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Valle del Mercure, medici di famiglia: situazione ancora poco chiara

15/07/2025



Nella Valle del Mercure è ancora poco chiara la situazione relativa alla sostituzione dei due medici di base, in pensione dall’inizio di questo mese. Ricordiamo come il problema si sia presentato poche settimane fa, i medici pronti a subentrare ci sono ma la difficoltà è fare in modo che ricevano nei comuni valligiani. 


Castelluccio Inferiore  e Castelluccio Superiore sarebbero però vicini ad una soluzione, tanto che sembrerebbe possibile che almeno un medico di famiglia possa ricevere presso l’ambulatorio di Castelluccio Inferiore. Ma in questa fase il condizionale resta d’obbligo. I sindaci Paolo Campanella e Franco Limongi hanno intanto comunicato la possibilità di effettuare la scelta medica presso gli uffici comunali. Campanella, via social, ha anche invitato a “seguire i nostri suggerimenti per evitare incomprensioni sul numero dei futuri assistiti”.


A Viggianello è stato individuato un medico che ha già raccolto diverse adesioni ed, a breve, dovrebbe arrivarne un altro. Ma, al momento, non ci sono notizie circa la possibilità di ricevere nel borgo. Anche per Rotonda, dove il problema riguarda meno utenti, non ci sono novità tanto che, per ora, i cittadini di Viggianello e Rotonda che abbiano già effettuato la scelta, o che dovessero effettuarla a breve, sono costretti a recarsi a Lauria.


In una riunione di fine giugno, alla presenza del direttore sanitario dell’Asp, Luigi D’Angola, e dei 4 sindaci, era emersa appunto “la disponibilità dei medici”.


Contemporaneamente, lo stesso D’Angola aveva reso nota la graduatoria provvisoria delle zone carenti, per le quali si potesse procedere “a convocare la seduta di assegnazione entro i successivi 30 giorni”, che “unitamente all’estensione a 73 anni del limite di età per la permanenza in servizio dei medici di medicina generale potranno consentire il governo delle criticità di sistema”.


Il nocciolo della questione è la ritrosia dei medici di base a recarsi in determinate zone, non evitata dalle recente riforma regionale che andrebbe quindi a penalizzare le zone più limitrofe. È quanto sostiene il circolo di Rotonda del Partito Democratico, che lamenta quella che ha definito "un’eccessiva estensione dell’ambito di riferimento a Lauria e Latronico", da parte della Regione, "senza prevedere un obbligo specifico per il medico da un punto di vista contrattuale di aprire lo studio in una zona carente".


La nuova organizzazione introduce le Aggregazioni funzionali territoriali (Aft), che hanno ricalibrato il rapporto medici/abitanti: un medico ogni 1.200 abitanti (prima il rapporto era di 1 ogni 1.000) e un pediatra ogni 850 bambini di età fino a 14 anni e non più fino a 6. L’obiettivo di via Verrastro era superare le carenze da un punto di vista quantomeno numerico, e sembrerebbe essere stato ottenuto, ma l’assenza di un vincolo che leghi un medico ad un determinato territorio sta arrecando forti disagi, che si spera possano essere risolti quanto prima.


D’altronde, la Regione non poteva certo decidere da sola poiché in gioco ci sono le carriere di centinaia di professionisti, il cui potere contrattuale è notoriamente rilevante non solo in Basilicata. Tuttavia, i piccoli e periferici comuni della Valle del Mercure stanno affrontando difficoltà che invece non si registrano in centri grandi, che al contrario risultano più attrattivi. Nel caso dell’area del Mercure, ad esempio, in tanti non hanno ancora effettuato la scelta proprio perché non riescono a recarsi a Lauria. È vero che ormai le ricette possono essere inviate via internet, ma non tutte. Inoltre, il rapporto tra paziente e medico di fiducia non si esaurisce in questo.


 


Gianfranco Aurilio


Lasiritide.it




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