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Metapontino: la dura protesta e le rivendicazioni degli agricoltori

19/07/2025



I produttori agricoli e le comunità del Metapontino Materano, denunciano il più grande imbroglio subito negli ultimi venti anni da parte di chi ha la responsabilità della gestione e della erogazione della risorsa idrica ad uso irriguo: cioè Governo Regionale e Consorzio di Bonifica di Basilicata. Sin dall'inizio dell'anno in corso l' Assessore Cicala in accordo con la Dirigenza del C.B.-(Musacchio, Coldiretti, C.I.A. Copagri) hanno imposto all'utenza consortile pesanti e dannose limitazioni nell'utilizzo delle acque irrigue consortili fino al 50% per le nuove prenotazioni ed escludendo persino la coltivazione di foraggere destinate al comparto zootecnico. Di fatto sono state sottratte all'attività produttiva circa un quarto delle superfici normalmente coltivate nel passato; Il tutto perché è stata imposta in modo arbitrario una limitata disponibilità delle acque invasate nelle dighe Lucane, nonostante che negli stessi invasi vi fosse un volume disponibile di acqua stimato superiore a 300milioni di mq. Di cui 60milioni ad uso irriguo per coprire il fabbisogno idrico delle superfici delle colture arboree ed erbacee calcolate pari a 10 e 12mila ettari compresi. Ciò nonostante arbitrariamente gli organi preposti al governo e alla erogazione della preziosa risorsa idrica hanno ridotto le portate nominali del 50% mentre quelle reali di fatto superiori al 65%, quindi, un altro grande imbroglio che si è tradotto in grandi danni economici anzitutto per i produttori agricoli calcolato pari a 10milioni di euro; le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti con inaridimento dei campi, appassimento ed avvizzimento delle preziose colture arboree ed erba cee molte delle quali definitivamente compromesse.


 


Danni aggravati ulteriormente da un impressionante disservizio irriguo, sommato alla sciagurata ed ingiustificata riduzione dei volumi e delle portate di acqua sull'intero territorio del Metapontino. Come se non bastasse il Governo Regionale e i vertici del Consorzio di bonifica continuando nella latitanza si inventano "principi di solidarietà e di coesione territoriale" per continuare a sottrarre acqua ad uso irriguo all'agricoltura metapontina e a non rispondere alla richiesta dei produttori agricoli di riaprire i termini delle prenotazioni irrigue per le colture autunno vernine e a ripartire le acque necessarie; un'altra demenziale scelta e un altro colpevole ritardo che nasconde un altro imbroglio economico politico, forse teso a smantellare il comparto agricolo Metapontino e a creare sfiducia e disorientamento nelle comunità ioniche.


 


Di fronte a ciò il mondo agricolo e le comunità tutte, hanno reagito e continueranno a reagire con determinazione e convinzione chiedendo a gran voce:


 


a) assegnazione al comparto agricolo Metapontino a partire da subito del Volume di acqua di circa 60 milioni di metri cubi. b) ripristino delle portate continuative del Sinni dalle attuali 5,5 a 8 metri cubi al secondo; parimenti per i volumi e portate dall'Agri.


 


c) riparto delle acque invasate nella S. Giuliano per un mezzo al territorio di Bernalda ed un quarto alla vicina Puglia, a pre-scindere dai colpevoli ritardi accumulati nel tempo nella sistemazione del famoso adduttore disabilitato dal 2017, le cui re-sponsabilità sono da addebitare solo ed esclusivamente al Presidente Musacchio e compagni; al momento non è dato cono-scere con certezza la data di inizio della erogazione dell'acqua invasata nella San Giuliano.


 


d) ISTITUZIONALIZZAZIONE DI UNA CABINA DI REGIA, in luogo dell'anacronistico e screditato tavolo verde potentino, con funzioni consultive in rappresentanza di tutte le Organizzazioni dei Produttori, del Movimenti e Comitati agricoli consolidati sui diversi territori regionali, ovvero in rappresentanza del reale mondo dei produttori agricoli.


 


e) attivare i necessari percorsi politici ed istituzionali affinché il Metapontino venga elevata ad "AREA AD ALTA VOCAZIONE AGRICOLA", condizione necessaria e sufficiente per considerare la risorsa idrica irrigua al pari di quella del potabile. Scelta ampiamente supportata e giustificata dalla superficie di 60mila ettari servita da impianti irrigui collettivi il cui presupposto era quello di caratterizzare l'economia del metapontino ad indirizzo agricolo moderno e strategico per l'intera regione Basi licata. Va da se concludere che più che affrontare il problema come se fosse una "emergenza idrica legata alla reale limitazione di disponibilità della risorsa idrica risultante da un andamento climatico sfavorevole" è necessario invece rimuovere tutte quel le cause che hanno determinato il" malgoverno delle acque lucane, compresa la gestione e l' erogazione in capo al Consorzio di Bonifica"; al contempo si prenda atto che l'ultima fase della politica agraria e il governo e il servizio irriguo gestito dal Con-sorzio di Bonifica Regionale sono stati fallimentari e dannosi per una parte significativa della Regione Basilicata; per questo il mondo agricolo e le comunità del Metapontino ne chiedono atti conseguenti.


 


Per TAVOLO VERDE PUGLIA E BASILICATA, PER COMITATO BASENTANA 407, COMITATO METAPONTINO EMERGENZA IDRICA DIFENDIAMO IL TERRITORIO


 




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