad agire con “tempestività e responsabilità” è arrivato dal consigliere Bochicchio: “La crisi idrica che sta vivendo la Basilicata ormai da oltre un anno non può più essere considerato un evento straordinario legato solo al cambiamento climatico. Le scarse precipitazioni di pioggia e soprattutto di neve, vanno sommate ad errori di programmazione del passato che hanno indotto ad immaginare che l’acqua fosse una risorsa infinita. Gli errori fatti in passato vanno analizzati ma non possiamo continuare a sprecare tempo prezioso alla ricerca di colpe e responsabilità. Noi abbiamo il dovere di affrontare la questione, con serietà ed obiettività, per offrire soluzioni che mettano al riparo da rischi sia i cittadini che le imprese ed in questo particolare momento soprattutto quelle agricole, perché nel frattempo, che la politica decide, i campi lucani sono alla sete, e rischiamo che i nostri imprenditori agricoli arrivino alla fame. I cittadini lucani hanno bisogno di certezze che sicuramente non stanno arrivando da una maggioranza nella quale mentre l’assessore all’agricoltura, al tavolo della crisi idrica di Taranto rassicura i coltivatori pugliesi sulla disponibilità di acqua per i campi pugliesi, il capogruppo in consiglio regionale del suo stesso partito quasi lo smentisce per tenere buoni gli elettori-coltivatori lucani. Chiedo, dunque – ha concluso - che si proceda speditamente ad implementare gli interventi previsti nella risoluzione approvata precedentemente dal Consiglio, e, al contempo, che si nomini, senza ulteriore ritardo, un commissario ad acta per l’emergenza idrica.” Ha invece evidenziato “responsabilità politiche e gestionali” il consigliere Marrese, che ha presentato anche una PdL in merito: “La crisi idrica in atto è causata da siccità prolungata, infrastrutture obsolete e cattiva gestione politica. Le risorse idriche sono insufficienti per l’agricoltura, con danni economici ingenti e perdita di lavoro e reddito. Gli agricoltori sono costretti a sacrificare parte delle colture. È urgente definire criteri equi di riparto idrico e avviare opere infrastrutturali, come sfangamenti, digitalizzazione della rete e completamento delle dighe. Serve una revisione delle competenze di gestione idrica, con più peso per la Basilicata, come previsto da una nostra proposta di legge. È indilazionabile la dichiarazione dello stato di emergenza regionale e nazionale, prevedendo esoneri e ristori per gli agricoltori. Senza interventi decisi, l’agricoltura lucana rischia il collasso” A sottolineare l’importanza di un approccio “innovativo e programmatico” è stato il consigliere Picerno, che ha avanzato alcune proposte: “La risposta delle istituzioni regionali si è concretizzata in azioni mirate per combattere la situazione di emergenza, ma anche programmatiche per evitare che si ripresentino situazioni drammatiche come quella attuale. Dopo questa prima fase, si potrà pensare a realizzare idee e azioni programmatiche. Tra queste, strumenti nuovi e concreti: il ‘credito Idrico’ per i Comuni virtuosi, l‘’Osservatorio lucano sull’acqua’, la ‘Clausola agricola’ nei protocolli interregionali. E ancora, un Fondo ‘Acqua e Giovani’, cofinanziato da fondi europei e regionali, per sostenere idee imprenditoriali che sviluppino tecnologie di trattamento, recupero o ottimizzazione dell’acqua.” Il consigliere Cifarelli ha chiesto “chiarezza sulle responsabilità” e proposto soluzioni di lungo termine: “La crisi idrica che sta colpendo la nostra regione non è più un’emergenza episodica, ma una condizione strutturale che impone alla politica lucana scelte immediate, coraggiose e una visione di lungo periodo. Il governo regionale non può cavarsela nel sostenere la tesi che non ha piovuto. Occorre chiarire anche le responsabilità e i ruoli nella gestione dell’acqua, troppo spesso addossate in modo improprio al Consorzio di Bonifica, che pure ha responsabilità: È bene ribadire che il Consorzio è un soggetto esecutore, che riceve l’acqua messa a disposizione dalla Regione e la distribuisce secondo le direttive ricevute. È la Regione, con le sue scelte e i suoi ritardi, a non rendere disponibili in tempo utile le portate idriche necessarie all’agricoltura, alla zootecnia e all’uso civile. Il Consorzio non può trasmettere ciò che non gli viene fornito. Il consigliere ha poi richiamato “la Giunta regionale alla trasparenza e alla programmazione, mancano dati certi e accessibili sulla