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Stellantis Melfi, prorogata la solidarietà: sindacati divisi tra cautela e preoccupazione

19/06/2025



Prorogato per un altro anno, fino al 26 giugno 2026, il contratto di solidarietà per i lavoratori dello stabilimento Stellantis di San Nicola di Melfi. L’intesa è stata siglata al termine di un incontro tra il management aziendale e le organizzazioni sindacali, durante il quale è stato confermato anche il cronoprogramma per i nuovi modelli in produzione, dalla DS8 alla Jeep Compass, fino alla DS7 e alla Lancia Gamma.
Ma se da un lato si guarda con fiducia al rilancio produttivo, i sindacati esprimono preoccupazione per la persistente crisi del mercato e la necessità di ulteriori ammortizzatori. Fismic auspica un'uscita graduale dalla Cds entro il 2026, mentre UglM segnala le criticità occupazionali e chiede garanzie per salari adeguati. A seguire, i  comunicati ufficiali.

Comunicato Fismic Basilicata
E’ stata prorogato, per ulteriori dodici mesi, il contratto di solidarietà per i lavoratori dello stabilimento Stellantis di San Nicola di Melfi. L’attuale scade il 26 giugno prossimo. L’accordo è stato firmato, nel pomeriggio, al termine di un incontro alla presenza del management Stellantis dello stabilimento melfitano e delle organizzazioni sindacali. Contemporaneamente l’azienda ha confermato la produzione dei nuovi modelli e il relativo cronoprogramma: l’attuale DS8 che già è in linea e sul mercato seguito dalla Jeep Compass a fine settembre e gli ultimi due modelli DS 7 e Lancia Gamma nel primo semestre 2026. “Auspichiamo – afferma il segretario generale della Fismic Basilicata Pasquale Capocasale- che con il lancio dei nuovi modelli entro i primi sei mesi del prossimo anno non sarà più necessario l’utilizzo di ammortizzatori sociali nello stabilimento Stellantis di san Nicola di Melfi. ”.

Stellantis, UglM:”Melfi, nuova proroga e richiesta di CDS in deroga”.
“Si è svolto un incontro con la Direzione Aziendale di Stellantis e le organizzazioni sindacali a seguito di approfondita analisi sul piano industriale previsto per lo stabilimento di Melfi. L'azienda ha confermato la continuità del cronoprogramma, confermando la prosecuzione come previsto delle preserie dei nuovi modelli, da immettere, successivamente, sul mercato, nei tempi previsti. L’azienda Stellantis a tal proposito dell’incontro ha comunicato facendo emergere, tuttavia, la necessità di ulteriore richiesta di CDS in deroga a partire dal 27/06/2025 fino al 26/06/2026, per il necessario mantenimento della forza lavoro. Come Ugl Metalmeccanici abbiamo rivendicato la necessità di poter superare l'utilizzo degli ammortizzatori sociali per poter, finalmente, garantire, ai lavoratori coinvolti, salari adeguati.I dipendenti in carico ad oggi nel sito Stellantis sono attualmente in 4860, saranno interessati dalla cig 3888 dipendenti per una percentuale dell’80%”.
Lo riferiscono il Segretario Provinciale dell’Ugl Metalmeccanici di Potenza Giuseppe Palumbo e, la Segretaria Generale Ugl Basilicata Florence Costanzo che hanno preso parte all’incontro.
I Sindacalisti Ugl fanno sapere che “permane, innanzitutto, una drammatica situazione di mancanza di giornate lavorative. Un dato giustificato ancora una volta dall’azienda dal perdurare della crisi di mercato che sta penalizzando fortemente tutto il settore dell’automotive.L’azienda ha mostrato un interesse di garanzia a fronte della sperata ripresa nell’auspicio della risalita produttiva sempre ché il mercato e le crisi mondiali in atto lo permettano. Anche se allo stato rimangono grandi criticità per lo stabilimento di San Nicola di Melfi – aggiungono Costanzo e Palumbo - registriamo un diverso approccio dal punto di vista del confronto sindacale, così come auspicato da tempo da noi, e ciò si traduce in una maggior condivisione nelle scelte drammatiche del momento congiunturale che stiamo vivendo. Sì, a Melfi è stato sottoscritto un nuovo periodo di cassa integrazione per i lavoratori dello stabilimento Stellantis. Questo periodo, che segue altri precedenti, interessa sia i dipendenti diretti che quelli dell'indotto. Le motivazioni principali sono legate alla riduzione della produzione e alla necessità di riorganizzare le attività dello stabilimento in vista di futuri modelli. Altresì riteniamo però che al netto del periodo congiunturale i lavoratori stanno facendo grandi sacrifici, ormai, da molto tempo e forse ci saranno ancora periodi bui a causa della crisi mondiale del mercato dell’auto. Sicuramente il nostro compito è quello di tutelare il valore del lavoro affinché il prezzo della crisi non venga pagato solo dai lavoratori. E’ per questo che - concludono Costanzo e Palumbo - tutti dobbiamo sforzarci di trovare le giuste soluzioni e deve essere il momento di definire in modo chiaro le strategie future ma soprattutto per il rilancio del nostro stabilimento e del suo indotto sempre il più penalizzato”.




