Ha fatto molto rumore il comunicato del sindaco di Maratea, Cesare Albanese, attraverso il quale ha minacciato di ricorrere al Tar in merito alla procedura di assegnazione in concessione del porto turistico, in quanto potrebbe profilarsi l’affidamento dell’intera infrastruttura senza tenere conto di determinati spazi che, invece, dovrebbero rimanere pubblici. Ma non manca chi, al contrario, ritiene non si corra il rischio di arrivare ad un unico affidamento configurandosi, così, una vera e propria privatizzazione ritenuta dal primo cittadino anche “incompatibile” con l’Area marina protetta che sta per nascere.
Secondo quanto comunicato da Albanese, con delibera di Giunta, “l’amministrazione comunale di Maratea ha dato mandato al sindaco di ricorrere al Tar di Basilicata, per impugnare il provvedimento del dirigente generale dell’ufficio Demanio marittimo della Regione Basilicata”, che “ha rigettato i motivi di opposizione all’avviso pubblico relativo all’affidamento dell’intero porto turistico della Perla del Tirreno, nonché gli atti presupposti e conseguenti”. Il timore è quindi vengano estromessi il Comune ed i cittadini con tutto quanto questo comporti anche alle luce degli ingenti investimenti pubblici in essere e che si faranno per migliorare il porto. Ma c’è chi la pensa diversamente poiché abbiamo appreso che tra le diverse società che hanno partecipato alla procedura ad evidenza pubblica, sarebbe solamente una a puntare all’intera infrastruttura, mentre, tutte le altre, si sarebbero limitate a chiedere di gestire solamente le parti che possono essere affidate lasciando fuori, ad esempio, il Molo Nord, le piazzette che devono essere collegate ai ristoranti, l’area della Capitaneria di Porto o della banchina di riva.
Per cui, si potrebbe arrivare ad una aggiudicazione nel rispetto delle condizioni oggetto dell’eventuale ricorso che, quindi, a quel punto, mancherebbe dei presupposti. D’altronde, lo stesso primo cittadino ha auspicato una soluzione che eviti “l’extrema ratio” di arrivare al Tar. In buona sostanza, verrebbe semplicemente respinta questa unica richiesta, mentre, verrebbero valutati gli altri progetti che invece rispettano le limitazioni cui fa riferimento il sindaco. Tra l’altro, queste stesse aree, vengono date in concessione da ormai trent’anni: ulteriore aspetto che andrebbe ad escludere l’ipotesi di privatizzazione del porto.
L’assegnazione avverrà entro il 30 settembre, termine di scadenza della proroga tecnica riconosciuta agli attuali concessionari. Delle sette società che hanno candidato i progetti, solo due sono di Maratea. In proposito, non manca chi ritiene che una società mista pubblico-privata avrebbe poi ottenuto le concessioni, ma non è stata creata. Albanese ha esplicitato tutti i motivi alla base del possibile ricorso, aggiungendo che “l’Ufficio demanio marittimo, con il contestato provvedimento del 20.06.2025, ha rigettato le osservazioni con clausole evidentemente di stile, perdendo di vista il faro dell’azione amministrativa della tutela dell’interesse pubblico”. Ed ha chiuso il comunicato tenendo aperta la porta del dialogo. “Confidiamo a questo punto, non tanto nella via giudiziaria che rimane sempre l’extrema ratio - ha scritto Albanese - ma in un pronto intervento del presidente Bardi e della sua Giunta, formalmente investiti della questione, con il vivo auspicio che si possa evitare di arrivare al prevedibile durissimo scontro tra la comunità di Maratea e la Regione Basilicata”.
Gianfranco Aurilio
Lasiritide.it