reale capacità degli invasi e sulle risorse idriche effettivamente disponibili. Non è accettabile che le aziende agricole e le comunità vivano alla giornata, senza sapere quanta acqua ci sia realmente e come venga gestita. Il mondo agricolo, zootecnico e civile ha diritto a conoscere la reale situazione per poter pianificare le proprie attività”. A tal proposito, Cifarelli ha ricordato di aver già depositato una Pdl per l’istituzione di un Osservatorio regionale dell’acqua: “L’Osservatorio permetterebbe di avere dati aggiornati e pubblici, favorendo scelte informate e riducendo tensioni e disagi. È una proposta concreta che la Giunta e Consiglio regionale farebbero bene a sostenere e approvare al più presto.” Infine, Cifarelli ha ribadito “la necessità di un piano straordinario per il rinnovo delle reti idriche, di investimenti sul riuso delle acque reflue e di una governance chiara e partecipata.” Il presidente Pittella, intervenendo dai banchi, ha sottolineato come “L’acqua è e sarà sempre più una risorsa strategica, al centro delle dinamiche economiche e sociali globali. Anche la Basilicata, forte della sua rilevanza idrica, è chiamata a fare la propria parte con serietà, visione e capacità di programmazione. Le Regioni, in questo scenario, rappresentano attori fondamentali, ma non possono essere lasciate sole: serve un impegno condiviso, nazionale ed europeo, per una gestione equa, trasparente e sostenibile. L’attuale impostazione del Governo, che assegna alle Regioni appena il 5% della partecipazione in Acque del Sud e apre a ipotesi di ingresso dei privati, sebbene legittima sul piano formale, rischia di tradursi in una privatizzazione di fatto collegata alla distribuzione, che non possiamo condividere. È necessario, invece, definire con chiarezza lo schema idrico complessivo, rivedendo anche i rapporti con la Puglia sulla base di un principio imprescindibile, la reciprocità. Nessuna penalizzazione unilaterale, ma condivisione e trasparenza nei trasferimenti. In questo quadro, anche il Consorzio di Bonifica deve essere ricondotto a un ruolo coerente con gli indirizzi regionali, evitando derive autoreferenziali. Siamo pronti a presentare due proposte: una Pdl per istituire un Osservatorio regionale sulla risorsa idrica, che ci consenta di monitorare e pianificare con rigore. La seconda per l’istituzione di un’Agenzia per la forestazione, separando questa delega dalla gestione del Consorzio. Serve un approccio riformista, pragmatico e trasparente. È tempo di scegliere il futuro della Basilicata, con coraggio e responsabilità.” Per le consigliere Araneo e Verri: “Viviamo uno scollamento inaccettabile tra la realtà vissuta e subita dagli agricoltori e quella narrata dal governo di centrodestra. I primi raccontano che l’acqua non c’è e il governo afferma che è tutto quasi in ordine. Oggi come mesi fa chiediamo l’estensione dello stato di emergenza a tutta la Basilicata e non solo all’area servita dal Basento-Camastra, così come chiediamo l’esenzione dal pagamento della quota consortile. Servono coraggio per gestire il presente e visione per guardare a domani, nel mentre si metta in sicurezza il comparto agricolo. Ad oggi, possiamo affermare che sulla gestione della risorsa idrica il governo di centrodestra ha fallito. Da parte nostra, non faremo mancare attenzione e proposte. Abbiamo chiesto il Consiglio straordinario sulla crisi idrica e avviato un percorso di audizioni in commissione per provare a entrare nel merito delle questioni, esercitando quel controllo e quella vigilanza che sono propri della minoranza. Vigileremo – hanno concluso - affinché sia redatto il prima possibile il piano di tutela delle acque, con individuazione delle aree di salvaguardia e il piano di adattamento ai cambiamenti climatici. In più, chiediamo che si definisca il prima possibile l’accordo con la regione Puglia per avere maggiore certezza sulla distribuzione della risorsa idrica, rivendicando il giusto protagonismo della regione Basilicata, macrofornitrice della risorsa idrica, che vive il costante paradosso dell’emergenza e asseta cittadini ed agricoltori.”