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Val D'Agri ancora senza fermate bus. ''Soppresso diritto alla mobilità''

17/11/2023



E’ passato quasi un mese dalla comunicazione, poi concretizzata, della soppressione di 8 fermate di 4 linee di trasporto pubblico in Val d’Agri. Autobus che consentivano  gli spostamenti verso il capoluogo lucano , verso Napoli oltre che per lamobilità interna alla valle a ben 9 comuni dell’area (Spinoso,Armento,Brienza, Gallicchio, Missanello, Montemurro, San Martino d’ Agri, San Chirico Raparo e Sasso di Castalda). I 9 primi cittadini  dei centri interessati avevano dunque fatto sentire il loro disappunto per tale decisione e avevano sottoscritto un appello indirizzato al Prefetto di Potenza, sollecitando un incontro con i soggetti interessati: il Consorzio che gestisce i trasporti pubblici in Basilicata, l’Anas che ha la titolarità dell’arteria statale, la Regione Basilicata e l’assessorato regionale al ramo, la Provincia di Potenza.



«Appena due giorni fa ho interloquito con la nuova assessora regionale ai trasporti, Dina Sileo- ci dice il sindaco di Spinoso Lino De Luise, che si era fatto portavoce dei sibndaci sottoscrittori- è stata una interlocuzione proficua che si è conclusa con la promessa di convocare in tempi brevissimi un incontro tra tutte le parti chiamate in causa per trovare una soluzione».



La soppressione è stata decisa «per motivi di sicurezza e a seguito di diffida di ANAS S.p.A.» come si legge sul sito Cotrab. «Sostanzialmente le fermate erano sulla Statale, con aree non considerate a norma, prive di spazi e così via» spiega il sindaco.



Nel corso di un primo incontro con tutte le parti in causa assieme all’ex assessora regionale Donatella Merra alla fine di ottobre «eravamo rimasti che ognuno, per le proprie competenze, avrebbe lavorato per trovare soluzioni con le nuove fermate e con la rimodulazione del chilometraggio delle corse. Da allora, anche per le avvenute dimissioni dell’assessora Merra i tempi si sono allungati».



«Sia chiaro- evidenzia De Luise- che qualsiasi soluzione era cosa buona e giusta trovarla prima di sopprimere le fermate, creando non pochi disagi alle comunità. Perché se è vero che bisogna individuare  soluzioni alternative alla collocazione non in sicurezza delle fermate, è anche vero che tale situazione esiste da anni, che per fortuna non si è mai verificato nulla di grave e che, quindi, l’interlocuzione interistituzionale che c’è adesso avrebbe dovuto scongiurare la situazione che i cittadini sono costretti a vivere da un mese a questa parte. Perchè per salvaguardare il sacrosanto diritto alla sicurezza è stato tolto a  tutti il diritto alla mobilità».



Si sta lavorando per trovare aree alternative idonee nei pressi delle vecchie fermate.



Nel frattempo, però, anche il diritto alla mobilità è stato soppresso. «Il disagio riguarda più categorie- ci spiega un’insegnante di San Martino D’Agri che si fa portavoce dei tanti che subiscono il disagio- prima di tutto gli studenti pendolari, che rientrando da Potenza raggiungono il capolinea che è Sant’Arcangelo. Inoltre: i lavoratori pendolari devono raggiungere la fermata di partenza, che è sempre Sant’Arcangelo, portare la loro auto, partire molto prima e, al ritorno, tornare dopo a casa».  Se un cittadino di Gallicchio lavora come insegnante a Moliterno, per raggiungere il posto di lavoro con il mezzo pubblico (mettiamo caso che non possa raggiungerlo in auto) deve prima farsi accompagnare a Sant’Arcangelo  e poi tornare indietro per raggiungere Moliterno. Stessa cosa per il rientro. Medesimo ragionamento per chi lavora in ambito sanitario negli ospedali di Villa d’Agri o di Potenza.



«E’ inaccettabile una cosa simile- continua- e invece di aumentare le corse o di migliorare il servizio in una zona già sacrificata  sotto tanti aspetti, sopprimono un servizio pubblico di prima necessità. Potevano evitarlo e sedersi attorno ad un tavolo per trovare una soluzione prima della soppressione. Secondo la mia visione ci stanno pregando di andare via».



Chi ripagherà questi cittadini del disagio fisico, economico e anche relativo ai tempi di percorrenza di quest’ultimo mese? Sindaci e comunità sperano in soluzioni celeri.


 



Mariapaola Vergallito




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