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Crollo produttivo a Melfi, la Basilicata al bivio della transizione industriale |
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7/07/2025 |
|  Nel primo semestre 2025, lo stabilimento Stellantis di Melfi (Basilicata) ha registrato un crollo produttivo del -59,4% rispetto al 2024, con solo 19.070 unità prodotte. Il calo rispetto al pre-Covid è drammatico: -88%. È, insieme a Pomigliano, il sito che perde più volumi in assoluto (-27.950 unità sul semestre)". Sono alcuni dei dati analizzati dalla Fim Cisl, che stamani in una conferenza stampa a Torino ha sottolineato che "la perdita di volumi ha già avuto conseguenze occupazionali: dal 2021 circa 2.200 lavoratori sono usciti incentivati su base volontaria, portando gli occupati a 4.860. Melfi, strategico per l’economia lucana, è oggi tra i siti più colpiti. Si contano 25 giorni di fermo collettivo e un uso del Contratto di Solidarietà che coinvolge 3.160 lavoratori al giorno. Lo stabilimento è al centro della transizione alla piattaforma Bev Stla Medium, con 7 nuovi modelli previsti. "Serve garantire l'uso degli ammortizzatori e dare priorità alle aziende locali nelle forniture, - è scritto nella nota diffusa dal sindacato dei metalmeccanici - stiamo agendo a tutti i livelli istituzionali per tutelare i posti di lavoro e sostenere le imprese nella transizione. È indispensabile attivare strumenti previsti nell'accordo di programma e nelle aree di crisi complessa, per attrarre nuovi investimenti e dare prospettive a tutto il territorio". |
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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