. Il consigliere Morea, ha posto l’accento sulle difficoltà rappresentate dai numeri e sulla necessità di una governance unitaria: “La crisi idrica mette in ginocchio l’intera regione, colpendo duramente il comparto agricolo. In soli due anni, la disponibilità della diga di Monte Cotugno si è ridotta di oltre il 57% e quella del Pertusillo di quasi il 45%: dati che parlano da soli. La gestione della risorsa idrica dev’essere chiara e trasparente, e questo vale anche per Acque del Sud. È urgente e fondamentale che venga istituita una cabina di regia che metta intorno allo stesso tavolo tutti gli attori coinvolti: istituzioni, sindaci, associazioni agricole, Consorzio di Bonifica. Il tempo dell’attesa è finito. È il momento di agire.” Il consigliere Lacorazza ha dichiarato di voler raccogliere “l’invito del presidente Bardi a scendere sul terreno della proposta, con l’obiettivo di aiutare la Basilicata. Siamo pronti al confronto, ma serve chiarezza. Questo Governo regionale non ha indicato una traiettoria e la relazione del presidente è stata del tutto priva di strategia. Se davvero si vuole coinvolgere anche la minoranza, bisogna smetterla di guardare continuamente al passato. Dopo 6 anni di governo Bardi, siamo di fronte al fallimento riscontrabile nel atto. C’è una forte asimmetria tra la comunicazione dell’esecutivo e i reali bisogni del territorio, manca stabilità nei processi e capacità di risposta. La Basilicata ha perso peso a livello nazionale e nel rapporto con le altre regioni, anche per scelte penalizzanti del Governo sui titoli concessori, e ancora non esiste un vero piano industriale per Acque del Sud. Serve rafforzare il ruolo delle Regioni nella governance, come previsto da una nostra proposta di legge, e ridefinire la missione di Acquedotto Lucano, anche alla luce della cessione del 30% delle quote. Chiedo una ricognizione puntuale sugli strumenti finanziari utilizzati dal 2017 in poi e di ricostruire con rigore tempi e passaggi tra i vari programmi, per capire dove si sono generati i ritardi. Occorre fare un tagliando al Consorzio di Bonifica e l’approvazione del Piano generale, fermo dal 2017. Va rafforzato il ruolo delle sedi territoriali, rendendole più autonome ed efficienti. Abbiamo una proposta di legge per ripensare la delega sulla forestazione. Infine, proporremo due iniziative legislative: la prima per trasformare la Società Energetica Lucana in Società Lucana per la Sostenibilità Ambientale ed Energetica, integrata con il Piano Strategico Regionale; la seconda per modificare la legge 1/2017 e garantire ristori agli operatori in occasione di emergenze idriche.” Il consigliere Napoli ha affermato in Aula che “L’acqua torna alla Basilicata. Con la nostra legge sull’idroelettrico riprendiamo in mano il governo delle risorse. Ora priorità ai nostri agricoltori. La Basilicata non sarà più serbatoio per altri e deserto per sé stessa. Oggi, ho affermato con chiarezza che l’acqua è un diritto dei lucani, non un favore da elemosinare. E grazie alla nostra proposta di legge sull’idroelettrico, ormai prossima alla presentazione, la Basilicata si riprende il controllo pieno delle proprie risorse idriche e della propria dignità. Con la legge che presenteremo nelle prossime ore – ha proseguito Napoli – chi sfrutta i nostri corsi d’acqua per produrre energia dovrà restituire ricchezza ai territori: compensazioni per i Comuni, investimenti nelle reti, priorità d’uso agricolo e civile. È un cambio di paradigma: governeremo l’acqua con regole nuove, chiare, giuste. E soprattutto, le decideremo noi, in Basilicata”. Il Consigliere ha poi illustrato “un piano d’azione in tre tempi: misure immediate per il Metapontino e per il Lavellese (tra cui l’attivazione dell’adduttore San Giuliano e il rilascio programmato dell’invaso di Conza); azioni strutturali e una visione a lungo termine fondata su equità territoriale e sovranità gestionale. La Basilicata – ha concluso - ha sempre dato acqua, senza mai pretendere rispetto. Questo tempo è finito. Oggi parte una nuova stagione, dove ogni litro d’acqua ceduto sarà legato a un diritto riconosciuto. Dove ogni agricoltore avrà finalmente la certezza che la sua fatica sarà accompagnata da una politica all’altezza.” Dopo l’intervento del consigliere Napoli, è intervenuto anche l’Assessore alle Infrastrutture, Pasquale Pepe, che ha illustrato gli interventi infrastrutturali in corso e programmati su dighe e adduttori. Una sintesi dettagliata di tali interventi è stata già fornita ai consiglieri nel corso dei lavori della III Commissione. La seduta è stata aggiornata, dal Vicepresidente Chiorazzo, alle ore 12 di domani. |
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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