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Crisi irrigua in Basilicata,Senise: 'chiusa la vasca Difesa, aziende in difficoltà'

16/05/2025



«Siamo agricoltori da anni, ma oggi non sappiamo più se riusciremo a continuare». A parlare è Rosa Cifarelli, voce pacata ma determinata, mentre racconta la storia della sua azienda agricola di famiglia, in contrada Santa Lucia, nel territorio di Senise. Un racconto che è insieme personale e collettivo, simbolo di un disagio diffuso nel mondo agricolo lucano: la carenza di acqua irrigua causata dalla fatiscenza delle condotte e dalla chiusura delle vasche di accumulo. «Nel 2006 abbiamo acquistato questa proprietà e avviato l’azienda impiantando due ettari di melanzane, lavorando con la cooperativa Campoverde, poi fallita, che all’epoca operava in zona. Non era facile nemmeno allora, ma almeno l’acqua arrivava, seppure a intermittenza», racconta Rosa. Il Consorzio di bonifica, all’epoca collegato alla sede di Villa d’Agri, riusciva a intervenire in tempi rapidi in caso di guasti. Un sistema imperfetto, ma tutto sommato funzionante. Le cose sono cambiate radicalmente dal 2010, con la definitiva chiusura della vasca in località Difesa, un punto nevralgico per l’irrigazione dell’intera area. «Quella vasca non serviva solo la nostra azienda, ma anche un nuovo insediamento agricolo e altre famiglie. In totale, siamo almeno in quattro o cinque ad aver perso l’accesso diretto all’acqua». Oggi, senza quella risorsa vitale, coltivare è quasi impossibile. I Cifarelli, per esempio, sono stati costretti ad affittare terreni altrove per continuare a produrre peperoni, con costi più alti e maggiore fatica logistica. «Mio fratello quest'anno ha ripreso a preparare i semenzai con la speranza che qualcosa cambiasse, ma siamo al punto di prima. Senza acqua, non possiamo coltivare qui». Rosa ci mostra parte di quei semenzai alle spalle della casa e a poche decine di metri da un piccolo giardino di fiori che ama coltivare portandovi l'acqua nelle taniche come fosse in un deserto. Di questa vicenda ci siamo occupati più volte. La prima volta durante un incontro pubblico che si tenne proprio a Senise nel 2022, dedicato al tema del tributo alla bonifica e alle problematiche legate all’irrigazione; in quell'occasione Rosa Cifarelli lanciò un appello accorato e l'allora assessore regionale alle Politiche agricole Francesco Cupparo che, nelle settimane successive, aveva annunciato un intervento specifico: «Un bando è in fase di predisposizione da parte del Dipartimento Agricoltura per mettere il Consorzio di bonifica nelle condizioni di risolvere i progetti sulle vasche e per la bonifica degli impianti irrigui. Con queste nuove risorse potrà essere avviata la progettazione per l’irrigazione, perché l’obiettivo del governo regionale è risolvere le annose problematiche e non lavorare sempre in emergenza».


Cupparo aveva anche ricordato che, se per la Val d’Agri esistono le royalties del petrolio, anche al Senisese spetta una quota delle royalties sulla risorsa idrica, suggerendo di destinare il 20% di tali fondi agli investimenti irrigui. Nello stesso intervento, aveva anticipato un incontro con il Ministero per intercettare fondi del PNRR e eliminare definitivamente i vecchi impianti in amianto.


Una possibile soluzione è la realizzazione di un bypass in grado di aggirare la vasca inutilizzabile e riportare l’acqua alle aziende coinvolte. Si tratta di un’opera complessa, che comporta tempi lunghi e interventi strutturali a carico del Consorzio di bonifica. Per quanto riguarda quella programmazione oggi la situazione è la seguente: con il bando di novembre 2023, relativo alla Sottomisura 4.3.2 – Investimenti nelle infrastrutture necessarie allo sviluppo, all’ammodernamento e all’adeguamento dell’agricoltura, il Dipartimento Agricoltura ha finanziato 3 delle 4 domande presentate dal Consorzio di Bonifica, fino al raggiungimento della dotazione complessiva del bando, pari a 2 milioni di euro.


Di queste tre misure una riguarda il territorio di Senise (Mesossero e Piano delle Maniche) e le altre due riguardano Francavilla in Sinni con il Frida e il lagonegrese con il Noce. Un quarto progetto, relativo al Codicino (Senise) , è risultato ammissibile ma non finanziabile per insufficienza di risorse. La nuova programmazione dello sviluppo rurale CSR 2023–2027 prevede una misura analoga, alla quale il Consorzio potrà nuovamente candidare il progetto. E la vasca Difesa che riguarda anche l'azienda Cifarelli?


Ci è stato detto che su quella struttura insistono criticità legate al dissesto idrogeologico e che, in via provvisoria, si è trovata una soluzione realizzando un bypass, che pero sarà finanziato con le economie di ribasso dei lavori sopra citati. Ma, su quest'ultima vicenda, effettueremo ulteriori verifiche.


 


Lasiritide.it




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