Stellantis Melfi: firmato il CDS. Fim Cisl, Evangelista: dall’assemblea un messaggio chiaro, serve impegno concreto per il futuro
Potenza, 19 giugno 2025 – È stato firmato oggi l’accordo per il rinnovo del Contratto di Solidarietà (CDS) nello stabilimento Stellantis di Melfi. Il nuovo accordo, valido dal 27 giugno 2025 fino a 26 giugno 2026, interesserà 4.860 lavoratori.
Nel corso della giornata si è svolta anche l’assemblea con le lavoratrici e i lavoratori di Stellantis, durante la quale è stato osservato un minuto di silenzio in memoria del lavoratore Ferdinando, vittima del recente incidente a Tito. Nell’assemblea si è discusso del rinnovo del Contratto Collettivo Specifico di Lavoro (CCSL) per il biennio economico 2025-2026. L’accordo prevede un incremento salariale del 6,6% sulla paga base – pari a circa 140 euro mensili – e l’erogazione di 480 euro a titolo di vacanza contrattuale. Un risultato importante, che evidenzia il contrasto con lo stallo sul rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici, bloccato da oltre un anno per la mancata disponibilità di Federmeccanica.
Per la Fim Cisl Basilicata, rappresentata dal segretario Gerardo Evangelista, il rinnovo del CDS è uno strumento utile per accompagnare una fase di transizione delicata, ma da solo non basta: servono strategie più incisive per rilanciare lo stabilimento di Melfi, punto nevralgico dell’industria automobilistica lucana.
“Nonostante le difficoltà – ha dichiarato Evangelista – Melfi ha basi solide. È il momento di valorizzare la flessibilità delle linee, la professionalità dei lavoratori e investire su formazione, sicurezza e nuove competenze legate alla transizione elettrica.”
Il piano industriale di Stellantis per Melfi prevede la produzione di modelli appartenenti a marchi strategici: la DS 8 esclusivamente in versione elettrica, mentre Jeep Compass, DS 7 e Lancia Gamma saranno realizzate sia in versione elettrica che ibrida. Tuttavia, i volumi produttivi restano fortemente condizionati dall’andamento del mercato, e anche il 2025 si annuncia come un anno complesso. Il prossimo passo dovrà essere l’avvio di un confronto con il nuovo amministratore delegato, Antonio Filosa, per garantire continuità al progetto Melfi, trovando il giusto equilibrio in uno scenario industriale caratterizzato da una concorrenza sempre più agguerrita.
Evangelista sottolinea la necessità di un confronto continuo per anticipare i cambiamenti, puntando su investimenti mirati, in particolare nell’indotto:
“Molte aziende non hanno ancora ricevuto commesse e rischiano di esaurire gli ammortizzatori. È necessario rigenerare il tessuto produttivo attraverso percorsi di formazione e una governance industriale efficace. Non possiamo permetterci di perdere le professionalità dei lavoratori: servono strumenti che consentano il loro reimpiego, favorendo il passaggio da aziende in crisi ad altre con prospettive produttive più solide.”
Infine, un appello alla Regione Basilicata:
“Migliorare le infrastrutture e sostenere l’innovazione, gli impianti e la ricerca è fondamentale per garantire la sostenibilità dello stabilimento e dei livelli occupazionali. Il futuro di Melfi e del suo indotto dipenderà non solo dal mercato, ma anche dalla capacità di agire con visione, responsabilità e azioni concrete a tutela del lavoro.”




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Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
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