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A San Paolo Albanese 1 milione di euro per il ''risanamento idrogeologico'' |
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10/12/2022 |
|  A San Paolo Albanese sono iniziati i lavori di messa in sicurezza nella parte nord-est del centro abitato, nell’ambito di programmi integrati capaci di contrastare attraverso interventi mirati preventivi il dissesto idrogeologico. “Si tratta di un intervento atteso e molto importante – ha affermato il sindaco Mosè Antonio Troiano – l’opera era stata candidata nel 2019 al Ministero dell’Interno a seguito di alcune indagini geologiche e geotecniche su via Extramurale, un progetto di fattibilità tecnica ed economica finalizzato alla messa in sicurezza del versante”. Le attività di progettazione e di appalto hanno richiesto i necessari tempi tecnici per dare avvio ai lavori, che dovrebbero terminare, da cronoprogramma, nel mese di giugno del prossimo anno. “Mentre nell’ambito dei progetti per le azioni di compensazione e mitigazione ambientale per i comuni della Basilicata, bando dello scorso anno, entrano nelle casse del comune arbëreshë – comunica ancora il Sindaco- altre cinquecento mila euro. Una bella notizia per la piccola comunità e il primo cittadino, ulteriori risorse in grado di contrastare, per quanto possibile, il dissesto, ma allo stesso tempo utili per meglio salvaguardare i cittadini, l’ambientale, il territorio. Un problema antico, certamente, ma che negli ultimi anni sta creando sempre più problemi, questo a causa della morfologia del territorio, del clima sempre più imprevedibile con l’aumento di aventi meteorologici estremi e dell’attività antropica, non sempre rispettosa dei luoghi, ma anche per l’assenza dell’uomo. Il progressivo abbandono delle zone rurali, sempre più evidente, aumenta la vulnerabilità di territori sempre più fragili e soggetti a frane, servono più risorse, ma anche leggi capaci di incentivare i residenti a restare, specialmente per chi vuole fare agricoltura, allevamento, artigianato di qualità, senza escludere certamente altre iniziative. Un modo per non disperdere secoli di sacrifici, un modo per non far franare con la terra le speranze di donne, di uomini, di giovani che pure vorrebbero spendersi per rilanciare i luoghi dove si conservano ancora gelosamente sentimenti, sogni e speranze, mentre davanti agli occhi continuano a passare visi familiari, segnati dal sole e dal tempo.
Vincenzo Diego |
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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