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Melfi, stato di agitazione in sala operatoria: il personale denuncia criticità gravi |
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28/05/2025 |
|  Le sigle sindacali CGIL FP, CISL FP, UIL FPL e FIALS hanno proclamato lo stato di agitazione del personale della sala operatoria del Presidio Ospedaliero di Melfi, a seguito di un’assemblea tenutasi il 3 aprile 2025. Alla base della mobilitazione, gravi problematiche organizzative e gestionali che, secondo i sindacati, compromettono la sicurezza dei pazienti e le condizioni di lavoro degli operatori sanitari. Criticità legate alla riorganizzazione degli orari, carenza di personale e mancato coinvolgimento delle rappresentanze sindacali hanno spinto i lavoratori a chiedere l’intervento del Prefetto di Potenza per avviare la procedura di conciliazione. Di seguito riportiamo la nota stampa delle sigle sindacali. Le Organizzazioni Sindacali CGIL FP, CISL FP, UIL FPL e FIALS rendono noto che, a seguito dell’assemblea svoltasi in data 3 aprile 2025 con il personale di comparto della Sala Operatoria del Presidio Ospedaliero di Melfi – struttura afferente all’Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo – è stato proclamato lo stato di agitazione del personale operante in tale reparto. La decisione è frutto di un crescente malessere e di un forte disagio professionale espresso dagli operatori, causati dal persistere di gravi criticità organizzative e gestionali che impattano negativamente sia sulla qualità dell’assistenza prestata ai pazienti sia sulle condizioni di lavoro del personale sanitario. In particolare, la riorganizzazione dell’orario di lavoro, avvenuta in modo unilaterale da parte della Direzione aziendale, ha comportato l’eliminazione della guardia attiva in sala operatoria, una misura che, a nostro avviso, incide profondamente sulla sicurezza dei percorsi assistenziali e sulla capacità di risposta tempestiva in caso di emergenza. A questa decisione si somma una forte carenza di personale infermieristico e di supporto, del tutto inadeguata rispetto all’incremento dell’attività chirurgica registrato negli ultimi mesi, nonché alla durata media degli interventi, che spesso supera le sei ore. Tale condizione genera affaticamento, disorganizzazione e turnazioni stressanti, rendendo di fatto impossibile una reale conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro per gli operatori coinvolti. Un ulteriore elemento di forte criticità è rappresentato dall’assenza di un dialogo costruttivo con la Dirigenza dell’Azienda, che ha adottato scelte rilevanti senza coinvolgere né informare preventivamente i lavoratori e le rappresentanze sindacali. Anche il mancato riconoscimento professionale del personale di sala operatoria contribuisce ad alimentare un clima di sfiducia e frustrazione. Desta inoltre particolare preoccupazione l’impiego di personale non specificamente formato per la sala operatoria d’urgenza, come infermieri provenienti dalla U.O. di Rianimazione, i quali, pur svolgendo un ruolo fondamentale nel loro ambito, non dispongono della preparazione necessaria per operare in sicurezza all’interno del contesto chirurgico. Per queste ragioni, le Organizzazioni Sindacali hanno formalmente richiesto al Prefetto di Potenza l’attivazione della procedura obbligatoria di conciliazione, ai sensi dell’art. 2, comma 2, della Legge 146/1990 come modificata dalla Legge 83/2000. Tale richiesta rappresenta un atto dovuto e necessario per riportare la discussione in un ambito istituzionale e per tentare di costruire un percorso condiviso che restituisca dignità, sicurezza e qualità al lavoro degli operatori e al servizio offerto ai cittadini. Le scriventi sigle sindacali confidano in un rapido intervento da parte delle autorità competenti e ribadiscono la piena disponibilità al confronto, a patto che esso sia finalizzato a soluzioni concrete e rispettose della professionalità degli operatori coinvolti. In assenza di risposte chiare e immediate, non si escludono ulteriori azioni di mobilitazione, nel pieno rispetto delle normative vigenti, a tutela dei lavoratori e del diritto alla salute dei cittadini. Potenza,28/05/2025 CGIL FP Scarano Giuliana CISL FP Galasso Pierangelo UIL FPL Gerardo Sarli FIALS Costanzo Giuseppe Summa Donato Faraone Rocco Verrastro Giuseppe Mazzucca G. |
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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